Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Clandestini in carcere, la beffa dell’irregolarità che è diventata reato

Osservatorio Italia-razzismo 26 luglio 2011
Sono molti i temi che sono stati affrontati dal convegno organizzato dai radicali italiani dal titolo “Giustizia! In nome della legge e del popolo sovrano”, fra i quali la richiesta di indulto e amnistia avanzata con forza da Marco Pannella.

La preoccupante condizione delle nostre carceri ci offre lo spunto per ricordare i tanti stranieri (oltre un terzo dell’intera popolazione detenuta) che lì si trovano rinchiusi, tenendo conto di un dato: tra i reati più frequenti, quelli riguardanti violazioni delle regole d’ingresso e di soggiorno nel nostro paese sono ai primi posti. È evidente, quindi, che le nostre carceri sono affollate di immigrati detenuti per un reato che, fino a due anni fa, era solo un illecito amministrativo. Ornella Favero, direttore di Ristretti Orizzonti, ha ricordato quella che sembra essere una vera e propria beffa: gli stranieri condannati in Italia avrebbero la possibilità, a due anni dal fine pena, di ottenere l’espulsione. Ma, e appunto qui sta la beffa, le pratiche per il riconoscimento iniziano con tale ritardo che spesso si concludono a pochi mesi dal fine pena e, in questo caso, c’è da ritenersi fortunati. Infatti per molti altri, dopo il carcere, c’è il centro di identificazione ed espulsione, anche per mesi, in attesa dell’identificazione. Un governo che ha introdotto il reato e l’aggravante di immigrazione clandestina, che ha annunciato la tolleranza zero e ha sbandierato la pratica delle espulsioni, come spiega questa lentezza nel rimandare a casa propria chi, nel nostro paese, non ci vuole più stare? Sarebbe difficile spiegare, a quegli elettori che li hanno votati, perché tanto denaro pubblico viene speso per il mantenimento volontario di questa enorme schiera di “indesiderati”.

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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