Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

27 febbraio 2013

 

Immigrazione. Santa Sede: "Serve legge più giusta e rispettosa"
Stranieri in Italia 27 febbraio 2013
A chiederla è il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti
"Una giusta legislazione" per gli immigrati che vengono a lavorare in Italia, perchè "sia garantito il rispetto che meritano, in accordo con le leggi e i regolamenti promulgati".
A chiederla è il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, nel suo intervento a Roma all'incontro del comitato tecnico-scientifico dell'Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti).
"Quegli uomini e quelle donne che sono presenti tra noi - ha affermato il cardinale Veglio' - non sono solo manodopera, essi sono allo stesso tempo membri della nostra societa'. Non sono stranieri, ma nostri fratelli e sorelle".
Si tratta, ha spiegato il porporato, di "una chiamata a rivedere ancora una volta la loro situazione, a riconsiderare i loro diritti sociali in modo da impedire che diventino vittime del lavoro a basso costo per colpa del loro cosiddetto 'status di residenza temporanea'. Solo cosi' potremo cominciare a invertire il processo della loro emarginazione nella nostra societa'".
La Chiesa, ha ricordato Vegliò, "è chiamata a farsi avvocato e strenuo difensore dei diritti degli uomini a muoversi liberamente all'interno delle proprie nazioni e, quando spinti da povertà, insicurezza e persecuzione, a lasciare le loro case in cerca del loro diritto, dato da Dio, a vivere con dignità".
 
 
SBARCO NELL'AGRIGENTINO, DONNA TRA 25 RINTRACCIATI
Agi.it  27 febbraio 2013 
Sbarco di immigrati all'alba sulle spiagge di Verdura e Borgo Bonsognore, tra Ribera e Sciacca (Agrigento). Al momento le forze dell'ordine hanno rintracciato nella zona 25 migranti, tra cui una donna, tutti nordafricani.
 Uno di loro si e' ferito leggermente nel tentativo di fuggire.
 Sono stati soccorsi e portati nel centro di accoglienza allestito nello stadio comunale di Sciacca. Non c'e' traccia del barcone utilizzato e si presume percio' che qualcuno abbia lasciato il gruppo sotto costa per riprendere subito il largo.
 (AGI) .
 
 
Giovani e figli di immigrati: sono i nuovi poveri dei Paesi Ue.
ImmigrazioneOggi.it 27 febbraio 2013
Studio Eurostat: il rischio povertà aumenta, fra gli under18 europei, in relazione all’origine dei genitori e al loro livello di istruzione.
Giovani e di origine immigrata, è questa la nuova categoria di cittadini europei a rischio povertà secondo i dati diffusi ieri da Eurostat.
Secondo l’Istituto, il rischio povertà aumenta, fra gli under18 europei, in relazione a diversi fattori, fra cui l’origine dei genitori e il loro livello di istruzione. Sono due dati che si possono estrapolare dallo studio sulla situazione dei minori in Europa realizzato da Cristina Lopez Vilaplana.
“Osservando i dati nel dettaglio – osserva l’autrice – si evince che la povertà materiale minaccia la metà dei ragazzi i cui genitori hanno un modesto livello di istruzione”, ossia fino agli studi primari o al primo ciclo dei secondari. Se i genitori hanno raggiunto il diploma (secondo ciclo di studi secondari) il rischio indigenza scende al 22% e passa al 7% con uno o due genitori laureati. “Comunque – spiega Lopez Vilaplana – in tutti gli Stati membri il rischio povertà per tutti i ragazzi diminuisce al crescere del livello di istruzione dei genitori”.
Altro fattore determinante è l’immigrazione: “Nell’Ue27, i minori che hanno almeno uno dei due genitori immigrati da Paesi diversi da quello della residenza attuale, presentano un livello più elevato di rischio povertà (32%) rispetto ai ragazzi” con genitori nati e cresciuti nel Paese di residenza.
 
 
 
Il movimento di Beppe Grillo non ha mai spiegato le sue posizioni sull’immigrazione, a cominciare dalla riforma della cittadinanza.  La linea sarà una sola o ce ne saranno tante quante le anime che lo compongono? Chiuse le urne, è ora di parlare chiaro
Stranieriinitalia.it  26 febbraio 2013
Il boom del Movimento 5 Stelle suona misterioso nelle case di cinque milioni di persone. Immigrati e figli di immigrati oggi non sanno se quel boato è un fuoco d’artificio o un tuono che annuncia la tempesta. Nel programma che ha portato il partito guidato da Beppe Grillo in Parlamento, infatti, non si parla mai di loro.
In queste ore gli esponenti di M5S si affannano a ripetere che la loro vittoria non rende il Paese ingovernabile, perché voteranno, senza pregiudizi, tutti i provvedimenti che riterranno condivisibili. Se però è chiaro che appoggeranno proposte come il taglio dei costi della politica o una riforma elettorale che reintroduca le preferenze, per capire cosa faranno sul fronte dell’immigrazione servirebbe una palla di vetro.
Il partito di Grillo, sui temi che riguardano gli stranieri in Italia, rimane infatti colpevolmente ambiguo. E certo non solo per quel peccato originale del suo Non Statuto, che vieta l’iscrizione a chi non è italiano.
Prendiamo la riforma della legge sulla cittadinanza aperta alle seconde generazioni. Beppe Grillo l’ha liquidata come una proposta “senza senso”, la solita arma di “distrazione di massa” utilizzata dalla vecchia politica, “da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall'altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della "liberalizzazione" delle nascite” scrisse sul suo blog.
Poi, però, se si guarda come si sono comportati su questo tema gli eletti del M5S nelle amministrazioni locali, la musica cambia. Si scopre infatti che è anche grazie al loro voto che Comuni come Bologna o Torino hanno concesso ai figli degli  immigrati la cittadinanza onoraria. Un gesto simbolico, ma certo non “senza senso”, un segnale dai territori che vuole essere propedeutico a una riforma vera della cittadinanza da approvare in Parlamento.
Cosa farà il M5S se in questa nuova e presumibilmente breve legislatura il centrosinistra, come annunciato,  proporrà una riforma secondo la quale chi nasce o cresce in Italia è italiano? La voterà? Non la voterà? Dirà che è d’accordo, ma che non è una priorità, affossandone l’iter? E stiamo parlando di una proposta tutt’altro che impopolare, visto che secondo i sondaggi trova d’accordo la maggioranza degli italiani.
Quanto si complicheranno le cose quando bisognerà decidere su questioni decisamente più spinose, come la riforma degli ingressi in Italia, il trattenimento nei centri di accoglienza, il reato di clandestinità?
Pur lasciando perdere le sparate di Grillo (dal no alla libera circolazione dei romeni ai consigli su come pestare gli immigrati che “rompono i coglioni” dispensati ai carabinieri in un vecchio spettacolo), a cosa guardare per capire cosa faranno i grillini? Nel programma non lo dicono, e nei forum dove si confrontano quotidianamente si trovano le posizioni più disparate, dai “buonisti”, per parafrasare il loro leader, agli “xenofobi”.
Si arriverà a una sintesi? Ci sarà una linea da mettere sul tavolo nel confronto con le altre forze politiche? Oppure ognuno voterà secondo coscienza, e allora bisognerà scoprire, di volta in volta, quali e quante coscienze sono state portate in Parlamento dal M5S? 
In campagna elettorale si può anche non dire una parola sull’immigrazione. È una scelta che evidentemente paga, se si vogliono pescare voti trasversalmente. Ora però le elezioni sono finite e le urne hanno parlato chiaro. Lo faccia anche il Movimento Cinque Stelle, cinque milioni di persone aspettano col fiato sospeso.
 
 
 
Anci su emergenza Nord Africa, ora tutto ricade sui Comuni
tiscali.it  26 febbraio 2013
A poco piu' di 24 ore dalla chiusura definitiva della cosiddetta 'emergenza Nord Africa', la Associazione dei Comuni Italiani (Anci) illustrera' alla stampa le ricadute sui Comuni italiani della situazione che si e' venuta a creare, le proposte che la Associazione ha avanzato nel corso degli ultimi 8 mesi, nonche' le misure urgenti che Anci chiedera' nel corso della riunione del tavolo Nazionale sull'emergenza, che su sollecitazione dell'Associazione e' stato convocato domani alle ore 16, per dare una risposta alla preoccupazione ed all'allarme che provengono dai territori.
Interverranno alla conferenza stampa, che si terra' domani alle ore 12.30 nella sala presidenza dell'Anci, il sindaco di Padova, Flavio Zanonato, responsabile Anci Sicurezza e Immigrazione, e il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali.
 
 
 
TORINO, TROPPA BUROCRAZIA PER APRIRE AZIENDE, ARRIVA IL CORSO PER STRANIERI
torinofree.it 27 febbraio 2013
È da più di trent'anni che, nella nostra lingua italiana, è entrata una nuova parola: burocratese. Questo termine indica il linguaggio complicato e spesso di difficile comprensione che la pubblica amministrazione usa. Già alla fine degli anni Settanta era dunque evidente il fastidio che proviamo nell'aver a che fare con questo modo di comunicare.
Per imparare a decifrare l’oscurità della scrittura burocratica, ora esiste un corso che può aiutare i cittadini stranieri a trovare spazio nell'ambito dell'imprenditoria senza incontrare troppe difficoltà linguistiche. Il Centro Culturale di corso Taranto 160, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, ha organizzato una serie di venti incontri, della durata di due ore e mezza, che sono iniziati il 18 febbraio e termineranno il 2 maggio 2013. Nelle cinquanta ore previste dal corso, i cittadini stranieri che hanno intenzione di avviare una propria attività imprenditoriale saranno seguiti da docenti ed esperti formati e specializzati nell'insegnamento dell’italiano come L2, cioè dell'italiano come seconda lingua. Le lezioni del percorso Lingua italiana per fare impresa si baseranno anche sull'analisi di quei moduli e documenti che gli iscritti dovranno compilare per diventare imprenditori. Verranno inoltre illustrati loro quali sono i servizi utili che li potranno affiancare e aiutare ad avviare un’attività autonoma. Il costo del corso è di 70 euro e comprende anche la partecipazione a incontri con l’Unione Industriale, con la Camera di Commercio di Torino e con la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. Daranno anche la loro testimonianza associazioni di categoria e imprenditori che hanno avviato le loro attività con successo. Al termine del corso i partecipanti riceveranno un attestato di frequenza.
Il corso potrà aiutare i cittadini stranieri nell'apprendimento della lingua italiana, che per loro costituisce un passaggio fondamentale verso il pieno inserimento all'interno della società. La lingua non è solamente uno strumento di comunicazione e di relazione, ma porta con sé un complesso insieme di valori e di modi di vedere il mondo: imparare l’italiano insieme non significa solo conoscere meglio una lingua, ma vuol dire ascoltare, raccontarsi, confrontarsi e gettare le basi per costruire la nuova realtà sociale ed economica.
Per informazioni telefonare al numero 011.5718563 o scrivere alla casella mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
 
 
 
Gran Bretagna: medici stranieri dovranno sapere l'inglese
stranieriinitalia.it 27 febbraio 203
Chi andrà a lavorare come medico per il servizio sanitario inglese dovra' provare di avere la necessaria conoscenza della lingua inglese: e' quanto ha stabilito il Governo dell'Inghilterra, dopo il caso di un medico tedesco che ha dato ad un paziente un'overdose fatale al suo primo turno. A parlarne e' la Bbc.
Dal prossimo aprile dunque, ha precisato il Dipartimento della Salute inglese, sara' obbligatorio per legge assicurare, prima che inizi a lavorare, che il medico straniero sappia parlare inglese al livello necessario per trattare i pazienti negli ospedali o negli ambulatori dei medici di base. Ci sara' una lista nazionale di medici di base per evitare che i medici rifiutati in un posto si ripresentino poi in un altro.
l medico tedesco era stato infatti precedentemente scartato da altri impieghi a Leeds proprio a causa della sua scarsa conoscenza dell'inglese, e poi assunto nel Cambridgeshire. Sono inoltre in discussione nuovi poteri per il General medical council, l'organo che regolamenta i medici in Gran Bretagna. In particolare si pensa di dargli il potere di testare le competenze linguistiche anche dei medici che provengono dall'Unione europea, oltre che per quelli extracomunitari, come gia' avviene.
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Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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