Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

21 gennaio 2011

PERCHÉ DICO SÌ A BURQA E MOSCHEE E NO AI MINARETI
Il venerdi della Repubblica, 21-01-2011
PIERO OTTONE
Coloro che leggono questa lubrica sanno che ho grande rispetto per chi abbia idee, usi e costumi diversi dai nostri,
e in particolare dai miei.  L'uso di coprire il volto femminile, dagli occhi in giù, con un velo o con altro indumento mi sembra abbastanza bizzarro, e sarei molto sorpreso se mia moglie lo adottasse, ma ho già scritto, suscitando proteste, che mi sembra giusto consentire l'uso del burqa alle persone convinte che sia il caso di adottarlo. Sono anche a favore della costruzione di moschee nei Paesi cristiani Con queste premesse mi rendo conto che posso essere considerato un filo-musulmano o, per usare un termine di ad si faceva uso nella nostra vita politica di altri tempi, un «compagno di viaggio» dei musulmani: ovvia¬mente a torto, perché io viaggio per conto mio. Ma adesso dichiaro, con fermezza, che sono contrario ai minareti, in pieno accordo con gli svizzeri che non consentono di costruirli fra le loro montagne (e anche in pieno accordo, se non vado errato, con il sindaco di Genova, che si è detta contraria a un minareto nel porto della sua città).
Il mio parere contrario non è dovuto alla tendenza di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte. La moschea è un luogo di preghiera: mi sembra giusto che il seguace di Allah disponga di un tempio per rivolgergli la sua prece. Il minareto è invece un contrassegno, quasi una bandiera, e da la sua impronta a un quartiere, a una città. Può darsi benissimo che non sia una bandiera nelle intenzioni  di chi lo costruisce: la funzione primaria del minareto è di diffondere la     voce di chi chiama a raccolta i fedeli, la stessa funzione che il campanile assolve nei Paesi cristiani Ciò non toglie che il minareto, come il campanile, sia una dichiarazione di fede: qualifica la gente che vive nel suo raggio. Se, capitano di una nave, entrassi nel porto di Genova, e ormeggiassi sotto un minareto, penserei di essere approdato in una città fedele a Maometto, non a Gesù. Capisco che il parere contrario al minareto possa suscitare delusione fra i fedeli di Allah. Sono favorevole alla moschea. Ammetto che le donne intorno alla moschea portino il burqa: e non interferisco. Anche il minareto? Meglio di no.



Al via la rassegna sul cinema di migrazione

Cinque, 21-01-2011
Claudio Cecchini, assessore alle politiche sociali e della Famiglia della Provincia di Roma, ha partecipato ieri mattina alla presentazione di "Cinema dì Migrazione", rassegna organizzata dall'associazione di cultura cinematografica "il Labirinto" e finanziata dalla Provincia di Roma. Per l'assessore l'iniziativa è uno dei tasselli del piano provinciale per l'immigrazione, che consiste in 104 progetti per uno stanziamento complessivo superiore ai sette milioni di euro. Il principio guida è quello di non considerare l'immigrazione con la logica dell'emergenza, ma come una componente strutturale della nostra società. L'Italia, da paese di emigrazione, è diventato col tempo un paese di immigrazione,  e per questo deve favorire, nel rispetto delle regole, i percorsi di integrazione". 



Saranno rimpatriati i quattro afghani trovati sulla A14

Maria Tripepi Giovedì
Italia h 24, Campobasso 20 gennaio 2011 – La Questura di Campobasso ha espulso oggi quattro immigrati clandestini, sorpresi a camminare lungo il tratto autostradale della A14 che collega Vasto a Montenero di Bisaccia. I quattro afghani erano stati notati, verso le 17, da alcuni automobilisti che hanno provveduto ad allertare la Polizia stradale di Vasto sud. Gli immigrati, tutti maggiorenni, sono stati condotti presso la Questura di Campobassso, dove sono stati effettuati tutti i controlli di rito. I quattro, sottoposti a visita medica, sono stati trovati tutti in buone condizioni. Il gruppo ha dichiarato di provenire dall’Afghanistan, anche se nessuno di loro è stato trovato in possesso di alcun documento. Ignoti i motivi per cui si trovassero su quel tratto autostradale, anche se si è ipotizzata la possibilità che stessero cercando di scappare da qualcuno. La Questura, data la mancanza di documenti, ha consegnato loro il foglio di via, ordinandone il rimpatrio. Gli immigrati clandestini avranno quindi 15 giorni di tempo per lasciare l’Italia, anche se non è esclusa l’ipotesi che chiedano asilo politico.



Cittadinanza, molti immigrati la richiedono perchè abitano qui

il Resto del Carlino, 20-01-2011
Secondo l'Ufficio cittadinanze di Ferrara, le richieste più alte sono per la residenza sul territorio. In calo, invece, le domande per matrimonio, solo 17 pratiche lo scorso anno
Ferrara, 20 gennaio 2011 - Secondo il rapporto dell’Ufficio cittadinanze del Comune di Ferrara, per la prima volta la maggior parte dei 53 stranieri che hanno giurato fedelta’ alla Repubblica hanno ottenuto la cittadinanza italiana perche’ risiedono regolarmente in Italia da piu’ di 10 anni (36 domande) e non in quanto coniugi di un cittadino italiano (17). I nuovi cittadini provengono principalmente da Albania, Marocco e Romania. Nel 2008 le nuove cittadinanze per matrimonio erano state 58, solo 22 quelle ottenute per residenza.
Perchè questa inversione di tendenza? Secondo Stefano Ferrari dell’Ufficio Cittadinanze, “a Ferrara la presenza di immigrati si e’ fatta piu’ importante a partire dalla fine degli anni ‘90, prima erano gli uomini a migrare poi arrivavano dal paese d’origine moglie e figli. Dopo piu’ di 10 anni, quelle famiglie hanno ora maturato i requisiti per ottenere la cittadinanza”.
Un’altra causa di questo aumento e’ da individuare nella drastica diminuzione delle nuove cittadinanze ottenute per matrimonio. “Tra il 2004 e il 2009 - racconta Ferrari - abbiamo registrato molti casi di unioni civili tra giovani donne straniere ventenni e anziani, un fenomeno triste: era evidente che queste unioni erano finalizzate esclusivamente all’acquisizione della cittadinanza”. I matrimoni di convenienza, pero’, sono diventati piu’ difficili da quando e’ entrato in vigore il Pacchetto sicurezza, l’8 agosto 2009. Se prima i coniugi stranieri dei cittadini italiani potevano fare domanda di cittadinanza solo 6 mesi dopo la data del matrimonio, oggi e’ necessario dimostrare che si convive da 2 anni, uno solo nel caso la coppia abbia figli.






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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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