Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

07 settembre 2012

Lampedusa, naufraga un barcone recuperato un corpo in mare
Finora 56 salvati. Nessuna traccia del motopeschereccio che si sarebbe inabissato. A bordo, secondo i primi racconti dei naufraghi, viaggiava un centinaio di extracomunitari. Tra i salvati, anche una donna gravida. La procura di Agrigento apre un'inchiesta.
la Repubblica, 07-09-20121
LAMPEDUSA - E' stato recuperato il primo cadavere in mare al largo di Lampedusa dopo il naufragio del barcone carico di immigrati. Cinquantasei finora gli extracomunitari, probabilmente maghrebini, recuperati dalle unità di soccorso intervenute. A bordo del vecchio motopesca c'era un numero imprecisato di migranti, un centinaio secondo l'sos lanciato con un cellulare gsm e secondo i racconti dei primi superstiti. Uno dei naufraghi salvati era in precarie condizioni ed è trasportato d'urgenza in elicottero per le necessarie cure. Tra gli altri, c'è anche una donna in avanzato stato di gravidanza, ma le sue condizioni non appaiono preoccupanti. Tutti i superstiti sono stati condotti a Lampedusa dove il centro d'accoglienza è operativo.
Il barcone è naufragato a circa 12 miglia al largo di Lampedusa, nei pressi dell'isolotto di Lampione. Nella zona stanno operando diverse unità della Guardia costiera e della Guardia di finanza, tre navi militari della Nato e mezzi aerei. Proprio a Lampione sono stati trovati alcuni naufraghi, che erano riusciti a raggiungere a nuoto lo scoglio. Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, sul barcone - un vecchio motopesca in legno di dieci metri - viaggiavano oltre un centinaio di extracomunitari. Qualcuno ha parlato addirittura di 150 persone. All'appello, dunque, mancherebbero ancora decine di persone.
L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio di ieri in seguito a una telefonata giunta alla Capitaneria di porto di Palermo. Un immigrato ha detto di trovarsi a bordo
di un barcone in difficoltà, con un centinaio di persone a bordo, a poca distanza dalla costa di Lampedusa. Immediatamente sono state avviate le ricerche che sono proseguite durante la notte. Intorno alle 2:30 le unità impegnate nei soccorsi hanno individuato la zona del naufragio, a circa 12 miglia dall'isola, e raccolto i primi superstiti.
Le unità impegnate nelle operazione di ricerca e soccorso non hanno trovato finora traccia del relitto. Un'ipotesi è che l'imbarcazione sarebbe affondata rapidamente, anche se le condizioni meteo nella zona non sono proibitive e in mare non state trovati segnali dell'avvenuto naufragio.
L'altra possibilità e che gli immigrati siano stati in realtà abbandonati nei pressi dell'isolotto di Lampione dagli scafisti, che sono poi rientrati velocemente verso le coste tunisine. Ma questa ricostruzione non spiegherebbe come mai l'imbarcazione non sia stata subito intercettata dai mezzi navali ed aerei che hanno partecipato alle ricerche non appena ricevuto l'Sos.
Intanto la Procura di Agrigento ha deciso di aprire un'inchiesta sul naufragio di Lampedusa. Lo dice il procuratore capo Renato Di Natale: "Ancora è troppo presto per conoscere i dettagli della vicenda - spiega - certamente apriremo un fascicolo processuale, anche se ancora non sappiamo se contro ignoti. Stiamo aspettando gli atti relativi al fascicolo e poi decideremo, intanto si tratta di atti relativi a un naufragio". Sono quasi sessanta gli immigrati salvati al largo di Lampione, l'isolotto di Lampedusa, ma i superstiti parlano di "almeno 120-150 persone a bordo". Al momento non si trova il barcone, potrebbe essere affondato. Ma gli inquirenti non escludono che una "nave madre" possa avere accompagnato i migranti, sembra maghrebini, fino all'isola di Lampione per poi fare perdere le sue tracce.



ENNESIMA TRAGEDIA DELL'IMMIGRAZIONE
Naufragio al largo di Lampedusa salvi 56, un morto e oltre 40 dispersi
I soccorsi sono scattati in nottata dopo una telefonata alla capitaneria di porto di Palermo
Corriere della sera, 07-09-2012
Alfio Sciacca
Cinquantasei migranti già tratti in salvo, un cadavere recuperato e oltre 40 i dispersi. Questo il punto sulle operazioni di soccorso ancora in corso dopo il naufragio 12 miglia al largo di Lampedusa di un barcone con a bordo un centinaio di persone. L'allarme era scattato giovedì pomeriggio dopo la telefonata di uno dei migranti alla capitaneria di porto di Palermo. E stando a quanto segnalato dal telefono satellitare a bordo c'erano oltre un centinaio di persone. Di queste 56 sono già state tratte in salvo, tra loro anche una donna incinta. Ma ci sarebbe già un morto accertato mentre un numero imprecisato di migranti, pare più di 40, risultano ancora dispersi.
I SOCCORSI - Immediato è scattato l'allarme. Sul punto segnalato dai migranti si sono diretti i mezzi della capitaneria di porto e della Guardia di finanza che stazionano stabilmente a Lampedusa. Alle ricerche hanno collaborato anche alcune navi della Nato. In nottata oltre quaranta i migranti salvati, altri 14 alle prime luci dell'alba. Nelle prossime ore tutti i superstiti saranno trasferiti a Lampedusa per ricevere assistenza ed eventuali cure. Al largo invece proseguono le ricerche dei dispersi che dovrebbero essere circa quaranta.
ANCORA DISPERSI - Al momento le notizie sono ancora confuse. Secondo le prime frammentarie comunicazioni fornite via radio dagli uomini impegnati nei soccorsi, una decina di naufraghi sarebbero stati segnalati sull'isolotto di Lampione. Ma non si capisce se si aggiungano o meno ai 54 superstiti, tutti tunisini, già tratti in salvo. In ogni caso un numero imprecisato di persone è ancora in mare, ufficialmente disperse.
GIALLO SCAFISTI - Ma anche la ricostruzione fornita dai superstiti viene in queste ore valutata dalle autorità marittima. Del barcone sul quale viaggiavano i migranti infatti non c'è alcuna traccia. Dunque potrebbe essere affondato rapidamente, come non si può escludere che i tunisini siano stati presi a bordo da una nave di scafisti che li ha «traghettati» fino all'isola di Lampione facendo poi rientro in un porto della Tunisia. E se dispersi ci sono sarebbero finiti in mare dura l'approdo a Lampione. Un giallo che si potrà chiarire nelle prossime ore quando verranno sentiti i superstiti.



Regolarizzazione: prevista per oggi l’uscita del regolamento attuativo in Gazzetta ufficiale.
Per Natale Forlani, del Ministero del lavoro, non ci sarebbe nessun contenzioso politico dietro il ritardo. Timore che “si cerchi un’eventuale emersione per favorire l’ingresso irregolare di nuovi lavoratori”. Il decreto non fornirebbe chiarimenti sui documenti per dimostrare la presenza in Italia.
Immigrazioneoggi, 07-09-2012
Nessun ritardo: il regolamento attuativo della sanatoria 2012 è già in esame alla Corte dei conti dal 29 agosto e dovrebbe uscire in Gazzetta a brevissimo, forse oggi stesso. È quanto ha dichiarato Natale Forlani, direttore generale dell’Immigrazione del Ministero del lavoro.
Secondo Forlani, dietro il ritardo di oltre una settimana dalla data di pubblicazione, non ci sarebbe nessun contenzioso politico ma solo i normali tempi dell’iter burocratico.
Per il direttore il decreto, di cui circola la versione semi definitiva, si prefigge di contrastare forme di abuso. “Il timore – spiega Forlani – è che si cerchi un’eventuale emersione per favorire l’ingresso irregolare di nuovi lavoratori. Questo provocherebbe un nuovo danno agli stranieri regolari”.
Sui punti critici della regolarizzazione, però, come già anticipato da ImmigrazioneOggi, non ci sono chiarimenti all’orizzonte, nemmeno per il testo che uscirà in Gazzetta ufficiale. Perciò per la documentazione da presentare per dimostrare la propria permanenza in Italia a partire dal 31 dicembre 2011 resta valida la definizione “documenti rilasciati da organismi pubblici”. Ma non ci sono elenchi puntuali. “Si è ritenuto a livello politico di lasciare la dicitura così vaga – aggiunge il direttore – ma non credo che ci saranno applicazioni diverse a seconda delle zone d’Italia”.



Palermo, anche le donne migranti in gravidanza potranno chiedere l’iscrizione anagrafica.
Il diritto riguarda le immigrate titolari di un permesso di soggiorno di durata superiore a tre mesi. L’assessore Catania: “abbiamo eliminato un errore che negli ultimi anni ha penalizzato molte donne”.
Immigrazioneoggi, 07-09-2012
Finalmente anche a Palermo, dopo anni di ingiustificata attesa, le donne migranti in stato di gravidanza, titolari di un permesso di soggiorno di durata superiore a tre mesi, avranno adesso il diritto di chiedere l’iscrizione anagrafica.
Negli ultimi anni, nel capoluogo isolano, erano arrivate diverse segnalazioni, da parte di associazioni che curano i diritti dei migranti, relative proprio alla errata interpretazione della legge (art. 19 del Testo Unico sull’immigrazione) da parte degli uffici anagrafici del Comune di Palermo.
“A seguito di un approfondito riscontro abbiamo immediatamente provveduto ad eliminare tale errore che negli ultimi anni ha penalizzato molte donne che hanno visto violato il proprio diritto – ha detto l’assessore comunale alla Partecipazione e ai Servizi demografici Giusto Catania –. A seguito di una sentenza della Corte costituzionale il divieto di espulsione si estende anche al marito convivente della donna in stato di gravidanza e nei sei mesi successivi alla nascita del figlio. Il ripristino di questo diritto, oltre a rendere possibile la fruizione di interventi sociali rivolti ai neonati, favorirà le procedure per l’ottenimento della cittadinanza italiana”.

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