Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

A Buon Diritto e Istituto Luce Cinecittà
presentano
Terra di transito

un film documentario di
Paolo Martino

 in anteprima nazionale
venerdì 20 giugno - ore 21.00 – Museo MaXXI
Via Guido Reni, 4a – Roma
 
Interverranno, insieme all’ autore
Moni Ovadia – Scrittore e attore
Luigi Manconi – Senatore della Repubblica
Riccardo Noury – Portavoce di Amnesty Italia
Rahell Ali Mohammad  - Protagonista del film

 
“Come migliaia di suoi coetanei in fuga dalla guerra, Rahell ha intrapreso un duro viaggio dal Medio Oriente all'Europa senza visti né passaporto, tentando di congiungersi a un ramo della famiglia che vive da anni in Svezia. Sbarcato in Italia però, ha scoperto che a dividerlo dalla sua meta c'è il regolamento di Dublino, la norma che impone ai rifugiati di risiedere nel primo paese d'ingresso in Unione europea.
Anche se per Rahell l’Italia non è altro che una Terra di Transito.”


una distribuzione
Istituto Luce-Cinecittà

 
                  Ingresso gratuito                    

 

 

Quei fatti (mai chiariti) nel Cie di Gradisca

Italia-razzismo
Il mese scorso l’Associazione «Tenda per la Pace e i Diritti» e alcune delle organizzazioni che hanno aderito alla campagna LasciateCIEntrare hanno depositato presso le Procure della Repubblica di Gorizia, di Roma e di Napoli un esposto per chiedere accertamenti e indagini sugli avvenimenti dell’agosto 2013 all’interno del Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) di Gradisca d’Isonzo.

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Il documentario “Terra di Transito” ha vinto il premio Terre Di Nessuno

Il documentario “Terra di Transito” prodotto dall'associazione A Buon Diritto e dall’Istituto Luce – Cinecittà con il patrocinio di Amnesty International, il sostegno di Open Society Fondation, la regia di Paolo Martino, ha ricevuto dalla giuria del Nuovo Cinema Aquila a Roma il premio Terre Di Nessuno, Ritratti Marginali. Queste le motivazioni: "per l’originalità del punto di vista con cui è stata trattata la realtà dei rifugiati politici provenienti dalle zone calde del medio oriente e dei paradossi burocratici europei in cui rimangono imbrigliati, riuscendo a restituire dignità alle comunità in fuga dalla guerra."
Il film verrà proiettato nuovamente a Roma, con la partecipazione di Moni Ovadia, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, giovedì 20 giugno alle ore 21, nella sede del MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo.

Terra di Transito Official trailer

 

L’Italia è una “Terra di transito” dove i migranti non vogliono restare

Stefano Pasta
«Qui muoio ogni giorno», così un hazara afghano in fuga dalla persecuzione della sua etnia racconta la condizione dei richiedenti asilo bloccati dove non vogliono restare: in Italia. È la prospettiva spiazzante del documentario di Paolo Martino, Terra di transito, prodotto dall’associazione A Buon Diritto. Parte dalla storia di Rahell, un curdo scappato da bambino dall’Iraq in Siria, quando nel 1988 Saddam Hussein ordinò un attacco chimico sulla città di Halabja. Nel 2010, costretto a lasciare Damasco, una nuova fuga, senza visti né passaporto, lo conduce in Europa, attraverso la Turchia e la Grecia, fino a Roma, da dove spera di raggiungere la Svezia per ricongiungersi con i suoi familiari.

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L’importanza di quel portale integrazione per gli stranieri

Italia-razzismo
Da qualche anno il ministero del Lavoro ha attivato il Portale Integrazione Migranti in cui è disponibile l’elenco dei servizi attivi sul territorio a favore di persone straniere. L’intento del Portale, infatti, è proprio quello di agevolare l’accesso a tali servizi assicurando una corretta informazione come presupposto per facilitare l’integrazione nella società italiana.

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Aiuti ai Paesi in via di sviluppo L’Italia ha fatto poco

Italia-razzismo
Qualche giorno fa la Fondazione Leone Moressa ha reso noto che nel 2013 è stato registrato un calo del 20% delle rimesse degli immigrati. Ciò significa che in quei dodici mesi sono stati spediti nei paesi di origine 5,5 miliardi di euro, ovvero 1,3 miliardi di euro in meno rispetto agli anni precedenti. Nel 2007, ad esempio, erano stati versati da ogni migrante quasi 800 euro in più, l'equivalente di circa duemila euro. Nel dettaglio, il Paese che più ha risentito di questa diminuzione è stata la Cina che ha perso oltre 1,5 miliardi di euro (-59%) ma rimane comunque tra i principali destinatari insieme a Filippine, Messico e Bangladesh.

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«Espulso», ma è nato in Italia

Carlo Lania
Ma che ci vado a fare in Bosnia? Lì non conosco nessuno, non parlo neanche il bosniaco. Mi sentirei perso. L’unica cosa che potrei fare è cercare di tornare al più presto qui, in Italia». Parla bene la nostra lingua Jovanovic, e non potrebbe essere altrimenti. Il nome, Jovanovic Dali­bor, è infatti l’unica cosa che lo identifica come uno straniero, perché per il resto è italianissimo. E’ nato 23 anni fa ad Aversa, da genitori bosniaci fuggiti in Italia. Da dicembre scorso, però, è rinchiuso nel Cie romano di Ponte Galeria, in attesa di essere espulso in Bosnia.

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Parole Saggi

Italia-tazzismo
Ieri, alla Camera dei deputati, la seduta delle 12 è stata sospesa per qualche minuto dal presidente a causa delle proteste inscenate dalla Lega Nord durante il resoconto sull'immigrazione del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Le parole del ministro hanno fatto infuriare i deputati leghisti che hanno reagito esponendo cartelli come "Alfano dimettiti" e "Alfano ministro dei clandestini".

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"Terra di transito", questo non è un paese per migranti

 

In concorso al Bif&st, il Festival internazionale del film di Bari, il documentario di Paolo Martino sull'odissea dei profughi che il regolamento di Dublino obbliga a rimanere in un paese senza accoglienza né prospettive. Il viaggio di Rahell, fuggito dalla Siria, attraverso le testimonianze di chi spera di ricominciare
ALESSANDRA VITALI
BARI - "Se mi avessero ucciso in Afghanistan sarei stato fortunato, perché qui muoio ogni giorno". Morire ogni giorno signifca arrivare in un paese "dove pensavo di trovare più diritti", ottenere asilo, finire in strada "senza un alloggio, la possibilità di lavorare, un aiuto".

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                                AL BARI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
             TERRA DI TRANSITO DI A BUON DIRITTO PER LA REGIA

                                              DI  PAOLO MARTINO

Il dramma paradossale dei richiedenti asilo in fuga da Paesi in guerra,      verso il  Nord Europa. Bloccati dove non vogliono restare: in Italia.
In concorso nella sezione documentari, il film prodotto dall’Associazione A Buon Diritto con Istituto Luce-Cinecittà. Anteprima assoluta al Festival il 10 aprile.

Inizia dal Festival di Bari, una città e un territorio simbolo nella storia delle migrazioni e dell’accoglienza, il viaggio sugli schermi italiani di Terra di transito, il docufilm di Paolo Martino, giovane reporter e documentarista, classe 1983, prodotto dall’Associazione A Buon Diritto con Luce-Cinecittà, che lo distribuisce per l’Italia, e che ha ottenuto il Patrocinio della sezione italiana di Amnesty International e il sostegno di Open Society Foundations.
Il tema delle migrazioni in Italia ed Europa, un tema urgente oramai da decenni, sottoposto ai tempi della politica – tra periodiche emergenze e perenni rimandi – e discusso tra spinte demagogiche e astrazioni statistiche, in Terra di transito viene declinato in una prospettiva spiazzante, a partire dal racconto di Rahell.

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Una scelta di civiltà

Luigi Manconi e Valentina Brinis
Finalmente è stato approvato alla Camera il disegno di legge sulle pene alternative che prevede, tra le altre cose, anche la depenalizzazione della fattispecie di immigrazione irregolare.
Ciò significa che il Governo dovrà, entro diciotto mesi, trasformare in illecito amministrativo l'attuale reato di immigrazione clandestina (previsto dall'articolo 10-bis del testo unico), rendendo penalmente rilevante solo il reingresso in Italia in violazione di un precedente provvedimento di espulsione.

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L’integrazione è possibile Parola di Alessandra

Italia-razzismo
Alessandra Ballerini è un'avvocata. Non di quelle che si occupano di fallimenti societari, oppure di tributi o di assicurazioni. Alessandra Ballerini è una di quei professionisti che ha deciso di occuparsi delle persone, prima ancora che dei loro guai giudiziari. E che ha anche voglia di raccontarle, quelle vite. Lo fa nel volume La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi edito da Melampo.

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La micro impresa parla sempre più straniero

Italia-razzismo
Nell’ultimo anno, le imprese con titolare straniero sono cresciute, e molto. In Italia sono circa 497mila unità e incidono per l’8,2 per cento sul totale delle realtà esistenti. I dati di Unioncamere sottolineano il dinamismo del fenomeno delle imprese con titolare straniero, le quali dal 2012 hanno registrato un saldo totale positivo di quasi 20mila unità, aumentando del 4,9 per cento rispetto al 2012. Come si può spiegare una tale, costante crescita delle piccole aziende condotte da imprenditori non italiani, in una congiuntura segnata così profondamente dalla crisi globale, e dalla riduzione altrettanto costante del numero di imprese italiane? Molte le ragioni.

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Sui Cie non si deve abbassare la guardia

Osservatorio Italia-razzismo 13 marzo 2014
È stata approvata un paio di settimane fa, dal consiglio comunale di Roma, la mozione che propone la chiusura del Centro di identificazione e di espulsione di Ponte Galeria. Si tratta di un'azione che riprende quella del Consiglio comunale di Torino che aveva approvato una mozione simile con la quale impegnava "il sindaco e la giunta comunale a chiedere ufficialmente al Governo di chiudere nel più breve tempo possibile il Cie di Corso Brunelleschi". La stessa proposta è stata presentata da Marta Bonafoni, consigliera regionale del Lazio, che auspica che la discussione avvenga il prima possibile.

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Immigrazione: derive disumane

Il libro di Murard-Yovanovitch ne esplora lezone critiche
Luigi Manconi, Valentina Brinis  
Le vicende che riguardano il tema dell'immigrazione in Italia, quando fanno notizia, vengono esposti seguendo due linee narrative:  quella del pietismo e quella che utilizza toni per lo più accusatori e criminalizzanti della figura del migrante. Il linguaggio utilizzato è spesso filantropico e le stesse argomentazioni sono più inerenti a un atteggiamento sentimentale, che al fondamentale principio del rispetto dei diritti umani.

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Il circuito Sprar funziona Perché non ampliarlo?

Italia-razzismo
Dal 1 febbraio 2014 sono stati aumentati i posti in accoglienza all’interno del circuito Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). Si tratta di un sistema particolare in cui i migranti non ricevono solo vitto e alloggio in un centro, ma hanno a diposizione molti altri servizi, utili al loro percorso di integrazione. I numeri che vengono resi noti annualmente sull’andamento di questi progetti, descrivono come essi incidano positivamente sulla vita delle persone accolte.

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NUMERI ALLA MANO

Luigi Manconi
Aiuto! E se gli immigrati decidessero di darsela a gambe? Partiamo da un dato di cronaca. Il 9 febbraio scorso la Svizzera ha approvato, con una maggioranza del il 50.3%, un referendum contro l’immigrazione "di massa". La proposta prevedeva l’introduzione di quote d’ingresso per i lavoratori immigrati: e, tra essi, i frontalieri italiani.

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La detenzione nei Cie è inutile e dannosa

Italia-razzismo
Per l associazione Medici per i Diritti Umani (Medu) appena nei Centri di identificazione e di espulsione viene rimpatriata. Una percentuale che conferma lo scarso apporto che tali luoghi rappresentano nella cosiddetta «lotta all'immigrazione irregolare». Un rimpatrio che altro dato eloquente - rappresenta lo 0,9% del totale degli immigrati senza titolo di soggiorno presenti sul territorio italiano. Unaconferma (e un paradosso) di quanto i Centri di Identificazione e di Espulsione risultino inutili rispetto agli stessi propositi dell'espulsione e dell identificazione.

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Al Segretario Matteo Renzi

Saleh Zaghloul

Il nuovo segretario del PD, Matteo Renzi, ha incluso la riforma dell'immigrazione tra i punti da
inserire in un patto di coalizione tra i partiti che sostengono l'attuale governo. Si tratta di un’occasione importante per l’introduzione di nuove politiche capaci di integrazione, di ampliare i diritti civili e di cittadinanza per dare ai migranti la possibilità di aumentare il loro già importante contributo allo sviluppo sociale, culturale ed economico dell’Italia. Si deve puntare sul fatto che i migranti si sentano cittadini italiani attraverso la valorizzazione delle loro diversità etniche e religiose.    

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Napolitano sui Cie: rivedere i tempi di reclusione

Lettera al senatore Manconi per i migranti di Ponte Galeria. Bubbico: riforma non rinviabile
Vladimiro Polchi
ROMA — «Sarebbe utile e opportuna un’attenta riflessione sui tempi di permanenza nei Cie». Lo chiede il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata agli immigrati rinchiusi a Ponte Galeria a Roma, che gli avevano scritto il primo gennaio. Il Quirinale torna così ad accendere i riflettori su quei centri d’espulsione, dentro i quali i migranti possono restare fino a 18 mesi.

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Dentro una gabbia di ferro aspettando Godot con le scarpe senza lacci

Dentro una gabbia di ferro aspettando Godot con le scarpe senza lacci
I Centri come un limbo psicotico dove i “trattenuti” guardano la tv invece di vivere e lavorare “Niente infermieri marocchini così l’ospedale funziona”
ELENA STANCANELLI
LORO dicono che è anche peggio del carcere, perché è insensato. Finire in un Centro di identificazione ed espulsione (Cie) come quello di Ponte Galeria a Roma (erano undici, ne sono rimasti a pieno regime cinque in tutta Italia) significa precipitare in un mondo kafkiano, indecifrabile e insensato.

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Il Colle: ora rivedere la legge Bossi-Fini

NAPOLITANO SCRIVE AGLI IMMIGRATI Dl PONTE GALERIA: RIDURRE A 2 MESI LA PERMANENZA NEI CIE
La lettera, consegnata dal Senatore Luigi Manconi, con cui ieri Giorgio Napolitano ha risposto alla missiva inviatagli a Capodanno dagli immigrati rinchiusi nel Cie di Ponte Galeria - uno di quelli in cui le settimane scorse si sono avute le più dure manifestazioni di protesta - potrebbe segnare un punto di svolta nella legislazione italiana in materia di immigrazione.

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Accoglienza Se la società è più avanti dei politici

Italia-razzismo
Qualche giorno fa è stata resa nota una ricerca condotta da Daniele Marini dell'Università di Padova che, a proposito dell'accoglienza di persone immigrate in Italia, dimostra come "la società sia più avanti del dibattito politico". Ciò significa che gli italiani sono più accoglienti, almeno nelle intenzioni, di quanto lo siano le leggi che regolano i flussi migratori. Queste, infatti, vanno sempre più nella direzione di tentare di arrestare il flusso in ingresso di persone provenienti da altri paesi e di ostacolare la permanenza regolare di chi è già presente.

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Il tacito esaurimento dei centri di identificazione

Italia-razzismo
La settimana scorsa il Senato ha approvato un emendamento al disegno di legge in materia di sanzioni penali, che delega il governo ad «abrogare, trasformandolo in illecito amministrativo, il reato previsto dall’articolo 10-bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, conservando rilievo penale alle condotte di violazione dei provvedimenti amministrativi adottati in materia».

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A Ponte Galeria ancora bocche cucite per protesta

Jolanda Bufalini
«Perché siamo qui?», non riescono a capire perché siano stati rinchiusi, senza aver compiuto alcun reato, in un luogo che non è un carcere maè peggio. E non sanno per quanto tempo ci resteranno. ll Cie di Ponte Galeria, Centro di identificazione ed espulsione. Che significa «trattenuto», «proroga», «convalida», parole intraducibili coniate dalla burocrazia di un paese sconosciuto? È una situazione che fa impazzire, che fa ammalare, è una incertezza senza fine, spiega Valentina Brinis che a Ponte Galeria è andata con Valentina Calderoni e Luigi Manconi, presidente della commissione parlamentare per i diritti umani.

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Il Cie di Bari va ristrutturato o chiuso. Parola di Tribunale

Italia-razzismo
La prima volta in cui abbiamo scritto della seguente vicenda su queste colonne era il marzo 2011. Quasi tre anni fa ormai, i due avvocati Luigi Paccione e Alessio Carlucci si sostituirono al Comune e alla Provincia di Bari per citare in giudizio civile la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno e la locale Prefettura chiedendo al Tribunale di disporre l’immediata chiusura del Centro di identificazione ed espulsione barese per violazione dei diritti universali dell’uomo.

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Immigrazione, Senato approva la cancellazione del reato di clandestinità

Presentato dal governo un emendamento al ddl sulla depenalizzazione e sulla messa alla prova in discussione al Senato che prevede la sola espulsione in caso di primo ingresso non autorizzato in Italia
ROMA - Con 182 voti a favore 16 contrari e 7 astenuti l'assemblea del Senato ha approvato l'emendamento del governo che cancella il reato di clandestinità e lo trasforma in reato amministrativo.

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Senza insulti

Luigi Manconi
Appunti critici sulla strana idea che il professor Panebianco ha dell'accoglienza conveniente
Va da sé che definire Angelo Panebianco "un razzista" è, prima ancora che un insulto, un'assoluta idiozia. Perché, oltretutto, rischia di compromettere la franchezza di una discussione e, quando necessario, di una critica che esigono la massima libertà, anche psicologica, in chi vuole contestare l'autore e i suoi argomenti con altri argomenti. Il tema della polemica è la politica italiana dell'immigrazione e, nell'affrontarlo (Corriere della Sera del 13 gennaio), Panebianco incorre, a mio avviso, in tre errori. Tutto l'articolo, infatti, sembra ruotare intorno all'opposizione inconciliabile tra accoglienza e convenienza.

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In occasione della giornata mondiale del migrante

Manconi "aiuto ai profughi anche negli spazi dell'ex Cie"

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Basta Cie Identificare gli immigrati nelle carceri

Italia-razzismo
Negli ultimi mesi i Centri di identificazione ed espulsione hanno spesso fatto notizia e l'occasione per parlare dei Cie è solitamente data da proteste o rivolte che accadono al loro interno. Che i Cie siano privi di efficacia rispetto al fine previsto dal legislatore lo dicono i dati: solo il 46% dei trattenuti in quei centri viene rimpatriato e questi rappresentano solo l'1% degli immigrati irregolari nel nostro Paese.

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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