Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

20 luglio 2012

Immigrazione: 16 migranti sbarcati nel trapanese
Due presunti scafisti fermati
(ANSA) - MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 20 LUG - Sbarco di clandestini la scorsa notte lungo il litorale di Capo Feto, a Mazara del Vallo. Sedici i migranti, tutti uomini e pare tunisini, bloccati dai militari della sezione navale della Guardia di Finanza che ne avrebbero arrestati due con l'accusa di essere gli scafisti. Al momento gli extracomunitari si trovano al Palazzetto dello sport di contrada Affacciata dove sono in corso, da parte della Polizia di Stato, le operazioni di identificazione. (ANSA).



A Domanda Rispondo
L'Italia degli schiavi
Il Fatto Quotidiano, 20-07-2012
Caro Furio Colombo, ho sentito una telefonata a "Prima pagina" (Radio 3, 17 luglio). Descriveva le condizioni spaventose degli immigrati che raccolgono angurie. Ho letto delle sentenze di tribunali tedeschi che non rimandano immigrati clandestini in Italia, perché in Italia incontrerebbero un trattamento disumano. E mi sono meravigliato di non averne saputo niente dai media italiani carichi di finte notizie politiche.
Vincenza
STIAMO vivendo due finzioni, che naturalmente sono prese sul serio dentro i confini del nostro Paese e non sono accettate (proprio perché finzioni) dalle opinioni pubbliche dei nostri consociati europei. La prima finzione è che la Lega di Bossi e Maroni non sia mai stata un partito di potere violentemente razzista, che ha espresso la sua ossessione xenofoba attraverso il ministro dell'lnterno Maroni. In pochi anni l'economia è caduta in un buco nero, ma le leggi contro gli immigrati, a livello nazionale e locale, si sono moltiplicate con fervoroso attivismo, anche ai livelli più vergognosi per l'Italia (ricordiamo, fra tutti gli eventi ignobili, il 'trattato di amicizia e fratellanza" con la Libia del pluriomicida Gheddafi). La seconda finzione è che la Lega xenofoba e razzista non ci sia mai stata, e che sia comunque scomparsa del tutto senza lasciare traccia. Le tracce invece, pesanti e dolorose per molti (ricordiamo qui migliaia di morti in mare, vittime dirette della politica di "respingimento" di cui Maroni vantava l'iniziativa e il comando) ci sono. Li vediamo nella vita che sono costretti a vivere i giovani nordafricani, confinati nei lager di certe aree del Sud italiano, e che un ascoltatore ha raccontato alla radio dopo averli osservati con orrore. E lo constatano i giudici tedeschi che permettono ai profughi scampati all'ltalia (che è ancora l'Italia di Bossi) di restore in Germania, dove le leggi sono europee e democratiche. Nell'ltalia che esige il rigore dei conti sarà bene dedicare altrettanto impegno al rispetto dei diritti umani.



Iniziato oggi il Ramadam, il periodo di digiuno, astinenza e preghiera dei fedeli musulmani. Si concluderà il 18 agosto.
L’Ucoii e Coldiretti invitano alla precauzione coloro che svolgono lavori usuranti. Il Co-mai a sostegno dei musulmani incarcerati e internati nei Cie.
Immigrazioneoggi, 20-07-2012
È iniziato ufficialmente all’alba di oggi il Ramadam, il periodo in cui ogni musulmano è chiamato ogni giorno a digiunare fino al tramonto per “un esame di coscienza sui propri comportamenti”. Si tratta di “una scuola di solidarietà verso il prossimo e di autodisciplina e di autocontrollo verso se stessi”.
Questo l’appello rivolto dall’Unione delle comunità Islamiche in Italia (Ucoii) che precisano anche come ogni fedele debba comportarsi quando è chiamato a svolgere lavori particolarmente provanti sotto l’aspetto fisico.
Un appello che ha fatto proprio anche la Condiretti che, viste le temperature record, si è detta allarmata per la salute di migliaia di lavoratori musulmani impegnati nelle campagne.
L’organizzazione degli agricoltori è impegnata nella distribuzione di una pubblicazione redatta in diverse lingue che informa i lavoratori stranieri sui pericoli della disidratazione e dello stress da caldo.
L’Ucoii a questo proposito ha precisato che i fedeli musulmani possono disciplinarsi in modo particolare nelle situazioni in cui fanno lavori pesanti sotto il sole, o con l’afa, contesti in cui bere è una necessità inderogabile per il corpo umano. Altre eccezioni – secondo gli studiosi dell’Islam – riguardano i malati, le donne in gravidanza, le persone molto anziane che potrebbero pregiudicare il loro stato di salute e anche chi lavora come pilota di aereo o autista di bus per i quali un malore potrebbe mettere a rischio la vita di altre persone.
Per il periodo di Ramadam, che si concluderà il 18 agosto, prenderà il via anche l’iniziativa Ramadan in carcere 2012 promossa dalla Co.mai-Comunità del mondo arabo in Italia per assistere spiritualmente e materialmente i musulmani detenuti nelle prigioni italiane e nei Centri di identificazione e espulsione per immigrati clandestini.
Il senso dell’iniziativa del Ramadan in carcere, spiega Daoudi Tilouani, consigliere del Co.mai, è quella di portare solidarietà, l’affetto della “comunità libera, delle famiglie” e la presenza delle istituzioni dei Paesi d’origini. Tra gli obiettivi, vi è far “incontrare la comunità carceraria con i ministri di culto (donne e uomini) accreditati dal Ministero dal’interno” e “raccogliere vestiti estivi, scarpe, libri a favore dei detenuti”.



Altro che diritti umani Non si può permettere una mattanza in mare
Sul Giornale del 12 luglio,in un articolo intitalato «Cancellare i respingimenti? È costato centinaia di vite», Paolo Granzotto afferma che il  patto Italia-Libia ridusse a 20 il numero dei migranti e dei rifugiati morti nel Mediterraneo. In sintesi, non ne morivano tanti, perché partiva no in pochi e quei pochi che partivano venivano subito bloccati in mare e riportati in terra libica. È noto anche a Granzotto che i respingi-menti sono stati dichiarati illegali dalla Corte europea dei diritti umani. Credo gli sia parimenti noto che i «respinti»,una volta consegnati alle autorità libiche, venivano trasferiti in centri di detenzione e di tortura. Ma evidentemente occhio non vedeva e cuore non doleva. La forza polemica delle provocazioni di Granzotto è un pregio della sua penna. Ma a volte tracima nel cattivo gusto, come quando immagina che Amnesty International stia «festeggiando le prossime immancabili mattanze in mare». Un cordiale saluto.
Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia Roma
Primum vivere,signor mio,deinde philosopari. A me pare che il primo dei diritti umani abbia da essere il diritto alla vita, lei è d'accordo? Siccome penso che lo sia, mi dica se non è aberrante che per affermare quell 'altro terziario diritto, il diritto a non essere respinto, si assecondi, si favoreggi, si esalti come incommensurabile conquista civile una attività delittuosa come il commercio di carne umana. A tale at tività si dedicano infatti i criminali che dietro pagamento anticipato imbarcano i clandestini su natanti volutamente sgangherati - se fossero efficienti cadrebbe la risorsa del soccorso in mare, via maestra per metter piede in Italia - votandoli alla morte. Dopo l'esecuzione (umanitaria) del colonnello Gheddafi e la conseguente messa in mora dell'accordo Italia-Libia sui respingimenti, 1822 migranti clandestini sono finiti cosi: in fondo al mare, 1822 cadaveri che pesano sulla coscienza dell'ineffabile Corte europea dei diritti umani e di quanti le tengono bordone. Vogliamo che la mattanza continui purché sia salvo il diritto al non respingimento? Vogliamo seguitare a ingrassare la mafia dei traghettatori fornendo loro un solido argomento - non essere respinti è un diritto umano, dunque imbarcatevi a cuorleggero verso le coste italiane - per reclutare carne da pressoché sicuro macello? Lei sostiene che se respinti, somali, eritrei o comunque neri sono poi torturati dalle autorità (?) libiche. Vero che sia - anche se par strano in una Libia degheddafizzata e «liberata» e in piena «primavera democratica» - perché la sua stirnata organizzazione, Amnesty International, non fa opera di prevenzione mettendo in guardia i somali, gli eritrei o comunque i neri vogliosi di venire a sbarcare il lunario da noi? Rivelando loro che al prezzo di mille dollari, tale pare sia la tariffa, i mercanti di carne umana li destinano alla morte nel Canale diS icilia o alla tortura per mano dei «nuovi» libici? Ci pensi su, egregio Riccardo Noury: prima salvaguardare la vita umana. Poi,se c'è tempo, filosofare, magari assieme al ministro Riccardi, sulle sette bellezze dela immigrazione clandestina libera e selvaggia che lei (e il ministro Riccardi) vorreste imporci in nome di un primato sociale che questa rubrica, scusi sa, non riconosce. E anzi, deplora.



“DOSTA! 2012” inizia da Catania la nuova edizione delle campagna contro i pregiudizi su Rom e Sinti.
La nuova iniziativa dell’Unar dopo Catania arriverà a Reggio Calabria, Roma, Napoli e Milano.
Immigrazioneoggi, 20-07-2012
Iniziata uffiailmente ieri a Catania la campagna DOSTA! 2012, l’iniziativa di sensibilizzazione per combattere i pregiudizi e gli stereotipi nei confronti dei Rom e Sinti, promossa dal Consiglio d’Europa e coordinata e finanziata dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le pari opportunità. Previsti una serie di eventi tra il 2012 e il 2013 che toccheranno cinque città italiane – Catania, Reggio Calabria, Roma, Napoli e Milano – con spettacoli e iniziative di piazza per tutti e convegni rivolti agli operatori del Terzo settore, dell’informazione e dei media.
Ieri nel capoluogo etneo c’è stata la conferenza stampa di presentazione alla presenza di alcuni degli artisti che si esibiranno: Olga Balan e Carmine D’Aniello leader degli ’O Rom e i rappresentanti di associazioni ed enti del terzo settore siciliano e catanese.

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