La signorina K

Giulia Di Giacinto
La signorina K. è neo diciottenne ed è della Guinea Conakry. E’ fuggita da un Paese che, in attesa dell’instaurazione del nuovo Governo, è ancora a forte rischio e dove, a seguito delle elezioni presidenziali, si sono verificati incidenti gravi di cui la signorina K. e suo padre sono stati vittime.

Lei racconta di manifestazioni represse nella violenza e nel sangue, come quella a cui lei e la sua famiglia hanno preso parte prima di scappare. In quell’occasione la ragazza è stata catturata dai militari della giunta al Governo e violentata insieme ad altre donne mentre suo padre veniva arrestato per poi sparire nel nulla. In questo clima di terrore la madre è riuscita a farla fuggire facendola passare per il Senegal e da lì in Italia, destinazione Roma - Fiumicino. Ma la signorina K. non ha il visto richiesto e viene fermata ai controlli di frontiera: per lei c’è il “foglio di via”, l’ordine del Questore di lasciare il Paese in 5 giorni. Mi racconta di aver vagato per la capitale, e che dopo tanto girovagare le è stato consigliato di chiedere asilo, ma quando si presenta in Questura sono ormai scaduti i 5 giorni che le servivano per allontanarsi dal paese. E’ per questo, per tutto questo, che attualmente è “ospite” all’interno di un C.I.E. dove aspetta l’esito della Commissione Territoriale. Per lei o ci sarà il rimpatrio o un permesso di soggiorno. La sua paura più grande è quella di tornare in Guinea. La mia è quella di non sapere cosa potrebbe succederle ancora. Quale può essere il futuro per la neo-diciottenne?!
“ Lei non deve prendersela troppo a cuore. Che cosa non capita nel mondo!” disse la signora Grubach.

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