Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Alla Scuola di Polizia Lampedusa protagonista

Italia-razzismo
Lunedì scorso, presso la Scuola Superiore di Polizia a Roma, è stato presentato Lampedusa non è un’isola. Profughi e migranti alle porte dell’Italia (scaricabile dal sito abuondiritto.it), pre-Rapporto 2012 sullo stato dei diritti curato da A Buon Diritto Onlus.

All’incontro hanno partecipato il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, il sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto; e un centinaio di futuri commissari. Presentare in quella sede un rapporto su tematiche così delicate, evidenziando le tante criticità e le molte carenze dell’azione delle istituzioni, comprese quelle lì rappresentate al più alto grado, è già di per sé inconsueto. Ancor più, se si tiene conto del merito di alcuni interventi. Il professor Flick ha messo al centro del dibattito il concetto di dignità e di come questo debba essere il riferimento per gli operatori chiamati a lavorare sul campo; e ha insistito sul progressivo esaurirsi della tradizionale distinzione tra migranti economici e profughi, sostenendo che nell’attuale situazione di crisi globale, le due categorie si rivelano inadeguate.
Il prefetto Manganelli ha sottolineato l’importanza formativa dell’incontro per gli allievi della Scuola e ha voluto ricordare la situazione di invisibilità dei minori stranieri (oltre 2mila di loro, documenta il rapporto di A Buon Diritto, sono stati trattenuti illegalmente anche per settimane nei centri di identificazione); ha affrontato, inoltre, il tema del riconoscimento della cittadinanza per quei bambini nati nel nostro Paese da genitori non italiani. Particolarmente interessante è stato l’intervento del capo della Protezione Civile. Il prefetto Gabrielli ha evidenziato le difficoltà incontrate dal suo dipartimento nella gestione degli arrivi dal nord Africa nel 2011. La decisione da parte del governo di decretare lo stato di emergenza – anche se, e i numeri lo confermano, di emergenza non si trattava – ha costretto la Protezione Civile a occuparsi di una situazione non di sua stretta competenza.
E proprio sulla questione dell’accoglienza dei migranti, Gabrielli ha dovuto ammettere i gravi limiti emersi. I fondi stanziati potevano essere richiesti da chiunque avesse disponibilità di posti letto. Questo ha fatto sì che, oltre a soggetti con precedenti esperienze, si proponessero alberghi o singoli cittadini: questa scelta, di per sé non criticabile, avrebbe dovuto essere sostenuta e completata da tutti quei servizi che generalmente accompagnano il percorso di “integrazione” (scuola di italiano, assistenza legale e sanitaria, orientamento ai servizi sul territorio… ). Nella maggior parte dei casi questo non è stato fatto, e si sono create delle strutture dormitorio in cui domina la più totale inattività e, di conseguenza, un desolante abbandono. E, dal momento che al peggio non c’è mai fine, anche queste gracilissime strutture potrebbero non ricevere più alcun finanziamento. Consegnando oltre 20mila persone a una condizione, se possibile, ancora più precaria.
l'Unità, 28-06-2012

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