Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

06 giugno 2014

Canale di Sicilia, salvati altri 2500 immigrati su 17 barconi alla deriva
la Repubblica.it, 06-06-14    
PALERMO -Tutte le navi della Marina Militare inserite nel dispositivo aeronavale interforze Mare Nostrum sono impegnate da ieri in soccorso a 17 imbarcazioni di migranti provenienti dalle coste del nord Africa soccorrendo oltre 2500 migranti, numero ancora provvisorio.
La nave anfibia San Giorgio è intervenuta in assistenza a 5 natanti imbarcando 998 migranti tra cui 214 donne e 157 minori.
Il pattugliatore Orione in tre eventi di soccorso, l'ultimo dei quali ancora in corso, ha trasbordato da natanti in difficoltà oltre 400 migranti, numero ancora non definitivo.
La fregata Scirocco in tre operazioni di recupero ha imbarcato 206 migranti e trasferito altri 94 sulla nave mercantile Glory Tellus (bandiera panamense)
La corvetta Sfinge ha soccorso e recuperato 113 migranti a bordo di un gommone ieri ed ha iniziato pochi minuti fa un altro intervento SAR (Search and Rescue) nei confronti di un altro natante con oltre 200 migranti a bordo.
La motovedetta della Capitaneria di Porto CP306 è intervenuta in assistenza di tre natanti soccorrendo 450 migranti e trasferendoli sulla Motonave Maersk Regensburg (bandiera Hong Kong).



Immigrazione, senza partigianerie
Ecco i principi su cui si basa un buon governo dell’immigrazione. La proposta di alcuni fra i più autorevoli studiosi all’Accademia dei Lincei
Europa, 06-06-14    
I – Il dibattito sulla migrazione deve essere sottratto alla dialettica partigiana, orientata alla ricerca del consenso elettorale, e inquinata da pregiudizi. Esso deve basarsi sulla constatazione che la migrazione genera numerosi benefici per un paese come il nostro, con un’economia stagnante, una demografia debole, una bassa mobilità, restio a confrontarsi con altre culture, nonostante sia immerso in dinamici processi di globalizzazione. Occorre anche constatare che numerose sono le criticità che inevitabilmente sorgono dall’incontro e dal confronto tra cittadini e migranti, con esperienze personali, condizioni di vita, radici culturali diverse.
II – Vantaggi e svantaggi delle migrazioni vanno governati per aumentare i primi e attenuare i secondi, assicurando che la migrazione sia un gioco a somma positiva. Occorre tener conto della diversità degli interessi in gioco e della pluralità degli attori coinvolti: gli immigrati (lavoratori, familiari, rifugiati e richiedenti asilo, studenti e rentier), le istituzioni (pubbliche, private e del privato sociale) chiamate a interagire con i migranti, le varie articolazioni (famiglie, imprese, collettività di origine immigrata) del corpo sociale e le società e le famiglie dei paesi di origine.
III – Qualsiasi politica migratoria, a volte in modo esplicito, più frequentemente in forma occulta, contiene elementi di selezione e di scelta dei migranti. La migrazione deve sostenere la crescita della società, mantenendone la coesione, e deve essere a questo adeguata. È necessario e opportuno che i criteri di scelta siano trasparenti ed espliciti, e bene accetti alla collettività, e siano scevri da criteri discriminatori basati sull’etnia, il genere, la religione, le preferenze politiche, gli orientamenti sessuali. È dunque giusto che vengano privilegiati flussi migratori “utili”, orientati a sostenere lo sviluppo culturale e sociale, oltre a quello economico, evitando il depauperamento di specifiche scarse risorse umane nei paesi di origine. Una politica così orientata è tanto più accettabile in quanto coesista con una generosa politica dell’asilo e della protezione umanitaria, che per sua natura non può procedere a scelte o selezioni, ma deve essere garantita a tutti coloro che ne hanno diritto.
IV – Ogni azione di governo dell’immigrazione deve svolgersi nel pieno rispetto della dignità, dei diritti e delle libertà delle persone, delle regole di convivenza affermate dalla nostra Carta costituzionale che esprime irrinunciabili diritti e doveri per i cittadini italiani, nonché dei principi contenuti nelle convenzioni internazionali sottoscritte dal nostro paese.
V – Il governo delle migrazioni deve ispirarsi a obiettivi di lungo periodo sottraendosi, per quanto possibile, a considerazioni meramente congiunturali. I migranti si spostano spinti da molteplici motivazioni e con programmi e orizzonti temporali che vanno dalla presenza stagionale all’intero ciclo di vita. Gran parte della migrazione è però di lungo periodo, e deve trovare eque e percorribili vie per accedere ai fondamentali diritti sociali, ai diritti politici e alla cittadinanza.
VI – I processi migratori debbono svolgersi rispettando la normativa nazionale e internazionale vigente. La normativa deve essere orientata a minimizzare l’irregolarità, inevitabile in fenomeni di massa, che va gestita nel pieno rispetto dei diritti e della dignità delle persone e dei loro familiari, con soluzioni ragionevoli e, nei limiti del possibile, non costrittive.
VII – Le migrazioni concorrono al cambiamento del paese; accrescono il corpo sociale; generano nuovi cittadini. Le regole e le azioni che le governano debbono essere condivise e fondarsi su un ampio consenso, democraticamente espresso.
VIII – I processi di internazionalizzazione, e la perdurante crisi, hanno riattivato rilevanti flussi di emigrazione, in particolare di giovani con elevati livelli di formazione. Si tratta di un fenomeno che va seguito con attenzione, accompagnato e tutelato, con l’obiettivo di ridurne le ricadute negative e di massimizzarne i benefici per la crescita complessiva del capitale umano europeo.
IX – Le politiche migratorie debbono scaturire da analisi accurate e indipendenti delle necessità del paese; della domanda espressa dai datori di lavoro, siano questi imprese o famiglie; delle potenzialità effettive di integrazione. Avvalendosi di un ente autorevole e indipendente, è opportuno che governo e parlamento esprimano piani di lungo periodo circa l’ammontare dei flussi, le loro auspicabili caratteristiche, le modalità di ammissione.
X – L’Unione europea esercita prerogative nel campo del controllo delle frontiere, della gestione dell’irregolarità, dell’integrazione, dell’asilo. Non è di sua competenza, invece, l’ammissione degli immigrati, cosicché nella Ue convivono paesi con politiche migratorie molto diverse. L’Italia deve battersi per una politica migratoria comune ben coordinata; per il mantenimento e il rafforzamento dello spazio europeo di libera circolazione; per una gestione dell’asilo uniforme e con un’equa distribuzione tra stati degli oneri relativi; per un potenziamento responsabile e coordinato del controllo delle frontiere e dell’irregolarità, nel pieno rispetto dei diritti umani dei migranti; per una politica esterna che integri efficacemente la gestione dell’immigrazione nei piani di cooperazione con i paesi terzi.
(I proponenti sono Alessandro Cavalli, Antonio Golini, Massimo Livi Bacci, Alberto Quadrio Curzio)



Immigrati, "ipotesi di ampliamento fino a 25 mila posti Sprar"
Entro fine giugno attivati oltre 19 mila posti, ma è allo studio un nuovo ampliamento. La direttrice del Servizio centrale, Daniela Di Capua: “Aumento necessario se i minori stranieri non accompagnati venissero affidati alla rete come chiesto dall’Anci”
Redattore sociale, 06-06-14
ROMA – “Esiste un’ipotesi di ampliamento strutturale della rete Sprar fino a 25 mila posti, ma è tutto da vedere, perché dipende anche dalla copertura finanziaria”. Così Daniela Di Capua, direttrice del servizio centrale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) a margine della presentazione del V Rapporto Anci-Cittalia sui minori stranieri non accompagnati (Msna) tenutasi oggi presso la sede dell’Anci. Secondo Di Capua, la proposta avanzata dai sindaci italiani di inserire i minori stranieri non accompagnati nella rete Sprar è una buona idea, ma richiede un ampliamento della rete. “La proposta di inserire i minori stranieri non accompagnati (Msna) nel sistema Sprar richiederebbe un ampliamento non legato ai posti aggiuntivi attivati in questi giorni – ha spiegato Di Capua -, ma un ampliamento strutturale della rete Sprar specificamente dedicata ai minori stranieri non accompagnati”.
In questi mesi, infatti, si arriverà all’attivazione di tutti i posti disponibili nella rete Sprar, compresi i posti aggiuntivi. Con una circolare diffusa a fine maggio, infatti, sono stati attivati i posti aggiuntivi previsti dall’ultimo bando, in due tranche. La prima a fine maggio, la seconda da fine giugno. Tuttavia, l’inserimento dei Msna all’interno della rete richiede uno sforzo aggiuntivo. “Con l’attivazione di questi mesi si arriverà a oltre 19 mila posti – ha spiegato Di Capua -. Tuttavia, esiste un’ipotesi di una successiva e ulteriore richiesta di eventuale disponibilità alla rete Sprar, ma è tutto da vedere perché dipende anche dalla copertura finanziaria e non solo. Una fase successiva che potrebbe essere su base facoltativa, se ce ne fosse bisogno. Il tavolo di coordinamento nazionale potrebbe sottoporre questa richiesta. Inserire i minori richiede un ampliamento della rete dedicata specificamente ai progetti per minori e sicuramente dovranno entrare a far parte dello Sprar altri enti locali”.
Per Di Capua, occorre attendere che tutti i posti aggiuntivi vengano attivati prima di prendere decisioni sui posti aggiuntivi. “Dobbiamo aspettare il mese di giugno per capire anche l’utilizzo dei posti attivati – ha aggiunto -. Per quanto riguarda l’ulteriore ampliamento, invece, si era detto di arrivare fino a 25 mila posti, con 5-6mila posti ulteriori rispetto all’ultimo ampliamento. L’idea è quella di cercare di rendere più amplia possibile la rete Sprar, in rapporto ai numeri dei richiedenti asilo, ma allo stesso tempo di costruire anche una rete di prima accoglienza con numeri più o meno equivalenti in modo che ci possa essere un sistema strutturale che abbia un primo soccorso, una prima accoglienza il più breve possibile, ma anche strutturale e poi la seconda accoglienza orientata all’integrazione”. Per Di Capua, però, la questione minori non accompagnati richiede anche una ridefinizione delle competenze. “In questo momento, la competenza riguardo ai Msna è divisa tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il ministero dell’Interno – ha spiegato -. L’intenzione è proprio quella di non sbriciolare gli interventi sia dal punto di vista economico e organizzativo e far confluire tutto in un’unica direzione, che poi diventa lo Sprar dal punto di vista della gestione, ma a monte dovrebbe esserci una definizione dei ruoli, delle competenze e ci sono dei passaggi delicati”.(ga)



Immigrazione, si sveglia l'Ue: "Situazione può deteriorare"
L'Ue: "Preoccupati per la situazione nel Mediterraneo". Ma il vertice in Lussemburgo si conclude con un nulla di fatto
il Giornale.it, 05-06-14
Sergio Rame
Quando il danno ormai è fatto, si sveglia pure l'Unione europea. I ministri degli Affari interni Ue, oggi riuniti in Lussemburgo, si sono finalmente accorti della reale esistenza di una emergenza immigrazione.
"C'è il rischio che la situazione si deteriori ulteriormente", ha convenuto il Consiglio senza, però, indicare nelle sue conclusioni congiunte alcuna azione concreta da portare avanti nell’immediato. "Il summit Ue del 26 e 27 giugno - ha promesso il Consiglio Ue - ritornerà sulle questioni dell’asilo e dell’immigrazione in una prospettiva di più ampio e più lungo termine". Intanto il Viminale non nasconde la possibilità che ci siano anche jihadisti tra gli immigrati che arrivano in Italia dalla Libia.
Le ondate migratorie del Nord Africa continueranno. La tendenza attuale non è destinata a cambiare. E la situazione rischia di deteriorarsi ulteriormente. D'altra parte l'Italia è il trampolino di lancio per molti disperati che vogliono raggiungere il Vecchio Continente. Eppure nonostante l'emergenza sia senza precedenti l'Unione europea non brilla per la prontezza. Come era stato per la crisi economica, che il lassismo degli euroburocrati ha fatto divampare mettendo in ginocchio le economie dei Paesi meno stabili, così sta succedendo con l'immigrazione. "L’Italia non può pagare da sola il conto dell’instabilità in Libia ed abbiamo ribadito che l’operazione Mare nostrum non può durare in eterno - ha commentato il ministro degli Interni Angelino Alfano - salvare vite in mare è importante ma non significa che lo dobbiamo fare sempre noi e per sempre noi". In realtà, sotto molti aspetti, è stata proprio l'operazione Mare nostrum a fare precipitare la situazione.
Per scoraggiare le partenze dal Nord Africa Alfano ha proposto al Consiglio Ue di montare le tende in Libia e rivedere il tema del diritto di asilo insistendo perché chi ottiene lo status di rifugiato possa esercitare in tutta Europa. A questo riguardo il ministro dell'Interno ha precisato che se non si può cambiare la normativa vigente (Dublino III), allora si deve procedere con "accordi bilaterali" con i Paesi interessati.



Cittadinanza. Il Senato conferma: tassa di 300 euro per i discendenti degli italiani
Andrà pagata quando si presenta domanda al consolato. Approvata la modifica inserita nel decreto sul bonus Irpef
stranieriinitalia.it, 06-06-14
Roma – 5 giugno 2014 - La conversione in legge del decreto sul bonus irpef approvata stamattina al Senato conferma la stangata per i discendenti di italiani che vivono all’estero e vogliono prendere, o meglio recuperare, la cittadinanza italiana.
Il governo ha posto la fiducia, presentando un maxiemendamento che recuperava le modifiche approvate in commissione. Tra queste, c’è anche l’aggiunta di una nuova voce alla tabella delle tariffe consolari. Sono i “diritti da riscuotere per il trattamento della domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana di persona maggiorenne” e costano “300 euro”.
Una modifica significativa, se si considera che fino a oggi i discendenti degli italiani potevano presentare la domanda gratuitamente. A quanto pare, però, le domande sono tante e i consolati, a corto di uomini e mezzi, non riescono a gestirle con efficienza.
Come ha spiegato il senatore del Pd Giorgio Tonini, firmatario dell’emendamento, “in America latina, in particolare in Argentina ci sono liste d'attesa molto lunghe di persone che hanno chiesto la cittadinanza poiché discendenti di italiani. L'intenzione è quella di utilizzare parte delle risorse per aumentare il personale a contratto in loco per smaltire le pratiche arretrate".
Una giustificazione al nuovo balzello ribadita nella relazione tecnica che accompagnava l’emendamento, dove si parla di “adempimenti gravosi per gli uffici consolari all’estero, che si ripercuotono in spese considerevoli per risorse umane e strumentali”. L’avo italiano dal quale si eredita la cittadinanza potrebbe infatti essere morto anche cento anni fa, e quindi ai consolati tocca la “ricostruzione di più generazioni” durante le verifiche.
Il testo approvato oggi al Senato, passa adesso alla Camera per l’approvazione definitiva. Le speranze che venga modificato, cancellando la nuova tassa, sono quasi pari a zero.
EP


Cariche e arresti contro la Marcia dei Rifugiati arrivata a Lussemburgo
Undici arrestati all’iniziativa davanti alle Corte di Giustizia Europea
Melting Pot Europa, 06-06-14
La Carovana di migranti e rifugiati diretta a Bruxelles è stata violentemente attaccata oggi dalle forze dell’ordine del Lussemburgo, dove è arrivata lo scorso 3 giugno dopo aver attraversato Germania e Francia, compresa la città di Schengen.
Paradossalmente, non è stato ad uno dei tre confini fino ad ora attraversati che la marcia è stata aggredita e intimidita, ma nel cuore dell’Europa, davanti alla sede della Corte di Giustizia Europea, dove si svolgeva un vertice dei Ministri degli Esteri dei Paesi Membri.
Le immagini parlano chiaro: migranti e attivisti vengono scaraventati per terra, immobilizzati e trascinati brutalmente lungo le gradinate. Il bilancio è di undici arresti, condotti poi alla centrale di polizia con l’accusa di aver aggredito gli agenti con spray al peperoncino.
Mentre scriviamo è in corso un presidio davanti alla Stazione della Polizia che ha portato al rilascio di tre attivisti. I rifugiati sono ancora agli arresti.
Partita lo scorso 20 maggio da Strasburgo, la Refugees Protest March rivendica libertà di movimento e diritto di soggiorno per rifugiati e migranti, a cominciare dall’abolizione delle politiche di controllo dei confini che si materializzano in Frontex, nel regolamento di Dublino e nelle normative comunitarie e nazionali che continuano a impedire l’ingresso regolare nei paesi europei.
Per questo sarà a Bruxelles dal 26 al 28 giugno, quando nella capitale belga si svolgerà il vertice europeo dei ministri degli Interni dei paesi UE su Asilo e Immigrazione.
L’appello della Refugee Protest March
Siamo asilanti, rifugiati, apolidi, migranti da molti paesi europei. Siamo cittadini europei con un retroterra di immigrazione alle spalle. E siamo migranti che non hanno il privilegio della cittàdinanza. Ciò che ci unisce è l’accanimento contro la politica migratoria della UE.
Abbiamo deciso di organizzare una carovana europea che ci porta da numerosi paesi europei a Bruxelles (Belgio), dov’è la sede della Unione Europea e dove vengono presi le decisioni. Vogliamo dimostrare che non accettiamo i limiti che ci imposta la UE tenendoci nei campi d’accoglienza in forma di ghettizzazione. Richiediamo il nostro diritto umano: la libertà di movimento.
Abbiamo un sogno:
?Libertà di movimento e scelta libera di residenza per tutti i rifugiati.
?Stop alla Trappola di Dublino II e all’alloggio nei campi d’accoglienza
?Documenti con permesso permanente
?Stop alla carcerazione ed all’espulsione dei migranti
?Condizioni di lavoro uguali per tutti
?Diritti politici, sociali e culturali uguali per tutti: il diritto all’istruzione e il diritto del lavoro
?Stop alla politica migratoria europea: No all’area di libero scambio, alle guerre NATO
?No all’ Frontex, Eurosur e alle politiche antimigratorie



Immigrati. Si rovescia imbarcazione immigrati al largo Yemen: 62 morti
Internazionale, 06-06-14
Roma, 6 giu. (TMNews) – Un’imbarcazione si è rovesciata al largo delle coste dello Yemen, facendo annegare 60 immigrati provenienti da Somalia ed Etiopia e 2 componenti dell’equipaggio yemeniti. A riferirlo è l’Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unchr), secondo il quale l’incidente avvenuto lo scorso fine settimana è il peggiore dall’inizio dell’anno per il paese arabo.
“E’ la più grossa perdita in una sola volta quest’anno di vite umane di migranti e rifugiati che tentano di raggiungere lo Yemen attraverso il Mar Rosso e il golfo di Aden”, ha dichiarato l’Unhcr.
(fonte Afp)

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