Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

19 dicembre 2013

Consiglieri aggiunti, esperienza da mantenere
l'unità, 19-12-2013
Italia-razzismo

Il 15 dicembre scorso è scaduto il mandato dei consiglieri aggiunti del Comune di Roma. Si tratta una figura inserita nello Statuto del Comune di Roma nel 2000 in rappresentanza delle comunità straniere non aventi ancora diritto di voto (eletti con voto segreto dagli stranieri residenti a Roma da almeno tre anni). Le prime elezioni si svolsero nel 2004, ripetute poi nel 2006 portarono all’elezione dei 4 Consiglieri attualmente in carica: Madisson Godoy Sanchez per il Continente America, Romulo Salvador Sabio per l’Asia; Tetyana Kuzyk per l’Europa non Comunitaria e Victor Emeka Okeadu per l’Africa.
Secondo lo Statuto comunale, l’amministrazione era tenuta a indire nuove elezioni entro l’anno in corso ma, per problemi di bilancio determinati dal cambio di amministrazione, questo appuntamento è stato posticipato alla primavera prossima, secondo quando recita una mozione approvata dal consiglio comunale.
Il problema è che né la giunta precedente del sindaco Gianni Alemanno (che per evitare le elezioni aveva prorogato i quattro consiglieri in carica), né quella attuale hanno provveduto a inserire nel bilancio gli stanziamenti necessari a una consultazione che di media prevede il coinvolgimento potenziale di decine di migliaia di persone straniere residenti.
Inizialmente la figura del consigliere aggiunto doveva assumere anche una connotazione politico-comunicativa, in grado cioè di precedere e promuovere il pieno diritto elettorale degli stranieri nelle amministrazioni locali, secondo il più classico dei principi elettorali della cultura liberale (no taxation without rapresentation). Finora è stata incomprensibilmente sottovalutata la portata di quella innovazione. Roma è stata la prima grande città a dotarsi di una figura che faceva valere un diritto di rappresentanza, seppure limitato nelle forme e nei modi, alle comunità straniere presenti sul territorio: un ponte straordinario tra l’Amministrazione e i cittadini di origine straniera.
E fino a qualche giorno fa i consiglieri aggiunti, pur senza diritto di voto (sono appunto definiti aggiunti), siedevano accanto agli altri colleghi nella più importante assemblea elettiva locale del nostro paese: quella della Capitale d’Italia.
È per questo che hanno deciso di far sentire la loro voce insieme ai parlamentari Khalid Chaouki e Luigi Manconi, in una conferenza stampa, organizzata oggi (ore 13 Sala Stampa della Camera dei Deputati ), perché una buona e innovativa esperienza amministrativa finisca mestamente in un epilogo di indifferenza e sciatta considerazione burocratica.
E perché la nuova amministrazione indichi al più presto la data del voto, la copertura finanziaria e il regolamento elettorale per l’elezione dei nuovi consiglieri aggiunti.
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Lampedusa, Alfano: stop al contratto di gestione
Avvenire, 19-12-2013
Il governo "ha deciso di rescindere il contratto con l'ente che ha gestito il centro di Lampedusa". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'interno, Angelino Alfano, arrivando al prevertice Ppe a Bruxelles, aggiungendo che si pensa di affidarne la gestione alla Croce Rossa Internazionale.
"Lo stato e il governo italiano - ha detto Alfano - non possono accettare che vi siano nel proprio territorio nazionale situazioni di violazione dell'integrità della persona, della violazione della sua dignità, della violazione della privacy. Ecco perché abbiamo deciso di rescindere il contratto con l'ente che ha gestito il centro di Lampedusa". "È una decisione dura e radicale, ce ne rendiamo conto - ha continuato il vicepremier - ma riteniamo che sia l'unica misura che possa far comprendere all'opinione pubblica nazionale ed internazionale ed anche ai gestori di tutti i centri che noi su i principi non transigiamo". "Su quella delicatissima trincea di Lampedusa - ha concluso Alfano - pensiamo di chiedere che la gestione possa essere affidata, anche per via diretta se le leggi lo consentiranno, ad enti di assoluto prestigio internazionale, come per esempio la Croce Rossa Internazionale. Approfondiremo giuridicamente, ma il nostro orientamento è questo".



Il direttore risponde
Lampedusa, quei giudizi troppo facili Ma la volgarità e la disumanità mai
Avvenire, 19-12-2013

Caro direttore,
nel tragitto giornaliero in auto fino alla stazione, questa mattina (ieri, mercoledì 18 dicembre, ndr) ho sentito alla radio del fatto «venuto alla luce» a Lampedusa sul disumano trattamento anti-scabbia subito da alcuni ospiti del centro di identificazione per migranti. Ho sentito il tono indignato e i giudizi tranchant di due giornalisti, ho sentito per l’ennesima volta parlare di scandalo, con i toni accesi e sicuri tipici di chi si sente nel giusto, di chi sa, di chi ha capito, di chi non è come quelli che hanno fatto questo attacco alla "privacy" e alla dignità di quelle persone. Ho subito comperato un grande giornale sperando di avere maggiori dettagli, confronti, ma anche qui in prima pagina: sentenze, toni indignati, filippiche etico-moraleggianti... Ho dato uno sguardo ai titoli, ho letto metà di un paio di articoli e note, mi sono arrabbiato e ho lasciato perdere. Non sono di destra e non lo sarò mai (se di destra significa essere dalla parte dei ricchi, dei forti, di chi sostiene "ognuno per sé", il capitalismo selvaggio, la guerra, ecc.). Non sono di sinistra. Sono un cristiano e mi sforzo di esserlo in modo coerente. E non avevo bisogno di "scoprire" papa Francesco – sia benedetto – per sapere che la Chiesa deve essere per gli ultimi, che siamo tutti fratelli, che occorre condividere i pesi e impegnarsi di persona: lo sento dire da sempre in chiesa, nei documenti e "stranamente" vedo anche tanti che lo fanno, che cercano di farlo ogni giorno, in modo concreto. Quello che non sopporto più è quella spocchia, quella presunta superiorità, quel modo di giudicare e di sentenziare che è tipica di intellettuali, di giornalisti, di gente comune che, perché vota in un certo modo (a sinistra) o si adegua ai giudizi correnti, è automaticamente nel giusto. Perché non si vanno a sentire eventuali ragioni e problemi? Certo che non è giusto, che hanno sbagliato, che debbono scusarsi, ma perché lo hanno fatto? Nessuno lo dice, nessuno se ne interessa. Vorrei vedere uno di quei signori andare a Lampedusa e risolvere il problema della scabbia con tutti i teli, l’acqua calda, la "privacy" e tutto quello che queste persone certamente meritano. Penso che per costoro sia molto facile prendersela con dei lavoratori che hanno gestito più di 41mila persone in un anno. In quali condizioni? Con quali soldi? Con quali attrezzature? Aiutati da chi? Qualcuno che critica, dimostri coi fatti che si può fare di meglio e di più; allora forse mi unirò al coro degli indignati. Gli operatori che hanno "trovato" quella soluzione sbagliano, devono chiedere scusa, si può sempre fare di meglio e di più, ma certe bastonate metaforiche loro riservate non aiutano e non risolvono niente.
Non ho sentito dare molto risalto alle inchieste e ai continui appelli che da anni "Avvenire" mette in pagina sul problema della tratta degli esseri umani, dei mercanti che gestiscono gli spostamenti di migliaia di persone, sulle traversate dei deserti africani. Non voglio essere costretto a scegliere tra prendere a cannonate e ricacciare in mare questi disgraziati, oppure subire tutti questi problemi, questi costi, questa "bomba" sociale ed essere accusato di catto-comunismo o di buonismo! Sono cristiano cattolico, credo che chi ha bisogno, ha fame, sta male, deve essere sempre accolto e aiutato senza domande, ma non voglio più essere solo io a struggermi quando ogni 10 metri a Milano incrocio qualcuno che chiede soldi e mi tormento per capire cosa è giusto fare, da uomo, da cristiano, da persona civile quale voglio e penso di essere. Mi arrabbio perché i problemi non si risolvono così, ma intanto che mi arrabbio e mi struggo vedo che continuiamo a pompare petrolio e dare i soldi a tiranni e dittatori o a regimi fanatici, alla finanza che controlla tutto e tutti... E la Cina che si mangia l’Africa, e le "leggi di mercato", e la borsa, e la libertà.
Fabrizio Borroni, Cantù (Co)
Si faccia tutte le domande di questo mondo, caro amico. Continui a farsele. E stia pur certo che col nostro giornalismo contribuiremo ad accenderne altre (ma questo lo sa bene, perché vedo che ci legge e con grande attenzione...). È inevitabile: noi cronisti siamo gli uomini e le donne delle domande utili, incalzanti e scomode e dovremmo sempre ricordarci di non potere e dovere essere quelli delle risposte facili e sentenziose. È chiaro però che su quanto accaduto nel Centro per migranti di Lampedusa non ci sono purtroppo dubbi. Tutte le stanchezze e le inadeguatezze di operatori umani sono sempre comprensibili, nessun disprezzo e nessuna volgarità è mai accettabile. Proprio mai. Grazie per la sua lucida passione.
Marco Tarquinio
 


Lampedusa, Ue: orrore per quelle immagini. Possibili stop aiuti all'Italia
La Commissione Ue minaccia di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Rimossi i vertici della coop che gestisce il centro per migranti
il Giornale.it, 19-12-2013
Raffaello Binelli
L'Europa striglia duramente l'Italia per il filmato che ritrae un gruppo di persone ospitate nel centro di accoglienza di Lampedusa, in fila per essere sottoposte alla disinfezione contro la scabbia.
Le immagini molto dure trasmesse dal Tg2 hanno innescato una durissima polemica: politici e associazioni per i diritti umani hanno paragonato il trattamento riservato ai migranti a quello usato nei campi di concentramento. Anche se il responsabile della Cooperativa che gestisce il centro, Cono Galipò, in un'intervista al Corriere ha precisato che "non è un lager" e che "vengono seguiti rigidamente tutti i protocolli previsti per la tutela della salute".
Quanto al trattamento medico, praticato all'aperto, Galipò ha precisato che se fosse stato spruzzato il "benzoato" nei bagni (sedici quelli a disposizione), vi sarebbero stati dei gravi rischi per tutti i migranti, con la necessità di bloccare tutti i servizi igienici. Insomma, la situazione - anche se poco piacevole - non è esattamente com'è stata dipinta, anche se, a pensarci bene, per evitare le polemiche sarebbe stato sufficiente garantire un minimo di privacy alle persone sottoposte al trattamento, evitando di farle spogliare nude davanti a tutti. Intanto il governo ha fatto quadrato: Letta si è detto choccato, promettendo un'indagine approfondita. Alfano ha ribadito che chi ha sbagliato pagherà. "Il trattamento che noi stavamo facendo - ha chiarito ancora Galipò - previsto da un protocollo, stava durando da un’ora e mezza e a un certo punto alcuni immigrati si sono spazientiti, si sono spogliati e hanno chiaramente inscenato quanto si vede". E insiste: "Il tutto va contestualizzato. Abbiamo avuto tre sbarchi in cui il sospetto di scabbia era molto alto e normalmente quando i casi sono pochi i trattamenti si fanno in infermeria, ma quando sono 104 ci vogliono dei locali disponibili".
Ci metteremo in contatto con le autorità italiane per chiedere maggiori informazioni su questi eventi e chiediamo loro di fare piena luce su quanto accaduto". Lo ha detto il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom. Il commissario Ue ha spiegato che "abbiamo già iniziato le indagini sulle condizioni deplorevoli in molti centri di detenzione italiani, tra cui Lampedusa, e non esiteremo ad avviare una procedura di infrazione per assicurarsi che le norme e gli obblighi dell’Ue siano pienamente rispettati". Malmstrom ha infine avvertito che "la nostra assistenza e sostegno alle autorità italiane nella gestione dei flussi migratori può essere proseguita solo se il Paese garantisce umana e condizioni di accoglienza dignitose per i migranti, richiedenti asilo e rifugiati".
Governo compatto
Per il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri è necessaria un’inchiesta su quando accade a Lampedusa. "Le immagini fanno stare male", ha sottolineato il ministro. "Le immagini di Lampedusa fanno stare male - ha detto Cancellieri a Radio 24 - perché il problema delle disinfezioni esiste, so che Letta ha chiesto un'inchiesta. Può darsi che le immagini distorcano la realtà. Bisogna vedere tutta la procedura cosa comporta, prima di giudicare va fatta un'inchiesta, però le immagini fanno stare male impressione". E il ministro della Salute, Neatrice Lorenzin, sottolinea che "le procedure non prevedono persone nude in un capannone e irrorate con un disinfettante".
Lega Nord contro la Ue
"Adesso basta coi 'poveri migranti' di Lampedusa. Nessuno li ha invitati, se si trovano male che tornino a casa loro. E l’Europa, e i ben pensanti, non rompano le palle". Così il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, commenta su Facebook le parole del commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmostrom, che ha espresso "una seria preoccupazione" per le recenti immagini relative alle condizioni degli immigrati nel centro di accoglienza dell’isola.
Rimossi i dirigenti Coop
Legacoop Sicilia ha dato indicazione ai soci di "Lampedusa Accoglienza", la coop che gestisce il centro per migranti, "di rimuovere e rinnovare il management attuale e di avviare immediatamente una migliore organizzazione con altre professionalità". La decisione dopo il video del Tg2 sul trattamento riservato ai migranti.
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Il ministro Kyenge: «I Cie? Per ogni ospite non si spende più di 30 euro»
L'accusa: «Prevale la logica del massimo ribasso. In alcuni Cie si arriva a 25-30 e si deve garantire tutto, cosa che diventa impossibile pensando anche al personale»
Corriere.it, 19-12-2013

PALERMO - «Da due anni ci sono bandi al massimo ribasso per la gestione dei Cie. Bisogna distinguere tra centri di accoglienza e Cie, questi bandi sono di competenza del Ministero dell'Interno. I Cie negli ultimi due anni sono stati soggetti a bandi al massimo ribasso, con un costo che non supera i 30 euro a persona per garantire tutti i servizi: dalla mensa, all'accoglienza al servizio medico. In alcuni Cie arriva tra i 25-30 e si deve garantire tutto in quei costi, cosa che diventa impossibile pensando anche al personale».
Lo ha affermato il ministro per l'Integrazione Cecile Kyenge intervenendo in diretta telefonica al programma Radio Anch'io su Radiouno. «I Cara - ha aggiunto il ministro - hanno un diverso costo, perché le persone sono libere di entrare e uscire. C'è un budget fino a 50 euro a persona e il budget giornaliero che si dà a chi esce per le spese quotidiane non supera i 2,50 euro». «Il punto e' un altro - ha concluso Kyenge - bisogna cercare un costo compatibile con livelli standard di vita all'interno di questi centri». E per quanto riguarda il controllo sulle cooperative che li gestiscono? «Il controllo e' di competenza delle prefetture e del Ministero dell'interno. La domanda sarebbe da approfondire con il Ministero degli Interni».
BOLDRINI - «Quella immagine che da tre giorni l'Europa intera e tutto il Mediterraneo conoscono sono qualcosa di inaccettabile che colpisce l'onore del nostro Paese. Lo considero molto peggio di un arretramento del Pil». Lo afferma la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, salutando la Stampa parlamentare.
IL SINDACO NICOLINI - «Ho fatto sempre denunce pubbliche» su quanto accadeva a Lampedusa. «Non dobbiamo essere ipocriti: quando si infilano da 700 a 1.200 persone in una struttura in cui ci sono 250 posti letto, cosa ci aspettiamo che succeda? Era necessario vedere le immagini? Ho chiesto al presidente del Consiglio, Enrico Letta, di venire a Lampedusa e ho preteso che entrasse dentro il centro». Lo ha affermato il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, dopo la diffusione del video shock sul trattamento delle persone nel centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa. Parlando ai microfoni di Radio Anch'io, in onda su Radio uno, il sindaco ha sollevato il suo disappunto sul fatto che «i sindaci di Italia debbano chiedere un'autorizzazione per entrare nei centri. Se chiedo un'autorizzazione, non trovo le scene viste in tv. Oggi ci meravigliamo avendo visto queste scene, se non le vediamo le ignoriamo, come i morti in mare. Se noi nascondiamo i centri e non li facciamo vedere il problema non esiste. La Bossi-Fini va abolita ed era la prima cosa da fare dopo il naufragio del 3 ottobre». «Da un pò di tempo - ha aggiunto poi il direttore del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir), Christopher Hein - i bandi del Ministero dell'Interno per la gestione dei centri hanno come unico criterio quello di aggiudicare il progetto a ribasso, senza valutare esperienza e qualità del servizio. C'è una responsabilità dell'ente gestore, ma bisogna chiedersi se c'è anche una responsabilità politica».



Flussi. Dal 20 dicembre le domande per conversioni e ingressi
In palio 18.850 quote, difficile che vadano subito esaurite. Si fa tutto online, ecco i modelli da utilizzare caso per caso
stranieriinitalia, 19-12-2013
Roma – 19 dicembre 2013 – Alle 9.00 del 20 dicembre scatterà l’ora X per la corsa alle quote 2013. È infatti attesa per oggi, 19 dicembre, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto flussi che autorizza 5.600 ingressi di lavoratori dall’estero e 12.250 conversioni permessi di soggiorno per lavoro di permessi rilasciati per altri motivi.
In realtà, vista la natura delle quote, stavolta la corsa non richiede doti da sprinter. Non si spalancano le frontiere né ci sono spazi per una maxiregolarizzazione, quindi è difficile che si registri subito il tutto esaurito. Si potranno presentare domande fino al 20 agosto 2014, ma per sicurezza è meglio muoversi appena possibile.
Quasi tutte le domande, sia per gli ingressi che per le conversioni, si presentano online, attraversi il sito del ministero dell’Interno nullaostalavoro.interno.it, da soli o con l’aiuto di patronati e associazioni di categoria. Per accedere al sistema è necessario registrarsi, poi bisogna scegliere il modello giusto da riempire:
•Â Â Â  Modelli A e B per i lavoratori di origine Italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile,
•Â Â Â  Modello VA conversioni dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in permesso di lavoro subordinato,
•Â Â Â  Modello VB conversioni dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in lavoro subordinato,
•Â Â Â  Modello Z conversione dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in lavoro autonomo,
•Â Â Â  Modello LS conversioni dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell'UE in permesso di lavoro subordinato,
•Â Â Â  Modello LS2 conversioni dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell'UE in lavoro autonomo,
•Â Â Â  Modello LS1 richiesta di Nulla Osta al lavoro domestico per stranieri in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo,
•Â Â Â  Modello BPS richiesta nominativa di nulla osta riservata all'assunzione di lavoratori inseriti nei progetti speciali.
Attenzione: per l’ingresso dei lavoratori autonomi è prevista una procedura particolare, mentre non ci sono ancora indicazioni su come far arrivare i 200 lavoratori destinati all’Esposizione Universale di Milano del 2015.
EP

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