La falsa regolarizzazione e la vera tragedia degli irregolari di Roma

 

Italia-razzismo 28 marzo 2012
La scorsa settimana l’Ufficio stranieri della Questura di Roma è stato letteralmente invaso da una folla di persone immigrate, prevalentemente di nazionalità tunisina. Il motivo: la notizia di una regolarizzazione eccezionale con conseguente rilascio di un permesso di soggiorno, a chi si fosse presentato. Si è trattato, ovviamente, di un equivoco, o di una leggenda metropolitana, a cui però hanno dato credito migliaia di persone che per l’occasione sono venute addirittura dalla Francia. Dal momento che si trattava di irregolari la Questura ha risposto, e non poteva fare altrimenti, notificando un decreto di espulsione.
Viene proprio da dire oltre alla beffa il danno. Ed è proprio così poiché quello è un provvedimento di immediata validità e, nel caso di un controllo successivo, la persona destinataria dell’espulsione potrebbe essere portata al Cie. Ma come si è potuta creare tale situazione? Questo è di sicuro l’effetto della dimensione disperata in cui si trova chi non abbia un valido titolo di soggiorno, dovuta al fatto che quell’irregolarità coinvolge altri aspetti della vita quotidiana: l’impossibilità di iscriversi al Sistema Sanitario Nazionale, l’assenza di un contratto di affitto e di lavoro, la mancata contribuzione all’Inps. Insomma, una vita davvero precaria.
Sembra la sceneggiatura di una commedia buffa, che di buffo ha solo quella pretesa irrealistica fino alla fiction di poter fermare chi fugge dalla miseria, dalle persecuzioni se non dalla guerra in cerca di speranza e di un futuro diverso. Il resto è la tragedia di una società che ritarda la costruzione difficile eppure indifferibile di una convivenza possibile in una società di crescente immigrazione.
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