Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

08 ottobre 2012

IMMIGRATI: SOCCORSA IMBARCAZIONE CON 18 A BORDO A S. MARIA LEUCA
(AGI) - Lecce, 8 ott.- Un'imbarcazione in avaria al largo di Santa Maria di Leuca (Le), con a bordo 18 migranti di nazionalita' pachistana, afgana e bengalese, e' stata soccorsa dalla Guardia di Finanza, intervenuta con motovedette da Otranto e da Taranto. Gli stranieri sono stati condotti nel porto di Otranto e poi trasferiti nel locale centro di prima accoglienza per le procedure di identificazione.



Immigrazione: naufragio Oceano Indiano,3 morti e 13 dispersi
l'Unità, 08-10-2012
(ANSA) - MAMOUDZOU (FRANCIA), 8 OTT - Tre persone sono morte e tredici risultano disperse nel naufragio di un'imbarcazione di immigrati clandestini al largo dell'arcipelago francese di Mayotte, nell'oceano indiano. Lo riferisce la prefettura di Mayotte. La barca, chiamata ''kwassa-kwassa'', veniva d'Anjouan, isola delle Comore a circa 100 chilometri di distanza, con 24 persone a bordo. Otto i sopravvissuti, mentre proseguono le ricerche di eventuali altri superstiti.
 


Entro la fine del 2012 nuove regole per i Cie. Al lavoro il Tavolo tecnico del Viminale.
Il sottosegretario Ruberto: “Non saranno riforme radicali, si lavora per migliorare la sicurezza e i servizi per gli immigrati”.
Immigrazioneoggi, 08-10-2012
Entro la fine dell’anno il Viminale dovrebbe essere in grado di fornire, a conclusione del lavoro portato avanti dal Tavolo tecnico voluto dal ministro Annamaria Cancellieri, una serie di indicazioni che consentano di migliorare il funzionamento dei Cie. È quanto ha auspicato il sottosegretario all’Interno, Saverio Ruperto, che la scorsa settimana ha visitato alcuni centri in tutta Italia. “Il Tavolo dovrà confrontarsi su contenuti concreti, per questo tra le varie iniziative di confronto sono state organizzate visite presso i centri immigrati” ha dichiarato Ruperto che questa settimana sarà in Sicilia, a Lampedusa, Trapani e Mineo.
Secondo Ruperto “non si tratta di una radicale riforma del sistema dei Cie e non riguarderà le questioni a monte, di legislazione e di scelte politiche”. Piuttosto “l’obiettivo è migliorare la situazione organizzativa e gestionale, dando uniformità alle varie prassi che si sono stabilizzate nei centri”. Per l’organizzazione dei Cie “ci sono già linee guida del Ministero, ma è passato tempo ed è necessario aggiornarle”, ricorda il sottosegretario all’Interno.
Il sottosegretario ha poi aggiunto che gli aspetti su cui si lavorerà sono quelli relativi alla “sicurezza, sia degli ospiti sia di chi lavora nei Cie”. Poi “offrire servizi di livello adeguato agli immigrati ospitati. Quello dell’assistenza medica è ad esempio un tema a cui si dedica molta attenzione”. Infine la questione della mobilità: “in alcuni centri i giudici possono svolgere le udienze, che ovviamente è una grande facilitazione, piuttosto che trasferire gli immigrati”, sottolinea Ruperto. Altri aspetti “riguardano situazioni ambientali: un centro lontano dalle grandi città ha difficoltà nell’identificazione degli immigrati, per la lontananza da rappresentanze diplomatiche”. Dunque il tavolo lavora per “prendere le prassi migliori, e riproporle all’interno degli altri centri”.



Immigrazione, 166 migranti soccorsi a sud di Lampedusa
Erano a bordo di una barca in legno di 10 metri in avaria, tra loro 34 donne e due bambini
Corriere della sera, 07-10-2012
La Guardia costiera ha soccorso la scorsa notte, 56 miglia a sud di Lampedusa (Agrigento), in acque maltesi, 166 migranti - tra cui 34 donne e due bambini - che erano a bordo di una barca in legno di 10 metri in avaria. I migranti sono stati trasferiti a Lampedusa a bordo di 3 motovedette della Guardia costiera.
AFFONDATO - Il barcone, poco dopo il trasbordo dei migranti sulle motovedette, è affondato. L'intervento di soccorso - al quale hanno partecipato anche un aereo di Malta, una motovedetta della Guardia di finanza e una nave della Marina Militare - è cominciato nella tarda serata di sabato dopo una segnalazione giunta mediante un telefono satellitare. Alle 3,45 della scorsa notte, la Guardia costiera ha raggiunto la barca in difficoltà. I migranti - i quali hanno riferito di essere partiti da un porto della Libia - sono stati fatti salire sui mezzi navali della Capitaneria che dopo alcune ore hanno raggiunto il porto di Lampedusa.
IL FERITO - Intanto uno dei migranti, ospiti nel centro d'accoglienza di Lampedusa, salito assieme ai connazionali sulla collina per protestare contro i ritardi nei trasferimenti, si è provocato profonde ferite al braccio sinistro. L'uomo, 28 anni, è stato soccorso e trasferito, con elicottero del 118, nell'ospedale Cervello di Palermo: dopo essere stato medicato ha fatto perdere le sue tracce.



Regolarizzazione: dopo il chiarimento dell’Avvocatura sugli “organismi pubblici” associazioni e sindacati chiedono che vengano estesi i termini per la presentazione.
Il Tavolo immigrazione si dice soddisfatto per l’estensione degli organismi titolati a certificare la presenza in Italia degli stranieri e ribadisce la necessità di allungare i termini almeno al 15 novembre.
Immigrazioneoggi, 08-10-2012
Le organizzazioni e i sindacato aderenti al Tavolo nazionale immigrazione (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Arci, Centro Astalli e Fcei) dopo il pronunciamento dell’Avvocatura dello Stato che estende la definizione di organismi pubblici “a soggetti, pubblici o privati o municipalizzati che, istituzionalmente o per delega svolgono una funzione, un’attribuzione pubblica o un servizio pubblico”, torna a chiedere che il Governo prolunghi ad oltre il 15 ottobre la scadenza per presentare domanda di regolarizzazione.
In una nota le organizzazioni, pur accogliendo con favore la decisione, spiegano che “purtroppo questo parere arriva tardi ed accoglie parzialmente le richieste da noi avanzate. Ad esempio, non accettare in un’Europa a libera circolazione, il visto d’ingresso in un Paese Schengen come prova, e richiedere altri documenti, ci sembra poco logico specie a pochi giorni dalla conclusione della procedura di emersione”.
“Siamo convinti – concludono le associazioni firmatarie della nota – che l’intento del legislatore è quello di far emergere il maggior numero possibile di lavoratori stranieri irregolari, anche per l’inasprimento delle pene previste dalla direttiva europea n. 52 per i datori di lavoro. Per questi motivi reiteriamo la richiesta al Governo di prorogare i termini della procedura di emersione almeno al 15 novembre 2012, anche per dare modo a chi si era già rassegnato a rimanere irregolare, per assenza di documentazione adeguata, di poter fruire della regolarizzazione stessa”.



I Cie saranno migliorati
?Avvenire, 06-10-2012
Vito Salinaro
Entro la fine dell’anno i Centri di identificazione ed espulsione (Cie) potranno subire miglioramenti organizzativi e gestionali con l’obiettivo di «dare uniformità alle varie prassi che si sono stabilizzate» al loro interno. Lo ha detto ieri il sottosegretario al ministero dell’Interno, Saverio Ruperto.
Non si tratterà di una rivoluzione ma ci sono almeno due aspetti che indicano la ferma volontà del Viminale di esprimere direttive in grado di alleviare la pessima situazione di molti centri dove numerosi immigrati irregolari, in regime di detenzione amministrativa, aspettano (qualche volta fino a 18 mesi!) di essere identificati e, in molti casi, riportati nella patria di origine. Il primo: il "tavolo tecnico" voluto dal ministro Annamaria Cancellieri; il secondo: la ricognizione che Ruperto sta eseguendo in tutti i Cie d’Italia.
«Il "tavolo" – ha affermato il sottosegretario – dovrà confrontarsi su contenuti concreti, per questo, tra le varie iniziative di confronto, sono state organizzate visite presso i i centri immigrati». Ruperto sarà la prossima settimana in Sicilia, a Lampedusa, Trapani e Mineo. Poi, con la visita al Cie di Milano, le tappe si completeranno. Proprio come anticipato ieri ad Avvenire dal prefetto Mario Morcone, capo di gabinetto del ministero della Cooperazione e integrazione – che sottolineava la difficoltà, per un governo tecnico, di assumere decisioni politiche condivise – le disposizioni del ministero degli Interni non porteranno ad una «radicale riforma del sistema dei Cie».
L’analisi che si sta compiendo, ha infatti sostenuto l’esponente dell’esecutivo, «non riguarda le questioni a monte, di legislazioni e di scelte politiche» ma, come detto, situazioni organizzative e gestionali. Per l’organizzazione dei Cie, ha aggiunto Ruperto, «ci sono linee guida del ministero, ma è passato tempo ed è necessario aggiornarle». Tra gli aspetti su cui concentrare analisi e sforzi, soprattutto quelli relativi alla «sicurezza, sia degli ospiti sia di chi lavora nei Cie».
Poi, bisognerà «offrire servizi di livello adeguato agli immigrati ospitati. Quello dell’assistenza medica è ad esempio un tema a cui si dedica molta attenzione». Infine la questione della mobilità: «In alcuni centri i giudici possono svolgere le udienze; ovviamente è una grande facilitazione piuttosto che trasferire gli immigrati», ha evidenziato Ruperto.
Ulteriori impegni investiranno le «situazioni ambientali: un centro lontano dalle grandi città ha difficoltà nell’identificazione degli immigrati, per la lontananza da rappresentanze diplomatiche». Dunque, il tavolo lavora per «prendere le prassi migliori, e riproporle all’interno degli altri centri». Da mercoledì scorso Avvenire è tornato a occuparsi dei Cie e dei Cara (Centri accoglienza richiedenti asilo) con inchieste e approfondimenti che hanno investito la gestione e le modalità organizzative degli stessi, a partire da alcuni appalti che sono ora oggetto di indagine delle procure.

 

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