Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

03 novembre 2010

L'Altroparlante  Nelle riflessioni della cancelliera Merkel la difficile convivenza tra tedeschi e immigrati
Angela e la fine del multiculturalismo, parole chiare
Corriere della Sera, 03-11-2010
GUIDO CERONETTI
Ritengo che la sola riflessione degna di essere pensata sia quella su temi e problemi insolubili.'Angela Merkel, che ha da affrontare problemi nazionali ed europei da spalle di Atlante — se ne togliessimo l'entità Germania questa parte di Occidente sarebbe uno schiumare di anarchie e di vuoti di parole — ha rivelato una verità di scoramento non più reprimibile parlando a Potsdam, il 17 ottobre, al congresso giovanile della Cdu, della difficoltà di convivere serenamente dei residenti autoctoni di etnia tedesca e delle comunità im migrate arabo-turche irremovibilmente islamiche e minimamente germanofone. Testualmente ha dichiarato: «L'accostamento multiculturale e l'idea di vivere in pace fianco a fianco sono un fallimento, un completo fallimento».
Finalmente! Questo in Francia si chiama casser le morceau e in Italia sputare il rospo. Brava la cancelliera, che non ha sventolato utopie mendaci e che immagino anche lei, nella giungla urbana della Weltstadt, dipendente (come tutta la parte germanofona ateo-cristiana-neopagana) dal consumismo universale di ansiolitici e psicofarmaci. La potenza economica e culturale è in un'immensa ombra d'ospedale psichiatrico. Némesis è al lavoro sempre, con diligenza tedesca.
«Un completo fallimento». Due milioni e mezzo di turchi, braccia inevitabili, e almeno una decina di milioni di etnie diverse, islamiche e dell'Est. Quante cellule terroristiche possono rimanere, in finto sonno, nascoste là, nelle giungle urbane? Mohammed Atta era un integrato di Amburgo, se non sbaglio. La cancelliera sembra credere all'utilità, ancora, dell'integrazione, ma dovrebbe familiarizzarsi coi poteri irresistibili di sortilegio e di intorpidimento della volontà delle rime e della cantilena coranica irradiate dalle voci arabe di grandi esecutori.
Quella musica, con le sue vocali allungatissirne, ha effetto antistress e antidepressivo che può riportare, in un credente rimasto senza lavoro, o rinchiuso in carcere, o abitante in un ghetto urbano di correligionari, un sentimento religioso sopito a una incandescenza sfidante qualsiasi rischio. Anche la lingua tedesca ha il potere di stregare la mente mediante il suono (è accaduto) ma è la varietà del pensiero che si esprime nel mezzo vocale a mantenere vivo il pensiero critico. (In questo senso lo stile di Heidegger è un po' Corano).
Completo, associato a  fallimento, non permette all'utopia ideologica di svolacchiare ancora.
In questa confessione pubblica mi piace l'assenza di tracotanza, come di auto-commiserazione. Ma confessa la resa della statista di fronte all'insolubile. Annuncia ai giovani, significativamente, la trasmissione di una eredità bollente. Si rende conto che l'Islam è «parte della Germania» (dell'europa non pare interessarsi) e clic di fronte al fenomeno il mondo germanico rischia la crisi identitaria, un inizio di dissolvimento. Governa un colosso eoi piedi profumati ma che non ubbidiscono al timone della razionalità che riteniamo normale. L'amico e il nemico della famosa Teoria di Cari Schmitt restano impenetrabili ombre.



Extracomunitari.. L'accesso alle nuove tecnologie è fondamentale per l'inserimento degli stranieri nella società e nel lavoro.
Ecco l'hi-tech per migranti
il Sole, 03-11-2010
Tullio De Mauro

L'Italia cambia per la presenza sempre più massiccia di migranti. E cambia il Lazio che accoglie il 12% dei nuovi arrivati. Il Dossier statistico Immigrazione 2010, a cura di Caritas e Fondazione Migrantes, fresco di stampa, documenta che il modello dell'accoglienza integrata dei migranti funziona. Nel 2009 il 42% dei beneficiari del Sistema di protezione italiano per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) ha potuto lasciare il sistema di protezione avendo completato un percorso di integrazione. Insomma «la scelta di una accoglienza integrata con tutte le componenti che la sottendono, malgrado le criticità emergenti e la sua inevitabile perfettibilità, è la risposta più puntuale e coerente alla domanda di inserimento socio-economico dei titolari di protezione internazionale». In questa risposta si è inserita l'attività della Fondazione Mondo digitale che da dieci anni associa Comune di Roma, Regione Lazio e grandi imprese del settore informatico e opera per la promozione dell'alfabetizzazione informatica nelle scuole e tra le fasce di popolazione che più soffrono il digitai divide, il divario nella capacità di accesso alle tecnologie informatiche. Avevamo già altre esperienze tra i migranti nel Lazio come il progetto finanziato con i fondi europei "LC2 - Lingua, Cultura e Computer: competenze chiave per aprire le porte dell'integrazione», svolto in collaborazione con la Provincia di Roma nel territorio di Lavinio e Anzio, tra i comuni di maggiore presenza straniera nella provincia romana. Negli ultimi tre anni la Fondazione è stata chiamata a lavorare presso il Centro Enea, una struttura di seconda accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo che opera a Roma (zona Casalotti). Qui abbiamo sperimentato dal vivo il modello di "accoglienza integrata" e, nello stesso tempo, abbiamo arricchito la formula con una sorta di additivo in grado di innescare un circolo virtuoso di effetti benefici permanente: l'educazione all'uso delle Ict, le tecnologie dell'informazione e comunicazione.
In collaborazione con l'Arcicon-fraternita del Ss. Sacramento e di San Trifone, la Fondazionè ha organizzato attività per l'apprendimento delle tecnologie e anche della lingua italiana attraverso un Internet Café con corsi strutturati con certificazione Microsoft, percorsi didattici innovativi sulla Costituzione e legislazione italiana (in collaborazione con il Network Kpmg) e promozione di attività di animazione territoriale con le scuole. Sono stati formati oltre 300 rifugiati e l'e-Café ha fornito più di 75mila accessi ad internet. Lo documenta una ricerca in corso di stampa dedicata alle nuove tecnologie per l'inclusione dei migranti, curata da Alfonso Molina, un ex rifugiato cileno, ora professore di Strategie delle tecnologie all'Università di Edimburgo, consulente e poi direttore scientifico della Fondazione.
Il volume racconta una dimensione inedita della vita di un centro di seconda accoglienza. Ci sono storie personali, ma anche azioni e scelte educative, problemi e soluzioni elaborate in comune con i migranti. Nel lavoro abbiamo sperimentato una metodologia innovativa ancora poco usata in Italia: la "valutazione in tempo reale" (Real Time Evaluation) dei progetti di innovazione sociale.



Sanatoria, allarme dei sindacati tante le imprese fantasma

La prefettura: multe da 5 mila euro alle aziende che disertano le convocazioni. Gli stranieri pagano i contributi ma non vengono regolarizzati dai datori di lavoro. Orientale, partono oggi i corsi di lingua italiana.
la Repubblica Napoli, 03-11-2010
TIZIANA COZZI
Traditi. Beffati. Ridotti sul lastrico pur di pagare i contributi al posto del datore di lavoro. Tutto, pur di arrivare al traguardo della regolarizzazione. Che non sempre volge a buon fine. Anzi. Sono sempre di più i casi di domande di emersione, non portate al termine dell'iter amministrativo e perciò annullate. Accade sempre più spesso che i datori di lavoro non si presentano alla convocazione in prefettura. Dopo mesi di attesa, gli extracomunitari che hanno fatto domanda più di un anno fa, non giungono alla sperata emersione. Investono soldi per contratti fantasma, accettano condizioni di lavoro disumane. Ma alla fine non ottengono il permesso di soggiorno. Nessun provvedimento viene preso contro i datori di lavoro. Che restano impuniti: a pagare sono soltanto gli immigrati. Non più, fa sapere la prefettura. "Il datore di lavoro che non si presenta alla convocazione pagherà una penale di 5000 euro" dicono dagli uffici.
Cgil e Uil Campania puntano il dito contro le imprese fantasma. "Cosa è previsto per l'altra metà dell'affare sanatoria? Cosa succede ai datori di lavoro? La faranno ancora franca? - dice Enzo Annibale, responsabile dell'ufficio immigrazione della Cgil - Se si aspetta che i clandestini facciano denunce, è tempo perso". "Da lungo tempo abbiamo segnalazioni di questo tipo, negli ultimi tempi sono più numerose - dice Luciana Del Fico segretaria regionale Immigrazione Uil - Purtroppo non ci siamo più incontrati ai tavoli ufficiali, gli assessori non li convocano. La prossima settimana è stato indetto un consiglio territoriale in prefettura, ne discuteremo". Una situazione che chiede una soluzione a breve termine. Per questo il sindacato chiede un intervento tempestivo alle istituzioni. Ma dalla prefettura rilanciano. "Il sindacato dovrebbe farsi garante e aiutare gli immigrati a denunciare questi episodi in questura. È sicuramente utile intavolare una trattativa e capire in che modo bisogna perseguire i datori di lavoro. Per il momento non possiamo fare altro che multarli".
Intanto, decine di pratiche vengono annullate. Nomi sulla carta, in realtà storie umane difficili. La pratica di Samira, 36 anni, algerina, dopo dieci anni di lavori precari, la scorsa settimana è stata archiviata per assenza dell'imprenditore. Fatima, invece, all'appuntamento c'è arrivata. Pronto per lei un contratto di collaboratrice familiare a 25 ore settimanali, anche se, in cambio, ha accettato un ricatto: lavorare tutti giorni fino all'alba nel ristorante del suo "benefattore". Colpevole, alla fine, di una distrazione, non ha presentato la dichiarazione dei redditi. Una defaillance costata cara a Fatima, piuttosto che a lui. Prossimo appuntamento a marzo. Salvezza rimandata.
Cominciano oggi i corsi di lingua italiana per gli stranieri immigrati, indetti dall'Istituto Orientale di Napoli (nella foto). Il corso, a cura del Centro interdipartimentale di servizi linguistici ed audiovisivi (Cila) dell'università di palazzo Giusso e coordinato dalla docente Anna De Meo, si rivolge a gruppi di immigrati (adulti e ragazzi, tra cui anche studenti sordi) presenti sul territorio della provincia di Napoli. Negli ultimi 2 anni, la scuola ha formato circa 250 persone, provenienti da 21 paesi diversi. Durante l'anno scolastico, in più occasioni gli insegnanti si sono spostati nelle zone tra Villaricca, Pomigliano d'Arco, Acerra, Sant'Antimo. I corsi si sono svolti anche in sedi messe a disposizione dalle municipalità e dalle associazioni del territorio per arrivare direttamente agli immigrati a cui non era concesso spostarsi. Tra le nazionalità, Brasile, Afghanistan, Bulgaria, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Ghana, Sri Lanka, Ucraina, Cuba, Cina



Germania: sanzioni per gli immigrati che non studiano il tedesco

Adottato un piano in sette punti a sostegno di una linea più dura verso l'immigrazione
stranieriinitalia.it, 03-11-2010
Monaco, 2 novembre 2010 - Il partito bavarese alleato del cancelliere tedesco Angela Merkel ha adottato un piano in sette punti, a sostegno di una linea piu' dura verso l'immigrazione. Le linee guida approvate a Monaco alla conferenza dell'Unione Cristiano Sociale (Csu) insistono sulla necessita' che gli stranieri che risiedono nel paese accettino la prevalenza della cultura tedesca e auspicano sanzioni contro chi non vuole imparare il tedesco o impedisce ai figli di integrarsi.
Secondo il documento, la Germania "non e' il classico paese d'immigrazione", e a persone altamente qualificate, come ad esempio professori universitari, dovrebbero essere offerti permessi di residenza a lungo termine senza porvi ostacoli. Tuttavia per risolvere il problema della carenza di lavoratori qualificati e' meglio formare gli immigrati gia' presenti sul territorio, piuttosto che richiamarne altri dall'estero. La Csu ha sempre avuto un orientamento piu' conservatore rispetto all'Unione cristiano Democratica (Cdu) la formazione politica sorella del cancelliere Angela Merkel.
Nel fine settimana la Merkel e' intervenuta al congresso di Monaco, ripetendo la sua convinzione sul fallimento dell'approccio del multiculturalismo per gli immigrati, specie musulmani. "Se i figli di immigrati hanno un tasso doppio di abbandono scolastico non possiamo nascondere il problema sotto il tappeto", aveva dichiarato.



Gli stranieri e il gran cuore di B.

Marisa Meli*
step1, 03-11-2010
Il presidente del Consiglio s’è speso per Ruby, giovanissima marocchina residente in Italia, chiamando la Questura di Milano, per nobiltà d’animo. Nel frattempo, il suo Governo ha impugnato una legge della Regione Puglia su assistenza e cure agli extracomunitari. La Corte costituzionale gli ha dato torto
A chi gli contestava uno stile di vita, per così dire, sopra le righe e, soprattutto, l'improprio intervento sulla questura di Milano, volto a far rilasciare, senza alcun affidamento a strutture protette, una minorenne marocchina, Karima Rashida El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, fermata per furto, il Presidente ha risposto: “Sono gioioso, non cambio: amo le donne e la vita”. Come non credergli? Nessuno, infatti, avrebbe mai potuto pensare che lui amasse, o quantomeno avesse a cuore, non già le donne ma … gli extracomunitari.
Per averne conferma, basti considerare un recente attacco sferrato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri contro una legge della Regione Puglia (presieduta da Nichi Vendola). Una civilissima legge (n. 32 del 2009) che detta “norme per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia”.
Secondo la disposizione di apertura, “La Regione, nel rispetto dei principi fondamentali e dei diritti inviolabili della persona, così come riconosciuti nella Costituzione italiana, nelle convenzioni internazionali in vigore e nei principi di diritto internazionale generalmente riconosciuti, concorre alla tutela dei diritti dei cittadini immigrati presenti sul territorio regionale, attivandosi per l’effettiva realizzazione dell’uguaglianza formale e sostanziale di tutte le persone”.
Segue una serie di disposizioni che prevedono interventi volti a garantire i diritti umani inviolabili degli stranieri presenti a qualunque titolo sul territorio regionale; ad eliminare ogni forma di discriminazione; a garantire l’accoglienza e l’effettiva inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati nel territorio regionale; a garantire pari opportunità di accesso e fruibilità dei servizi socio-assistenziali, socio-sanitari, di conciliazione e dell’istruzione, per la qualità della vita; a rimuovere le situazioni di violenza o di sfruttamento degli immigrati; a favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle singole soggettività, delle identità culturali, religiose e linguistiche.
Secondo la Presidenza del Consiglio dei Ministri, talune di queste disposizioni sarebbero in contrasto con la normativa nazionale in materia di ingresso, permanenza ed espulsione dei cittadini stranieri (d.lgs. 286 del 1998), in quanto intese a garantire posizioni di vantaggio agli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno. La Presidenza ha perciò sollevato un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte costituzionale.
Per fortuna, la Corte, garante della legittimità delle leggi e del corretto esercizio del potere normativo da parte delle Regioni, è stata pronta ad evidenziare come la normativa impugnata sia, innanzitutto, volta a “garantire i diritti umani inviolabili” (sentenza del 18 ottobre, n. 299). Diritti che, nel nostro sistema costituzionale, spettano a tutti gli individui in quanto tali, a prescindere dal fatto che si tratti di italiani, di cittadini comunitari, di stranieri con o senza permesso di soggiorno, senza che ciò valga a legittimarne la presenza nel territorio dello Stato.
Vero è, infatti, che le Regioni non possono legiferare in materie attinenti alle politiche di programmazione dei flussi di ingresso e di soggiorno degli extracomunitari nel territorio nazionale; altrettanto vero, tuttavia, che gli interventi concernenti gli stranieri non possono ridursi a questo, dovendo provvedere a molti altri aspetti che riguardano la pacifica e civile convivenza e che vanno dall’assistenza socio sanitaria ad altro.
Nel garantire tali regole di convivenza deve aversi riguardo a tutti gli individui, senza discrimine tra cittadini e stranieri regolarmente soggiornanti nel territorio dello Stato, come ha correttamente fatto la Regione Puglia, e sulla scorta di quanto pacificamente affermato dalla nostra Corte Cosituzionale e dalla Corte Europea dei Diritti dell’uomo.
Grazie, dunque, alla Regione Puglia per questo esempio di civiltà, che altre regioni dovrebbero seguire.
Grazie alla Corte costituzionale, perché tiene accesa, in questa Italia senza misericordia e senza memoria, la fiaccola dei diritti umani.
E in fondo grazie anche a Ruby, un’extracomunitaria, che ci ha dato modo di riflettere su una delle tante contraddizioni presenti nel nostro Paese.
* Professore ordinario di diritto privato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Catania



EMIGRAZIONE/IMMIGRAZIONE - PAESI BASSI/PUGLIA - STORIE E POLITICHE DI IMMIGRAZIONE IN OLANDA E IN PUGLIA: CONVEGNO INTERNAZIONALE A BARI

Italiannetwork, 02-11-2010
Gli immigrati: nuovi concittadini o nuova minoranza? Questo è il tema del seminario su ‘Immigrazione e integrazione in Puglia e in Olanda’, che si terrà la mattina del 5 novembre (ore 9.30/13.15) al Cineporto di Bari. Si tratta del terzo evento della manifestazione ‘Olandiamo in Puglia’, organizzata dall’Ambasciata olandese in collaborazione con le autorità pugliesi - dopo la Festa dei Fiori olandesi e un incontro dedicato al settore logistico il 15 settembre scorso. Il seminario – che sarà inaugurato dal presidente Nichi Vendola, l’ambasciatore olandese Alphonsus Stoelinga e il prefetto Carlo Schilardi – è stato organizzato dall’Ambasciata dei Paesi Bassi e dalla Regione Puglia. Tra i relatori, gli assessori regionali Silvia Godelli e Nicola Fratoianni.
Pur se in tempi e modalità differenti, sia l’Olanda che la Puglia hanno conosciuto una forte immigrazione. Partendo da questo dato comune, esperti olandesi e pugliesi paragoneranno le esperienze specifiche fatte in casa propria. Con l’intenzione di arrivare a un fruttuoso scambio di idee, tratteranno esempi di migrazioni tutto sommato ben riuscite come quella italiana in Olanda e quella albanese in Puglia. Poi si parlerà dei problemi della seconda generazione dei migranti, che nei Paesi Bassi – dove la grande immigrazione è cominciata grosso modo una generazione prima della Puglia – sono già assai manifesti, mentre in Puglia potrebbero arrivare ora. Infine, dopo un discorso introduttivo dell’ambasciatore olandese per i diritti umani, Lionel Veer, vi sarà un dibattito libero sulla situazione degli immigrati e la politica nei loro confronti. Un tema particolarmente caldo in un periodo in cui aumentano sia la pressione migratoria alle porte dell’Europa che la richiesta popolare di fermarla.
Immigrazione è anche il tema della mostra ‘Libero’ di Petra Stavast, che sarà inaugurata la sera del 5 novembre a Bari nella Galleria BLUorG. La fotografa olandese ha usato una collezione di fotografie ritrovate in una casa abbandonata in Calabria per una ricerca sulle persone ivi ritratte, al fine di ricostruire le loro storie. La mostra, che consiste in fotografie, lettere e proiezioni multimediali, presenta il risultato della sua indagine sugli effetti dell'emigrazione di una famiglia italiana negli Stati Uniti.(02/11/2010-ITL/ITNET)



Roma capitale e la "risorsa immigrazione"

la Repubblica, 03-11-2010
SI APRE domani la manifestazione "I futuri cittadini di Roma Capitale", promossa dall'assessorato alle Politiche culturali del Comune con l'obiettivo di «approfondire la conoscenza della dinamica migratoria come risorsa positiva per il futuro di Roma». In calendario fino al 12 dicembre dibattiti, mostre, musica e laboratori dedicati alle quattro grandi macro-aree d'origine della maggior parte degli immigrati di Roma: Africa, America Latina, Asia ed Europa dell'Est. Se il percorso africano è dedicato ai racconti.quelli asiatico e sudamericano puntano invece l'attenzione sui giovani e te se-conde generazioni. Infine per l'Europa dell'Est spazio ad arte e cultura, con concorsi di poesia, presentazioni di libri al femminile, visite ai luoghi di culto. Inaugurazione della rassegna e presentazione del calendario domani alle 10 presso la sala Santa Rita in piazza Campitelli. Chiusura il 10 dicembre al BiblioCaffè letterario di via Ostiense 95. Info e programma: www. culturaroma.it
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Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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