Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

20 marzo 2012

Se i «traumatizzati» devono fare a meno dell’ambulatorio
l'Unità, 20-03-2012
Nei primi giorni di marzo ha chiuso i battenti l’Ambulatorio per le Patologie Post-Traumatiche e da Stress dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma. L’attività lì svolta era quella dell’ascolto e della tutela della salute e della riabilitazione di persone sopravvissute a gravi e specifiche patologie, emerse come reazione agli abusi e alle violenze subite nel Paese d’origine o durante il viaggio verso l’Italia. Un’attività preziosa svolta sin dal 2004, anno di inaugurazione della struttura. L’Ambulatorio era frutto di una convenzione con la Commissione Nazionale Asilo (oltre che Centro di coordinamento nazionale della rete NIRAST, “Network Italiano per i Richiedenti Asilo Sopravvissuti a Tortura”) e la sua chiusura è avvenuta proprio allo scadere di questo accordo.
Sono numerose le associazioni e le organizzazioni che dal momento della chiusura si sono mobilitate per far valere l’importanza di un servizio del genere in Italia, dal momento che qui, a proposito di rifugiati, viene spesso trascurato un dettaglio (si fa per dire): ossia che si sta parlando di persone che provengono per lo più da Paesi in stato di guerra e di guerra civile, in cui si sa, il rispetto dei diritti umani non è una priorità.
La chiusura dell’Ambulatorio, per la funzione che esso svolge nel campo specifico della riabilitazione e cura delle vittime di tortura e traumi estremi, rappresenta un preoccupante vulnus nel fragile sistema di protezione, sottraendo risorse preziose e indispensabili ad ottemperare agli obblighi assunti dall’Italia in quanto firmataria della Convenzione di Ginevra del 1951 sullo statuto dei rifugiati. Obblighi incorporati, peraltro, nell’ordinamento giuridico e legislativo italiano.



Firenze e New York a confronto sulle politiche migratorie.
Domani il meeting “Xenofobia: risposte creative della città” in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo.
Immigrazioneoggi, 20-03-2012
In occasione della Giornata mondiale contro il razzismo la New York University, nell’ambito dei suoi “La Pietra Dialogues”, riunirà domani a Firenze (ore 10-17.30) un gruppo di esperti a Villa La Pietra per il terzo dialogo transatlantico sull’immigrazione Xenofobia: risposte creative della città.
Il dialogo esaminerà le strategie municipali integrate verso l’immigrazione, come le città sviluppano strategie comuni per integrare le popolazioni di immigrati, e come le risorse degli immigrati vengono utilizzate come motore per l’economia, la cultura e lo sviluppo sociale della città. Dario Nardella, vicesindaco di Firenze e Fatima Shama, commissario per l’Immigrazione della Città di New York, discuteranno come le loro rispettive città hanno affrontato l’integrazione degli immigrati, la lotta alla xenofobia e il potenziale contributo che l’immigrazione può offrire per il futuro sviluppo della città in un dialogo con esperti, difensori e professionisti tra cui: Muzaffar Chishti, direttore del Migration Policy Institute della Law School alla New York University; Izzedin Elzir, imam di Firenze; Badara Seck, cantante e Nicola Solimano, Fondazione Michelucci.
La conferenza fa parte dell’iniziativa “La Pietra Dialogues” curata dalla New York University. I dibattiti mirano a creare momenti di riflessone su urgenti problematiche politiche che riguardano l’Europa, gli Stati Uniti e le loro relazioni internazionali, invitando esperti in discipline diverse – leader mondiali, politici, intellettuali, accademici, giornalisti e imprenditori – a sedersi allo stesso tavolo e riflettere insieme su questi temi.
Per partecipare al convegno è necessario prenotarsi via mail Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .



Immigrati: governo punta su integrazione. Riccardi, passaggio necessario
(ASCA) - Roma, 19 mar - L'integrazione dei cittadini stranieri nel nostro paese rappresenta ''un passaggio delicato della nostra societa''', un passaggio, quello verso l'Italia del futuro che ''occorre affrontare insieme'' con il contributo di tutte le espressioni della societa', a cominciare dalle religioni. Questo il senso della prima Conferenza nazionale permanente ''Religioni, cultura e integrazione'' che ha visto nel pomeriggio riunirsia Roma numerosi leader di comunita' religiose presenti nel nostro paese ed aperto dai ministri dell'Interno, Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione e dell'integrazione Andrea Riccardi.
Un seminario di lavoro che avra' un obiettivo concreto: studiare ''un modello di integrazione e di convivenza'' nei suoi diversi aspetti: dell'istruzione, della cultura, della sanita' e che faccia maturare quel ''modello italiano'' ormai alle viste, secondo il ministro Riccardi.
E su questa strada, ''dove non si perdano i costumi e le tradizioni religiose della propria terra, ma si viva insieme in una casa comune che si chiama Italia'', ''le comunita' religiose e i loro responsabili - ha spiegato sempre Riccardi - possono essere mediatori per l'integrazione virtuosa: che non significhi azzeramento del proprio patromonio religioso e culturale, ma che sia apertura alla lingua, alla cultura e all'identita' italiana''.
Ma Riccardi, nel corso dell'apertura dei lavori ha voluto anche rivendicare il ruolo ''politico'' del suo dicastero.
''L'integrazione - ha infatti detto - e' nel nostro programma, perche' crediamo che l'Italia puo' farcela ad affrontare la crisi finanziaria e quella economica. Possono farcela insieme italiani e immigrati in Italia. Lavorare per l'integrazione oggi e' un gesto di fiducia nel futuro dell'Italia. Il fatto che il governo intenda lavorare per l'integrazione esprime la volonta' di considerare gli immigrati partner necessari del nostro futuro nazionale''.
Da parte sua il ministro dell'Interno ha ammesso che quello dell'immigrazione e' ormai ''un flusso costante e inarrestabile'' che deve portare le comunita' nazionali e internazionali a necessari ''adeguamenti'' e a ''nuove sfide sociali, economiche, culturali, giuridiche e anche religiose''. Da qui l'invito anche da parte del responsabile del Viminale a ''trovare forme di convivenza in cui - ha detto la Cancellieri - tradizioni culturali e religiose diverse abbiano ciascuna propria dignita' di espressione''.



Lampedusa, per gli immigrati in arrivo c'è posto solo negli alberghi dell'isola
Mentre alto commissariato Onu per i rifugiati e sindaco chiedono la riapertura del centro di accoglienza
Corriere della sera, 19-03-2012
Alfio Sciacca
MILANO – In attesa che arrivino in massa si decide di non decidere e per i disperati che attraversano il Canale di Sicilia c'è posto solo in albergo o nei villaggi turistici. Eppure tutti sanno che dalle coste africane stanno per prendere il mare migliaia e migliaia di immigrati che fatalmente si riverseranno su Lampedusa, un’isola abituata all’emergenza ma che a differenza degli altri anni questa volta non ha più una struttura di permanenza e assistenza temporanea. Sull’isola non c’è più un centro di accoglienza. Quello di contrada «Imbriacola» è stato distrutto durante le rivolte dello scorso anno ed è in disarmo anche l’ex base Loran. E così gli immigrati debbono «accontentarsi» di un posto nei villaggi turistici di Cala Creta o anche negli alberghi. Strutture che in un’isola che vive prevalentemente di turismo dovrebbero essere già piene di ospiti in arrivo da ogni parte del mondo per apprezzare il mare e il sole di quest'isola unica nel Mediterraneo.
COME FRONTEGGIARE L'EMERGENZA - Insomma l’emergenza è puntualmente scoppiata ma a differenza degli scorsi anni non si capisce bene come il governo dei tecnici intenda fronteggiarla. «Il bel tempo in arrivo e una situazione ancora incerta in Nord Africa - ha dichiarato il ministro dell'interno Cancellieri - non fanno pensare a una grande serenità in merito a questa questione. Però vedremo di affrontare la situazione nella maniera più civile e più corretta possibile e speriamo che non ci siano più vittime». Ma allo stesso tempo lascia intendere che il governo non vuole riaprire il centro di accoglienza di contrada Imbriacola. Lo dice chiaramente il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis. «Ho appreso con disappunto dal ministro degli Interni che non ci sarebbero le condizioni per una riapertura del centro di contrada Imbriacola - afferma- ma non è possibile continuare a ospitare gli immigrati a Cala Creta, una località nata per il turismo e non per essere un centro di accoglienza».
ALLARME ONU - Anche il portavoce dell'alto commissariato Onu per i rifugiati Laura Boldrini ha chiesto che «vengano riattivate adeguate strutture di accoglienza e che Lampedusa torni ad essere porto sicuro». Appelli che sembrano destinati a cadere nel vuoto per il semplice fatto che non c'è più tempo. Se infatti si voleva puntare a una riapertura del Centro di contrada Imbriacola occorreva pensarci per tempo e non ora che l'emergenza è praticamente scoppiata. Quella struttura devastata dall'incendio dello scorso anno in questi mesi è andata totalmente in malora e per rimetterla in funzione ci vorrebbero fondi e tempo che forse non ci sono.
SOLO POSTO IN ALBERGO - Risultato: Lampedusa si trova ad affrontare la nuova emergenza immigrati a «mani nude» puntando solo sulla strategia dei trasferimenti rapidi verso gli altri centri di accoglienza della Sicilia e del resto d'Italia. Ma anche su questo l'esperienza sembra non avere insegnato nulla. Se infatti ci dovessero essere dei picchi nell'afflusso degli immigrati, come è successo negli altri anni, anche i centri di accoglienza sparsi per l'Italia andranno rapidamente in tilt. Ma rispetto al passato quest'anno non ci sarà più una struttura in grado di fare da cuscinetto ospitando fino a duemila persone in una zona che non interferisce con i normali ritmi di vita dell'isola. A meno, appunto, che non si voglia fare affidamento su tutti i i posti letto disponibili negli alberghi di Lampedusa.



Centro Astalli: nel 2011 raddoppiati i rifugiati e richiedenti asilo assistiti.
Secondo il report dell’organizzazione dei gesuiti, il Centro ha distribuito oltre 400 pasti al giorno. Incontrati più di 32 mila migranti.
Immigrazioneoggi, 20-03-2012
Sono stati circa 32.600 i richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2011 si sono rivolti al Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei gesuiti per i rifugiati, dove hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza.
Lo afferma il Rapporto 2012 sull’attività del Centro Astalli che verrà presentato il prossimo 29 marzo. Rispetto all’anno precedente il totale dei pasti distribuiti alla mensa è pressoché raddoppiato, con una media giornaliera di pasti offerti superiore alle 400 unità. “Un simile aumento, che peraltro non si discosta da quanto fatto registrare dalle altre mense sociali di Roma è dovuto – spiega il Rapporto – a diversi fattori, i più importanti dei quali sono “l’interruzione della politica dei respingimenti e la grave crisi economica, che si è abbattuta con maggior violenza sui soggetti più vulnerabili come i rifugiati”. Numerose, tra le persone incontrate, le vittime di tortura: ne sono state individuate e assistite 363, per la maggior parte provenienti da Paesi africani.
Oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, spiegano i gesuiti, “vuole essere uno strumento per capire quali sono le principali nazionalità dei rifugiati che giungono in Italia per chiedere asilo. Quanti di loro riescono a ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o la protezione umanitaria. Quanti hanno rischiato la vita affrontando viaggi per mare o per terra ai limiti della sopravvivenza per giungere in Europa”. Ad arricchire il Rapporto annuale 2012 le vignette satiriche di Vauro Senesi gentilmente donate dall’autore. Il Rapporto verrà presentato il prossimo 29 marzo 2012 alle ore 11.00 presso la sede della Fondazione Centro Astalli in via del Collegio Romano 1 a Roma.

Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links