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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Leghista su Fb: "Nessuno stupra la Kyenge?". Il ministro: "Chiunque deve sentirsi offeso"

Dolores Valandro, consigliera di quartiere a Padova, era già stata sospesa dal Carroccio un mese fa per contrasti interni, "ora sarà espulsa", ha detto Tosi. Il post ha fatto il giro del web in poche ore. Fino alle scuse della consigliera: "Era solo una battuta". Ma alla alla procura di Padova è gia pronto un esposto

PADOVA - E' stata espulsa dal Carroccio Dolores Valandro, detta 'Dolly', consigliera leghista di quartiere a Padova, il Nord Arcella particolarmente affollato di immigrati, che ha pubblicato su Facebook la foto del ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge, e la scritta (tutta in maiuscolo): "Ma mai nessuno che la stupri, così tanto per capire cosa può provare la vittima di questo efferato reato??????? Vergogna!".
"Una dichiarazione inqualificabile - ha commentato Flavio Tosi, segretario veneto e vice segretario federale della Lega Nord, qualche ora dopo la reazione a catena suscitata dal post. "Era già sospesa. Stasera sarà espulsa".
Il ministro dell'Integrazione non ha infierito: "Non rispondo a questo linguaggio violento perché ognuno di noi dovrebbe sentirsi offeso", ha detto Cecile Kyenge a margine dell'incontro con i rappresentanti della comunità ebraica di Roma. "E' un linguaggio che non mi appartiene perché istiga alla violenza e cerca di istigare alla violenza tutti i cittadini. Chiunque deve sentirsi offeso, non solo il ministro. Negli anni mi sono sempre impegnata con un linguaggio verso la non violenza". "Parlo con tante persone - ha continuato - e ognuno ha il suo modo
di pensare, ognuno può avere la propria ideologia. Ma non permetto che mi venga imposto un linguaggio e un comportamento violento".
Sul social network Dolores Valandro voleva commentare un articolo del sito 'Tutti i crimini degli immigrati', nel quale si parla di un presunto tentativo di stupro a due donne romene da parte un uomo africano. L'articolo di cronaca aveva il titolo "Africano tenta di stuprare due ragazze salvate da carabiniere", a lato c'era la foto del ministro Cecile Kyenge. Il post di Valandro ha fatto il giro della rete.
Qualche ora dopo la consigliera ha tentato di chiedere scusa: "Non sono cattiva. La mia era solo una battuta. A volte sfogo la rabbia così, chiedo scusa, ma io non sono un tipo violento", ha detto Velandro a Radio Capital.
La frase sulla bacheca di Fb è sparita, cancellata, all'inizio dell'ondata di reazioni. Ma troppo tardi per non lasciare traccia. Valandro è anche vice coordinatrice della commissione sanità locale e nota per essere una di quelle "epurate" e poi riammesse nella Lega dopo le contestazioni a Maroni. Oltre alla polemica e l'espulsione, ora potrebbe essere denunciata. Un esposto in Procura è già pronto redatto dall'avvocato padovano Aurora d'Agostino, ex consigliera comunale.
Immediata la reazione di Massimo Bitonci, capogruppo della Lega Nord al Senato e segretario della sezione di Padova dove è iscritta Dolores Valandro, che si è si dissociato totalmente dalle frasi espresse su Facebook sul ministro Kyenge, e l'ha invitata a chiedere scusa. "Mi dissocio nella maniera più totale
- ha scritto Bitonci in una nota - dalla frase violenta, stupida e inopportuna scritta dalla consigliera di quartiere di Padova Dolores Valandro su Facebook nei confronti del ministro Kyenge. Si tratta di una sua personale iniziativa che non è condivisa dal Movimento. Prenderemo immediatamente provvedimenti disciplinari nei confronti della Valandro e personalmente le ho già chiesto comunque di rimuovere questa scritta dal suo profilo e di chiedere scusa".
Il leader di Sel Nichi Vendola ha espresso solidarietà al ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge. "Chi vaneggia di stuprare il ministro è espressione di un'Italia medievale che vogliamo seppellire - ha spiegato Vendola -. Abbraccio Kyenge - ha concluso - che è una luce nel buio dell'Italia".
Anche la Cgil di Padova ha espresso "sconcerto e profonda amarezza". Condanniamo con forza queste dichiarazioni xenofobe e violente, a maggior ragione in quanto provenienti da chi dovrebbe rappresentare le cittadine e i cittadini ricoprendo cariche istituzionali. Chiediamo quindi le dimissioni dagli incarichi ricoperti dalla consigliera coinvolta". "Esprimiamo - conclude la nota - tutta la nostra solidarietà alla Ministra che la città di Padova, proprio nei giorni scorsi, ha avuto l'onore di accogliere con partecipazione, coinvolgimento e grande apprezzamento per il lavoro politico che sta portando avanti".
"Le parole scritte su Facebook contro la ministra Kyenge dalla consigliera leghista di un quartiere di Padova Dolores Valandro sono ripugnanti. E lo sono ancor più perché espresse da una donna contro un'altra donna. E perché evocano un reato orrendo come lo stupro. E perché, cosa inaccettabile, vengono da un'esponente delle istituzioni", ha detto la senatrice Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali. "Mi auguro - ha concluso - che Dolores Valandro abbia la decenza di dimettersi dalla sua carica perché, molto semplicemente, non è degna di rappresentare le istituzioni del nostro Paese".
Già ieri Kyenge era stata contestata al suo arrivo a un evento milanese, perché preceduta da un'auto a sirene spiegate e paletta fuori dal finestrino con tanto di tratto di strada in contromano. L'auto (FOTO) è stata salutata dai fischi dei passanti, dalle critiche del popolo del web e da nuove invettive della Lega. Il 6 maggio decine di cittadini avevano chiesto le dimissioni del consigliere comunale leghista Emilio Paradiso: "Il bianco-fiore si è dovuta piegare ai finocchi e il nero di seppia lo lasciano lì?" aveva commentato il politico del Carroccio in un post su Facebook dove condivideva con gli amici un sondaggio del quotidiano Libero in cui si chiedeva se il neoministro Kyenge dovesse essere cacciato per le sue posizioni sul diritto di cittadinanza. L'infelice accostamento era tra Micaela Biancofiore e il ministro dell'integrazione.
la Repubblica.it, 13 giugno 2013

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