In nome della sicurezza, molto trendy ultimamente, il sindaco di Milano Letizia Moratti ha firmato due ordinanze, per ora applicabili solo a via Padova, teatro dei violenti scontri tra stranieri del mese scorso.
Prima ordinanza: chiusura anticipata di bar, phone center e kebaberie (ma anche divieto di apertura per gli esercizi ambulanti). Seconda ordinanza: obbligo per i proprietari di immobili di depositare i contratti d’affitto presso i vigili e per gli amministratori di condominio di denunciare violazione delle norme igienico-sanitarie, nonché sovraffollamenti nelle case. Poi c’è la ciliegina sulla torta: la richiesta al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, di varare un decreto per inserire la clandestinità tra i reati per cui è possibile effettuare perquisizioni senza mandato (come per terrorismo, droga, mafia e armi). Ancora una volta, è evidente il tentativo di accostare l’immagine dello straniero a quella del delinquente. Un’idea che si spera porti voti. Non importa calpestare lo stato di diritto e ignorare la Costituzione, ciò che conta è accrescere la paura del diverso e offrire la soluzione del suo allontanamento dai confini nazionali. L’importante è far credere che gli stranieri, per il solo fatto di essere tali, siano talmente pericolosi da giustificare le irruzioni della polizia senza l’autorizzazione di un magistrato. E nel frattempo, aspettando che Maroni si esprima, a Milano ci si è organizzati ugualmente. Nel “Libro nero della Sicurezza” Fabrizio Cassinelli documenta come alcuni agenti di polizia utilizzino travestimenti e trucchi (quali finte fughe di gas), per entrare nelle case degli immigrati e controllarne i documenti. Toc toc. Chi è? Sono il vostro amato sindaco…
l'Unità, 23-03-2010
Italia-razzismo