Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

29 luglio 2010

In Arizona primo round a Obama
Daniela Roveda
il Sole24Ore 29 luglio 2010
La controversa legge anti-immigrazione dell'Arizona non è passata. A meno di 14 ore dalla sua entrata in vigore, un giudice federale l'ha bloccata, almeno temporaneamente, regalando un'importante vittoria prelimi¬nare al presidente Obama. Era stato infatti il suo ministero del¬la Giustizia ad aver denunciato l'incostituzionalità di una legge statale che avrebbe usurpato i poteri del governo centrale e portato alla discriminazione dei cittadini di origine ispanica.
Grida di gioia ma anche mol¬ti fischi hanno accolto l'attesa decisione del giudice federale Susan Bolton, che ha rimanda¬to un verdetto definitivo ma ha sospeso l'applicazione de¬gli aspetti più controversi dell'iniziativa, in particolare i fermi di polizia motivati dal semplice sospetto che un indi¬viduo sia un clandestino. E l'ob¬bligo, per le forze dell'ordine, di controllare lo stato di immigrazione di una persona fermata per un altro reato (con l'imposizione, per gli immigrati legali, di portare sempre i documenti di immigrazione).
«Appare molto probabile che la polizia finisca per arrestare anche cittadini con il permesso di residenza», ha detto il giudice Bolton, accogliendo l'obiezione pricipale dell'amministra-zione Obama. «Con questa iniziativa l'Arizona finirebbe per imporre uno straordinario e raro onere agli immigrati legali, un onere che solo il governo federale ha facoltà di imporre».
La decisione del giudice ha già sollevato proteste e reazioni tra i sostenitori della legge. Raramente l'iniziativa legislativa di un singolo stato provoca reazioni così sentite a livel¬lo nazionale, con dimostrazio¬ni di massa, boicottaggi, denunce e insulti. La legge dell'Arizona ha creato una pro¬fonda spaccatura nell'intero paese, dando voce alle frustrazioni di una nazione sfiduciata e duramente colpita dalla crisi economica, con le sue frange più estreme insorte contro gli immigranti illegali accusati di rubare posti di lavoro e di far aumentare la criminalità.
Contro una legge considera¬ta razzista è insorta invece un'altra fetta della popolazione americana, preoccupata per la possibile violazione dei diritti civili dei cittadini di pelle scura. Il destino della SB1070 resta comunque incerto. Il giudice Bolton ha avuto solo tre setti¬mane di tempo per ascoltare le argomentazioni delle parti - lo stato dell'Arizona e il ministe¬ro della Giustizia - ed emetterà il verdetto definitivo nelle pros¬sime settimane. Entrambe le parti hanno dichiarato di esse¬re pronte a fare appello e portare il caso forse anche di fronte alla Corte Suprema.
Nel corso delle tre udienze preliminari tenutesi nei giorni scorsi, la Bolton non ha preso posizioni nette a favore o contro la legge anti-immigrazione e ha addirittura sollevato per-plessità nei confronti delle argomentazioni del governo, la-sciando quindi uno spiraglio di speranza alla governatrice Jan Brewer, firmataria e aperta sostenitrice della legge.
La governatrice può contare sull'appoggio non solo dei suoi cittadini ma anche del 60% della popolazione americana che secondo i sondaggi appoggia l'iniziativa anti-clandestini. L'Arizona, principale punto di passaggio del traffico illegale di clandestini e di droga proveniente dal Messico, da anni chiede invano a Washington una riforma organica dell'immigrazione e l'assistenza del governo per pattugliare il confine.
L'aperta provocazione ha avuto comunque già qualche frutto. L'amministrazione Obama ha approvato lo spiegamento di 1.200 soldati della Guardia Nazionale alla frontiera, e i primi arrivi sono attesi per l'inizio di agosto. Meno probabile è in¬vece l'approvazione di una riforma complessiva dell'immigrazione, un progetto che nessun presidente americano ha fi-nora osato proporre al Parlamento. L'ultimo tentativo ventilato dal presidente George W. Bush appena dopo la sua ele¬zione nel 2000 fu seppellito dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre.
In un periodo di difficoltà economiche e di crescente avversione popolare contro gli immigrati illegali come questo, inoltre, l'idea di concedere il permesso di residenza ai 13 milioni di clandestini residenti negli Stati Uniti potrebbe essere interpretata come un'amnistia di massa, e ostacolata ferocemente dalla destra e dai Tea Parties.
La sospensione della SB1070 non indurrà in ogni caso i 100mila immigrati scappati in fretta e furia dall'Arizona negli ultimi tre mesi a ritornarci. La legge SB1070 non è entrata in vigore, ma il messaggio lanciato ai mes¬sicani è inequivocabile: qui non vi vogliamo, andate altrove.



Immigrazione Un giudice blocca gli articoli più duri della legge votata in Arizona

il Giornale 29 luglio 2010
Phoenix (USA) Un giudice ha «disinnescato» poche ore prima della sua entrata in vigo¬re la legge contro l'immigrazione dello Stato dell'Arizona, privandola delle sue parti più severe e controverse. Susan Bol-ton ha deciso di cassare le parti della legge che per mesi hanno provocato la determi¬nata protesta da parte delle associazioni di immigrati e il ricorso legale della Casa Bianca. A questo punto, la nuova legge entrerà comunque in vigore oggi, come pre-visto, ma depurata di quegli articoli parti-colarmente duri nei confronti degli immi-grati, che i suoi critici avevano bollato co¬me «razzisti». Il giudice ha cancellato dal testo la possibilità, da parte delle forze di polizia locali, di chiedere i documenti a un passante, ba-sandosi sul «ragionevole dubbio» che pos¬sa essere un immigrante illegale. Inoltre non sarà più possibile essere arrestato per il solo fatto di non avere i documenti con sè.
Ovviamente il pronunciamento del Tribu-nale di Phoenix rappresenta una grande vittoria da parte dell'amministrazione di Barack Obama sul governo dello Stato del-l'Arizona, che è a guida repubblicana. Secondo alcuni esperti consultati dalla Cnn, se l'Arizona presentasse appello alla sentenza, il caso verrebbe giudicato dalla Corte Suprema.



Campo nomadi di Salone blitz della municipale, 11 fermi

La Repubblica Roma 29 luglio 2010
Campo nomadi di Salone blitz della municipale, 11 fermi
Sono 11 le persone fermate per essere identificate a seguito di un blitz, scattato all'alba, degli agenti della polizia municipale dell'VIII gruppo di Roma all'interno del campo rom autorizzato di via di Salone, nella Capitale. Alcuni nomadi sono stati bloccati dagli agenti mentre tentavano la fuga perché presenti irregolarmente nel campo. Tra questi, un romeno riconosciuto come autore di un'aggressione a un suo connazionale alcuni giorni fa e a un vigilante, una guardia giurata preposta all'ingresso del campo che era intervenuta per sedare la lite.
La polizia municipale, con 50 uomini guidati dal comandante Antonio di Maggio per verificare la presenza di intrusi nell'insediamento, sta anche effettuando controlli sulle auto sprovviste di assicurazione. Diversi i veicoli sequestrati. Nelle ultime settimane all'interno dell'insediamento di via di Salone, in passato considerato un campo modello nella Capitale, si erano verificati diversi episodi di violenza. I controlli di questa mattina hanno anche lo scopo di verificare gli accessi illeciti e i subaffitti illegali delle stanze all'interno dei container a non aventi titolo e altri illeciti, come la ricettazione.




Due anni di carcere ad un britannico per aver tolto il velo ad una studentessa saudita

alquds alarabi  (quotidiano arabo di Londra) 28/07/2010
Londra (UPI): Un tribunale scozzese ha emesso una condanna di due anni di carcere ad un uomo di ventisei anni per aver rimosso il velo ad una ragazza musulmana studentessa mentre camminava in una strada nella città di Glasgow.
La BBC ha dato la notizia martedì dicendo che William Becky ha ammesso in tribunale l’aggressione razzista, risalente al ventisei aprile scorso, nei confronti di Anwar Al-Qahtani, 26 anni, rimuovendo con la forza il velo che le copriva il viso. La Corte di Glasgow ha descritto come vergognoso l’attacco subito dalla studentessa per mano di Becky, precedentemente più volte condannato per aggressioni di carattere razziale.
La BBC ha riferito le parole che il giudice ha rivolto a Becky mentre pronunciava la sentenza di condanna: “Sei un uomo che ha collezionato più di una condanna per razzismo e sapevi benissimo che attaccare la donna musulmana è un’aggressione”.  Anwar era arrivata in Scozia dall’Arabia Saudita per conseguire un Master ed è stata aggredita da Becky mentre era in cammino verso la stazione ferroviaria centrale di Glasgow.



Clandestino asfissiato nel bagagliaio di un auto

L'auto era stata parcheggiata nella stiva di una nave
Rainews24
Genova, 29-07-2010
Era morto almeno da 12 ore, forse addirittura da 20 ore. Il suo corpo è stato ritrovato nel bagagliaio di un’auto. L’epilogo, tragico, di un altro disperato viaggio di un migrante. A scoprire il cadavere, ieri, è stata una pattuglia della polstrada di Sampierdarena, Genova, nell'area di sosta "La Castagna".
La vittima era nel bagagliaio di una Mercedes guidata da un ventunenne tunisino, D.R.S., fermato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte in seguito ad altro reato. Il ventunenne era partito da Tunisi, alle 12 di martedì, a bordo della nave "El Venizuelos" della compagnia Cotunav.
Aveva parcheggiato l'auto nella stiva della nave, probabilmente sapendo di portare un clandestino. Infatti sull'auto sono state trovate le valigie di due persone, una del conducente, l'altra di un uomo, probabilmente la vittima. Inoltre secondo i rilievi della Scientifica la serratura non è stata forzata dall'esterno.
La nave è giunta a Genova in tarda mattinata, il conducente è sbarcato alle 13, con un cadavere nell'auto in avanzato stato di decomposizione. Non poteva non accorgersene. Ha percorso qualche chilometro e si è fermato, aprendo il bagagliaio. Ma di fronte agli inquirenti, ha negato ogni addebito.




Immigrazione:24 operai cinesi 'schiavi' azienda connazionali

29 luglio
(ANSA) - ANCONA, 29 LUG - Ventiquattro operai cinesi assunti in nero e ridotti in schiavitu' da due connazionali, madre e figlio, titolari di altrettanti laboratori artigianali ad Ascoli Piceno. Li ha scoperti la Guardia di finanza, in un blitz notturno. Vististi scoperti, alcuni hanno cercato di fuggire attraverso i tetti, altri si sono nascosti dentro carelli della spesa, avvolti in stracci e cellophane per sembrare dei grossi pacchi. Denunciati per riduzione in schiavitu' e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina i due titolari; arrestati due operai gia' espulsi dall'Italia. Sporcizia, insetti e caldo asfissiante nel laboratorio-lager. (ANSA).



Consulta degli immigrati. Il territorio orvietano verso l'integrazione

Orvietosi.it 29 luglio 2010   
La costituzione della Consulta territoriale per l’immigrazione, che raccoglie tutti i 3.300 immigrati presenti nell’Orvietano, è una iniziativa che andrà seguita con attenzione nel prossimo autunno, quando si concretizzerà, per arrivare ai fatti, al di là delle chiacchiere sull’integrazione. E questo è un deciso passo innanzi. 
“La Consulta- ricorda l’assessore orvietano Cristina Calcagni- è un progetto che sto curando da mesi, non è stata una banalità portarlo a termine e riuscire a condividerlo con l'intero Ambito. La Consulta era stata ipotizzata oltre cinque anni fa e poi abbandonata.   Ho rivisto il documento dando un altro profilo, più vicino alle esigenze di chi vive e lavora nel nostro territorio. Non dimentichiamoci del corso di formazione e riqualificazione professionale per le badanti, che ho seguito da vicino mettendo a disposizione il know how necessario per una loro alta preparazione. Per la figura del presidente della Consulta, quando sarà nominato, per lui o lei ho già in mente, sempre se sarò io l'assessore di riferimento, una stanza presso i nostri uffici di cittadinanza ed a stretto contatto con me. Abbiamo previsto un piccolo rimborso spese mensile per le esigenze lavorative legate al Comitato esecutivo e tante altre cose presenti sul documento che condividerò presto in Consiglio comunale.”
Quanto al progetto "Il corpo delle donne", la Calcagni chiarisce i termini dell’operazione culturale avviata. “Era forse un nostro primo tavolo di pari opportunità quando ci furono presentate delle slide. Da allora, e non da pochi giorni come pensa qualcuno che forse non ha mai lavorato e non riesce a rendersi conto dei tempi lenti e difficili delle pubblica amministrazione, siano esse provinciali e regionali o comunali, che sto facendo riunioni a Terni e a Perugia. Non solo per questo. Pensate al Centro di Ascolto dell'Albero di Antonia, pensate alle riunioni sulla casa rifugio di Terni, ecc.”.
Ma l'idea di cui l’assessore Calcagni va fiera e quella di calare il progetto nell' Ambito e non solo per Orvieto. Le scuole secondarie superiori di II grado sono solo ad Orvieto, infatti, ma con questa formula la popolazione studentesca a cui andrà rivolta la formazione sarà di tutto l'Ambito, e non solo. “Ho personalmente scelto- nota Calcagni- il modulo di 6+6 ore di formazione per docenti di scuola media inferiore e superiore, per un totale di 15 docenti. Però ho pensato di ricavarmi degli spiccioli con cui anticipare il corso di formazione con una giornata dedicata all'evento di presentazione del libro e del video della Zanardo, a cui parteciperà molto probabilmente anche  Susanna Tamaro”.
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