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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

07 giugno 2012

Per la cittadinanza ai bimbi stranieri il testo Bertolini è da modificare
l'Unità, 07-06-2012
Italia-razzismo
Ieri a Montecitorio si è tenuta la Conferenza nazionale per la Cittadinanza organizzata dalla campagna “L’Italia sono anch’io”. Negli scorsi mesi sono state raccolte le firme necessarie a che il Parlamento discuta due proposte di iniziativa popolare relative alla cittadinanza e al diritto di voto amministrativo per gli stranieri. Nel corso del convegno è intervenuto il Presidente della Camera Gianfranco Fini che ha ribadito come la cittadinanza non sia “una questione di destra o sinistra” ma attenga “alla dignità della persona”. Il ministro per la Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi, ha ricordato la necessità che “il paese legale riconosca quello reale e una sua realtà che è quella dell’integrazione dei bambini figli di stranieri con la nostra gente”. A fine giugno è calendarizzata la ripresa della discussione in Aula, che però partirà dal testo unico della relatrice Bertolini. Il deputato Andrea Sarubbi lo ritiene addirittura peggiorativo rispetto alla legge attuale: “dovremo emendarlo radicalmente perché si concentra solo sul test per gli adulti e dimentica del tutto il cuore della nostra battaglia che è quello della cittadinanza per i minori nati e cresciuti in Italia”. Con la legge oggi in vigore, chi nasce in Italia da genitori non italiani può acquisire la cittadinanza solo a 18 anni e solo se presenta la richiesta non oltre il compimento del diciannovesimo anno d’età. La scarsa conoscenza della normativa ha creato delle situazioni paradossali: capita che ragazzi poco più che maggiorenni, nati e cresciuti in Italia, siano rinchiusi nei centri di identificazione ed espulsione per essere mandati nel paese di origine dei loro genitori pur non essendoci mai stati, non conoscendo la lingua e non avendo nessuno da cui tornare. Si tratta di storie di ragazzi perfettamente integrati, formati per anni dallo Stato italiano attraverso la frequenza della scuola dell’obbligo, ma che, una volta diventati maggiorenni, perdono ogni diritto se non riescono a trovare e a mantenere un lavoro. Il dibattito sulla riforma della legge sulla cittadinanza verte proprio su questo: riconoscere a chi nasce in Italia, o comunque a chi vi arriva da piccolo e ha modo di frequentare con regolarità i percorsi scolastici obbligatori, il diritto alla cittadinanza, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori.
Un segnale in questo senso è partito dagli amministratori locali, come il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e del sindaco di Scandicci Simone Gheri, che hanno concesso attestati di cittadinanza onoraria ai bambini figli di stranieri presenti sul loro territorio. Piccole iniziative, dal valore intensamente simbolico, che - se si moltiplicassero - darebbero un segnale forte a una politica fin’ora sorda alla questione.
Sullo sfondo, preoccupante, la dichiarazione del Premier Monti a Famiglia Cristiana, che suona così: la concessione della cittadinanza ai minori stranieri potrebbe mandare in crisi il mio Governo e il programma di risanamento dell’economia.



Immigrati: Fini, legge cittadinanza va cambiata
Il Presdiente della Camera: In Aula a fine mese. Non sia oggetto di propaganda elettorale. Bertolini (Pdl): Governo rischia di non reggere. Della Vedova (Fli): Pdl non ha poteri veto su agenda lavori. Belisario (IdV): Monti rinuncia a cittadinanza per tirare a campare
Diariodelweb, 07-06-2012
ROMA - «Auspico che quanto prima, se non in questa, nella prossima legislatura, la legge sulla cittadinanza venga modificata con una convergenza ampia perché non si tratta di un tema di destra o di sinistra ma attiene al rispetto della dignità della persona e a valori che in quanto universali non possono essere oggetto di continua e quotidiana propaganda propria della campagna elettorale». Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, intervenendo alla 'Conferenza nazionale per la Cittadinanza' organizzata a Montecitorio da «L'Italia sono anch'io», Comitato promotore nazionale della Campagna per i diritti di Cittadinanza.
Proposte di legge in aula a giugno - Per la terza carica dello Stato il tema della cittadinanza italiana a chi nasce in Italia e a chi ci arriva da piccolo è diventato ormai «ineludibile» perché è «antistorico continuare a sostenere che si è italiani solo in ragione del cognome o del colore della pelle». Fini ha ricordato che «su iniziativa del presidente della Camera» le proposte di legge che modificano la legge sulla cittadinanza approderanno in Aula a fine giugno: «Non è detto - ha spiegato - che si discuta a giugno ma il semplice fatto che sia incardinata dimostra che si tratta di una questione che almeno alla Camera verrà affrontata entro la legislatura. Sono da tempo convinto che occorra colmare un ritardo della società italiana e la politica non deve sfuggire».
Finocchiaro (Pd): Cittadinanza più facile questione di civiltà - «Attribuire la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da genitori stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese è una questione di civiltà. Di più, è un appuntamento con il futuro, impossibile da eludere ancora per molto e da cogliere invece come una grande opportunità per il nostro Paese». Lo dice in una nota Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
Belisario (IdV): Monti rinuncia a cittadinanza per tirare a campare - «Monti, pur di tirare a campare, sarebbe disposto anche a non riconoscere lo 'ius soli' ai bambini nati in Italia. In questo caso, non si tratta di fare le solite concessioni ai partiti di maggioranza, quanto di introdurre una norma di civiltà. Concedere la cittadinanza ai figli di immigrati è un atto di democrazia, doveroso e prioritario ai fini di un processo d'integrazione congrua e inarrestabile». Lo dichiara in una nota Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori a Palazzo Madama.
Bertolini (Pdl): Governo rischia di non reggere - «Chi vuole far cadere il Governo è in festa. Quello che fino ad oggi non è riuscito alla crisi, riuscirà invece alla legge sulla cittadinanza agli immigrati». Lo ha dichiarato in una nota il vicepresidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini.
«A pochi mesi dal voto, su un tema così delicato e dove le divergenze sono abissali, i partiti - ha sottolineato - saliranno sulle barricate e faranno valere le proprie ragioni in vista della prossima scadenza elettorale. A questo punto rischia di pagare il Governo, che non reggerà alla pesante contrapposizione delle principali forze che lo sostengono. A parte che i cittadini ci chiedono risposte per uscire dalla crisi, non so se la scelta di voler mettere in calendario la cittadinanza agli immigrati sia così lungimirante».
Della Vedova (Fli): Pdl non ha poteri veto su agenda lavori - «Sul tema della cittadinanza, non penso che al Pdl spetti un potere di veto sull'agenda parlamentare. Ogni volta che Cicchitto o un esponente del Pdl evoca gravi conseguenze per la decisione di discutere un tema così politicamente sensibile, conferma semplicemente l'esigenza di trasformare in un dibattito parlamentare quanto rimane purtroppo confinato nella polemica politica extra-istituzionale» Lo ha dichiarato in una nota in capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova.



Cittadinanza: “Italiano nato – In” è la nuova campagna che verrà presentata domani dall’associazione Rigenerazione Italia.
Prestigiosi testimonial di seconda generazione per la campagna che ha come slogan “E tu, sei in o sei out?”.
Immigrazioneoggi, 07-06-2012
“E tu, sei in o sei out?” è lo slogan della nuova campagna sulla cittadinanza Italiano nato – In, l’iniziativa di sensibilizzazione promossa dall’associazione Rigenerazione Italia in collaborazione con il Forum nazionale dei giovani, che sarà presentata domani, 8 giugno, alle ore 11.30, presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana.
Attraverso l’adesione e il sostegno di importanti associazioni nazionali, formate da ragazzi di origine straniera e italiana, la campagna intende portare all’attenzione dell’opinione pubblica e del Parlamento italiano l’importanza fondamentale del diritto di cittadinanza per le seconde generazioni. All’incontro interverranno il presidente della Fnsi Roberto Natale, il portavoce della campagna Gianluca Melillo, il consigliere del Forum nazionale dei giovani Carmelo Lentino, il segretario generale della Fondazione Valenzi Roberto Race, il campaign manager Khalid Chaouki e Camilla Bencini in rappresentanza della campagna Media4Us.
Inoltre, porteranno la propria testimonianza la giornalista di RaiNews Iman Sabbah e il cantante Amir, autore della colonna sonora del film Scialla!. Saranno inoltre presenti i presidenti delle associazioni componenti il comitato di coordinamento di In.
Italiano nato rappresenterà l’Italia nel concorso europeo Media4Us, che premierà entro luglio le migliori fotografie dedicate alla società interculturale pubblicandole in un supplemento al quotidiano Metro. La campagna ha già ricevuto la Medaglia d’argento della Camera dei deputati, oltre al patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati, del Ministero del lavoro, del Ministero della cooperazione e della Federazione nazionale della stampa italiana. Del comitato di coordinamento di Italiano nato fanno parte, ad oggi, insieme a Rigenerazione Italia e al Forum Nazionale dei giovani, Aics, Acli, Giosef Italia, Anolf, Giovani insieme, Co2, Fondazione Valenzi, Assogiovani e Minareti.it.



Torna il «Mundial» dell'immigrazioneA Bari il calcio che include e non divide
Un pallone per creare unione e condivisione
L'idea di «Uniti» coinvolge 100 atleti di 14 nazioni
Corriere della sera, 06-06-2012
Alessandra Montemurro
BARI - Dopo il successo della prima edizione (lo scorso anno) torna l’appuntamento con il Torneo dell’Immigrazione. Basta un pallone da calcio ed ecco che le comunità di immigrati dei quattro continenti si riuniscono e si uniscono all’insegna della condivisione. Un centinaio gli atleti che prenderanno parte alla manifestazione promossa dall’UN.IT.I. (Unione Italiana Immigrati) per un Mundial tutto barese, organizzato in collaborazione con la UIL di Puglia, il Patronato ITAL, Laboratorio.Com, Uisp e Somed.
CHI PARTECIPA - Quattordici le nazionali presenti (cinque in più rispetto a quelle di 12 mesi fa) costituite da stranieri residenti, “adottati” dalla provincia di Bari. Oltre alle confermate Afghanistan, Georgia, Romania, Albania, Senegal, Nigeria, Mauritius e Italia, hanno aderito alla manifestazione anche Costa d’Avorio, Argentina, Sierra Leone, Russia e Ucraina. La novità principale della II edizione del Torneo dell’Immigrazione sarà il raggruppamento dei giocatori in quattro squadre rappresentative di Asia, Africa, Europa e Italia. A vestire la «maglia azzurra» ci penseranno gli «Studenti per Bari», associazione giovanile di ragazzi delle scuole superiori del capoluogo, italiani e immigrati di “seconda generazione”. Le partite si giocheranno il 9 e 10 giugno al centro sportivo «Capocasale» di Bari (nei pressi della pineta di San Francesco). Nella prima giornata (dalle 16 alle 19) si svolgerà la fase eliminatoria, il 10 invece (dalle 10 alle 13) sarà la volta delle finali. «Troppo spesso si parla di nuovi cittadini – è il commento della presidentessa dell’Uniti, Vera Guelfi – o di nuovi italiani, eppure spesso per tanti giovani immigrati anche piccole iniziative come organizzare una partita di calcio diventano grandi imprese. Lo sport invece può svolgere un ruolo fondamentale nel completamento di un necessario processo di integrazione che vada al di là della retorica, ma che conceda ai giovani che vivono, lavorano e studiano nella nostra terra, una dignità reale e non solo sulla carta».



Torino: al via sabato prossimo il Mondial di calcio delle comunità straniere.
46 squadre, 10 femminili, oltre mille atleti. Al debutto l’Afganistan.
Immigrazioneoggi, 07-06-2012
Un campionato di calcio giocato dagli stranieri di ogni razza e nazionalità che vivono a Torino.
Prenderà il via sabato prossimo in concomitanza con i campionati europei di calcio, il torneo Mondial di Torino, la manifestazione che celebra l’integrazione attraverso lo sport.
46 le squadre iscritte, di cui dieci femminili, oltre mille giocatori.
Al debutto l’Afghanistan, che avrà tra le sue fila Enaiatollah Akbari, il protagonista del libro Nel mare ci sono i coccodrilli, ci saranno inoltre due squadre di profughi dalla Libia e le “Afro Girls”. Il record è del continente nero, con 13 squadre, cresce l’Asia, salita a otto. “È la riprova – osserva Stefano Gallo, assessore comunale allo Sport e Tempo libero – di come Torino sia una città dove progetti di sport ed integrazione trovano terreno fertile. Anche per questo la città è candidata per diventare la Capitale Europea dello sport nel 2015”.
La fase finale del torneo, dal 4 all’8 luglio allo Stadio Primo Nebiolo, sarà abbinata a un festival di musica, artigianato e cucina.

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