Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

28 novembre 2012

Cancellieri: “immigrati via dai Cie dopo un anno”
L'annuncio del ministro Cancellieri Intanto è allarme sbarchi a Lampedusa
Avvenire, 28-11-2012
Nello Scavo
Milano – Sarà abbassata a dodici mesi la durata massima di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione. Ed è questo uno dei passi per arrivare a «un sistema di gestione dei flussi migratori più flessibile e articolato”. Davanti alla commissione Diritti umani del Senato il ministro Anna Maria Cancellieri ha assicurato che “sui Cie lasceremo il segno”, a cominciare dal volere uniformare “le regole di comportamento”. Parole che arrivano quando un nuovo allarme è già scattato: “Siamo molto preoccupati per Lampedusa, sta scoppiando”, ha detto il ministro dell’Interno. “I centri sono stati distrutti dagli incendi, ne avevamo recuperato uno in via provvisoria con un certo numero di posti per l’estate, ma dobbiamo fare i lavori per renderne operativi almeno altri due”. Negli ultimi giorni stanno sbarcando a decine, “specie dall’area subsahariana e con ogni probabilità – ha osservato Cancellieri – avranno diritto alla protezione internazionale”. Le aspirazioni dei migranti non di rado si infrangono contro pile di scartoffie e norme farraginose. “Sono tempi che spesso si prolungano – ha ammesso il ministro riferendosi alle procedure di identificazione –, per la scarsa collaborazione delle autorità consolari di alcuni Paesi”. Nei mesi scorsi proprio Cancellieri aveva incaricato il sottosegretario Saverio Ruperto di ispezionare tutti i Cie: “Presto ne uniformeremo le regole di comportamento”, ha assicurato, implicitamente ammettendo che nella gestione di queste strutture non vi è univocità di indirizzo. “L’obiettivo è quello di elaborare un sistema di gestione dei flussi migratori più flessibile e articola¬to, in grado di fronteggiare, in via ordinaria, anche situazioni che, in particolari circostanze, possono presentarsi con i caratteri dell’eccezionalità”, com’è avvenuto con il massiccio afflusso di richiedenti asilo provenienti dai quadranti delle ‘Primavere arabe’. Perciò occorre ridare fiato alla “politica di collaborazione e cooperazione con i governi” di quelle regioni. Ma è l’Africa subsahariana a costringere ad uno stato di permanente pre-allerta. “Sono molto preoccupata per il futuro, il Mediterraneo è in una situazione delicatissima: ci sono decine di migliaia, milioni di persone – ha messo in guardia Cancellieri – che potrebbero arrivare, senza contare i problemi della Siria”. Insomma “potremmo avere situazioni difficili”. L’Italia non è il solo approdo: “Stiamo facendo un’intesa molto forte con Spagna e Francia, che – ha riferito Cancellieri – come noi subiscono queste avanzate, per far sentire la nostra voce in Europa”. Resta aperta la questione profughi. Ad oggi risultano assistite oltre 17.500 persone nei centri di accoglienza diffusa localizzati nelle diverse Regioni, “poco più di 2000 presenti nel Centro di accoglienza di Mineo (Catania), e oltre 6.200 – ha precisato il ministro dell’Interno – presenti nelle strutture di prima accoglienza e per richiedenti asilo, che ormai oltrepassano la capienza massima delle strutture di accoglienza”. Le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale e “lavorano a pieno ritmo” e dall’agosto del 2011, hanno esaminato complessivamente circa 39 mila domande, “numero in cui sono ricomprese le istanze presentate dalle persone fuggite dal Nord Africa, con un esito di accoglimento di circa il 41%”.




Immigrati: in 20 soccorsi al largo delle coste calabresi
(AGI) - Crotone, 27 nov. - Venti immigrati sono stati soccorsi questo pomeriggio dalle motovedette della Capitaneria di porto di Crotone a circa 7 miglia a largo tra Ciro' Marina e Torre Melissa, nello Ionio. I migranti, a bordo di un gommone in avaria, sono riusciti a contattare la Capitaneria di porto che ha fatto scattare immediatamente le operazioni di ricerca; due motovedette sono partite dal porto di Crotone e una terza dal porto di Ciro' Marina. Le unita' di soccorso, una volta individuato il natante in avaria e nonostante il mare agitato, sono riuscite a soccorrere tutte le persone a bordo del gommone e a trasbordarle su una delle motovedette della Capitaneria che si e' diretta verso il porto di Crotone, mentre le altre due hanno agganciato il natante in avaria rimorchiandolo fino alle banchine del capoluogo ionico. Tra i venti immigrati c'erano anche una donna e un minore; tutti gli extracomunitari sono stati trasferiti con i mezzi della Misericordia presso il Centro di prima accoglienza Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto.



IMMIGRAZIONE - DALL'AMMISSIONE ALL'INCLUSIONE: APPROCCIO INTEGRATO. BASTA EMERGENZA E FLUSSI: A PIENO TITOLO NEL CONTESTO DELLA POLITICA ITALIANA - FORUM AL CNEL
Italian Network, 28-11-2012

    È stata presentata oggi al CNEL una sintesi della ricerca “Dall’ammissione all’inclusione: verso un approccio integrato?”, promossa dall’Organismo Nazionale di Coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri (Onc) del Cnel al Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione (Fieri). Scopo dell'analisi:  lo sviluppo delle politiche migratorie e di integrazione in Europa. Un confronto su come i diversi Paesi hanno gestito il fenomeno in Europa, attraverso modelli che spesso si sono influenzati a vicenda ed hanno seguito, più o meno efficacemente, lo sviluppo dei flussi migratori.
La ricerca, come lo stesso Presidente del CNEL Marzano ha evidenziato come permanga una sostanziale separazione fra gli immigrati e la popolazione derivante sul piano del lavoro da lavori sottovalutati e rifiutati dagli italiani e sul piano sociale da un multiculturalismo che in fin dei conti crea separatezza rispetto al contesto locale. La risoluzione dello iato non può che essere affidata alle seconde generazioni che acuqisiscono le stesse aspettative dei giovani italiani grazie alla integrazione scolastica e alla formazione lavorativa. Di qui la sollecitazione del Presidente del CNEL al riconoscimento della cittadinanza italiana per queste seconde generazioni.
immigrati tenderanno ad integrarsi sempre più nel mondo lavorativo italiano, assumendo le medesime aspettative nutrite dai coetanei, figli di genitori italiani, e attenuando la separazione tra le culture”. Proprio in vista di ciò, Marzano sollecita il legislatore ad un intervento sulle attuali norme che regolano acquisizione e riconoscimento della cittadinanza italiana di queste seconde generazioni.
Un processo di integrazione, anche secondo il presidente dell’Onc, Giorgio Alessandrini, che passa dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza e di partecipazione, anche sul piano della riqualificazione dell'offerta di lavoro e già avviato sul piano territoriale grazie all'iniziativa degli enti locali.
E mentre alla luce dei risultati fin qui emersi per Giuseppe Sciortino, direttore del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento, senbra essere più opportuno puntare ad una integrazione civica piuttosto che su una concreta integrazione culturale, il Ministro del Lavoro Elsa Fornero ha fatto presente come l'inclusione non possa essere considerata sotto l'aspetto economicista ma come percorso di arricchimento della società e dunque come essa richiami la necessità di progetti autenticamente inclusivi. Di qui l'apertura all'ascolto su progetti ed iniziative valide a questo scopo.
Infine per il direttore generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del lavoro, Natale Forlani, vi è la necessità di cambiamento nella politica italiana sull'immigrazione che guardi non agli ingressi ed all'emergenza ma la consideri una presenza ormai consolidata. In questo senso le seconde generazioni rappresentano un vero e proprio potenziale di crescita. Dunque, il pragmatismo deve contraddistinguere la politica italiana verso la riqualificazione del mercato del lavoro nel quale l'immigrazione è inserita. In buona sostanza, occorre cambiare gli strumenti alla luce di una prospettiva diversa sull'immigrazione e che si inserisce a pieno titolo nelle politiche nazionali. Il dibattito continua...(27/11/2012-ITL/ITNET)
IMMIGRAZIONE - DALL'AMMISSIONE ALL'INCLUSIONE: APPROCCIO INTEGRATO. BASTA EMERGENZA E FLUSSI: A PIENO TITOLO NEL CONTESTO DELLA POLITICA ITALIANA - FORUM AL CNEL

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