Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Lettera aperta al ministro dell'Interno Maroni

Mario Staderini e Gaoussou Ouattara
Signor Ministro, torniamo a scriverLe a seguito di quanto da Lei affermato lo scorso 26 novembre, quando ha “invitato i cittadini extracomunitari che sono sfruttati a denunciare i loro datori di lavoro” perché nella legge Bossi-Fini “c’è la possibilità per questo motivo di ottenere il permesso di soggiorno”. Abbiamo apprezzato questa sua posizione proprio perché rispettosa di quegli aspetti della legge che consentirebbero già oggi di superare le ingiustizie e le discriminazioni che costringono centinaia di migliaia di immigrati in una condizione di sostanziale clandestinità e quindi particolarmente vulnerabili.
L’articolo 18 del Testo unico sull’immigrazione, infatti, prevede il rilascio del permesso di soggiorno provvisorio per motivi umanitari e di protezione sociale, ovvero per quegli stranieri che si trovino in “una situazione di violenza o di grave sfruttamento” . Una procedura che può essere azionata non solo nei casi di contrasto dello sfruttamento della prostituzione, bensì anche –come ha chiarito la circolare del Ministero dell’Interno del 4 agosto 2007- in ambito lavorativo.
Eppure l’articolo 18 è disapplicato se non addirittura violato dalle Questure, poiché il permesso di soggiorno provvisorio non viene quasi mai concesso per situazioni di sfruttamento in ambito lavorativo, se non quando rientra nel caso di denuncia di un'organizzazione criminale o come frutto di indagini sulla stessa.
Nel 2009 sono stati solamente 810 i permessi rilasciati per motivi umanitari, e hanno riguardato pressoché in maniera esclusiva vicende collegate a reati di sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù e tratta di essere umani.
Questa applicazione contra legem, oltre a delegittimare l’autorevolezza dello Stato, impedisce a migliaia di persone sfruttate e spinte verso la clandestinità di emanciparsi da una criminalità senza scrupoli.
Le chiediamo pertanto di assumere tutti i provvedimenti necessari ad una corretta attuazione della legge e quindi affinché le questure regolarizzino le vittime di sfruttamento lavorativo, disponendo se necessario un’indagine amministrativa per comprendere i motivi di quanto accaduto sino ad oggi.
In questo modo, peraltro, il Governo potrebbe fare fronte all’emergenza rappresentata dalle migliaia di cittadini extracomunitari rimasti vittime di truffe e sfruttamento in occasione della sanatoria 2009-2010. Un esempio in tal senso viene da Verona, dove il Procuratore Capo della Repubblica ha già espresso parere favorevole al rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale agli extracomunitari che hanno avuto il coraggio di denunciare coloro che li hanno truffati in occasione della presentazione della domanda di emersione dal lavoro nero In questo contesto, di grande importanza è il recepimento della direttiva europea n 52 del 2009, la quale completerebbe il quadro normativo consentendo di superare la prova diabolica oggi costituita dalla prova della condizione di pericolo. Le chiediamo pertanto di assicurarne il recepimento all’interno della legge comunitaria in corso di approvazione.
Come ricorderà, l'anno scorso noi Radicali abbiamo condotto una battaglia nonviolenta relativamente al mancato rispetto dei tempi per il rilascio del permesso di soggiorno, sulla quale Lei si è espresso pubblicamente pur rifiutando di rispondere alle nostre lettere o di riceverci. Come allora, oggi torniamo a chiedere allo Stato di rispettare le sue leggi e siamo pronti ad aiutare questo percorso, se necessario, con la forza della nonviolenza.
In attesa di un Suo riscontro, Le inviamo i nostri cordiali saluti
Mario Staderini, Segretario Radicali Italiani
Gaoussou Ouattara, Giunta nazionale Radicali Italiani
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