Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

La lingua italiana strumento per includere non per escludere

Italia-razzismo   Osservatorio
La conoscenza della lingua è fondamentale per l’integrazione e gli immigrati sono i primi a saperlo. Tutt'altra cosa è utilizzare la conoscenza della lingua per escludere gli immigrati da diritti e servizi: è il caso dell’obbligo, a partire dal 9 dicembre, di superare un test di lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo CE (ex carta di soggiorno), come è previsto dal pacchetto sicurezza.
La carta di soggiorno ha una durata a tempo indeterminato ed è stata istituita per risparmiare a chi risiede in Italia da almeno 5 anni, la lunga, costosa e faticosa pratica del rinnovo del permesso di soggiorno. Fino a quando l'immigrato non ottiene quella carta rischia sempre di perdere il permesso e di diventare irregolare. In questa condizione si trova costretto a lavorare in nero ed è più esposto al ricatto della criminalità. Un pacchetto "sicurezza" degno di questo nome avrebbe dovuto facilitare il rilascio della carta di soggiorno, un documento che consolida la regolarità, ma è oggi posseduto solo da una minima parte di coloro che teoricamente ne avrebbero diritto a causa di un’applicazione eccessivamente rigida e restrittiva.
Coincidenza vuole che qualche giorno fa è stato presentato il 44° Rapporto Censis dal quale risulta che l’85% degli immigrati ha una conoscenza della lingua italiana almeno sufficiente. Test inutile, dunque, che finirà per aggravare la situazione degli sportelli unici per l’immigrazione già alle prese con pratiche arretrate di sanatoria e flussi, e minacciati di perdere 650 lavoratori precari lì applicati. Si aggiunga che per quel test lo Stato dovrà investire risorse che in questa fase scarseggiano anche per necessità  più urgenti.
l'Unità, 11-12-2010
 


 

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Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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