Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

20 dicembre 2013

Controinchiesta fogliante sulle docce antiscabbia
Crippa: “Francesco li avrebbe lavati”. Buracchio: “Meglio la Halliburton”
Il Foglio, 20-12-2013
Giulia Pompili   –   @giuliapompili
Ci sono giorni in cui le riunioni di redazione, perfino quelle del Foglio, precipitano nella gnagnera dei dibattiti che monopolizzano i titoli dei giornaloni, e quindi, di conseguenza, le fermate degli autobus, i bar, insomma le piazze dell’indignazione sommaria. Vorremmo anche noi una di quelle verità che non si trovano. Prendiamo il caso di Lampedusa. Dei poveri immigrati finiti contro una parete sotto la furia di una doccia scozzese che teoricamente dovrebbe disinfettarli dalla scabbia. Che dire di questo scandalo? In redazione, per fortuna, nessuno alza il ditino. Ma qualche parere affiora, come un’infezione per la quale ci vorrebbe una cura, e andrebbe bene anche una doccia disinfettante, purché ce ne liberino.
Serviva un video mandato in onda dal Tg2, registrato da un avvocato profugo siriano all’interno del centro di accoglienza di Lampedusa e consegnato nelle mani di un giornalista della Rai per denunciare solo ora quella che chiamano una “violazione dei diritti umani”? “Viviamo in un paese di ispettori, controllori, verificatori. Ma nessuno del governo ha mai mandato qualcuno a vedere come viene gestita l’emergenza sanitaria a Lampedusa?”, si chiede Peppino Sottile.
D’altra parte il presidente della Camera, Laura Boldrini, sin dalla sua elezione quasi un anno fa è stata molto apprezzata per il suo curriculum da principessa dell’umanitarismo. E’ lei che andava e veniva da Lampedusa, non aveva mai notato niente di scandaloso? “Forse non è mai capitata sull’isola durante un’epidemia di scabbia”, commenta Matteo Matzuzzi, vaticanista, “ma secondo voi prima o poi qualcuno si indignerà perché gli operatori che accolgono a riva i barconi indossano guanti e mascherina?”.
“Si vede che è meglio la Halliburton che la LegaCoop siciliana”, aggiunge tranchant Michele Buracchio, perché se la politica imposta dall’Unione europea è quella dell’accoglienza a tutti i costi, “non sarà il caso di potenziare le strutture logistiche e darle in gestione a società di comprovata esperienza? Non necessariamente l’ex contractor degli americani in Iraq”. Già, l’accoglienza. Eppure nessuno da Bruxelles che abbia avanzato una proposta sensata per il problema dell’immigrazione, anzi. Invece di aumentare gli aiuti economici per le strutture di Lampedusa, dopo il video dello scandalo si rischia addirittura la sanzione. Qualcuno evoca l’Australia, la progressista Australia, che gli immigrati con il visto scaduto li porta nei centri di detenzione come quello di Manus Island in Papua Nuova Guinea. E chissà se il commissario europeo Cecilia Malmström è mai stata in visita laggiù a controllare le docce.
Maurizio Crippa alza il tono sul vociare dei redattori: “Ma i signori che s’indignano per il rude getto di disinfettante, sono gli stessi che, in Parlamento e sui giornali, fingono di non sapere che le nostre ‘normali’ carceri hanno condizioni sanitarie simili o anche peggiori, e girano la faccia quando si parla di amnistia? Ciò che trovo insopportabile dei moralisti da poltrona è questo: che considerano sufficiente per essere buoni l’arroganza con cui puntano il candido ditino contro i mali del mondo”. Certo, servirebbe un ospedale da campo a Lampedusa: “Credo che Bergoglio prima li avrebbe abbracciati, quei migranti. Ma poi avrebbe preso un idrante e li avrebbe disinfettati”.
Anche Maurizio Stefanini, freelance con famiglia sufficientemente multietnica da poter essere considerato al di sopra di ogni sospetto di xenofobia, osserva che “in realtà il filmato della disinfestazione non evoca nulla di diverso dalle vaccinazioni e visite mediche del servizio di leva. Che ho fatto anch’io”. Non un ricordo particolarmente piacevole, certo, “ma il chirurgo quando entra in sala operatoria deve fare il chirurgo, non il medico pietoso”, dice Pietrangelo Buttafuoco, “anzi, dirò di più. E’ una fortuna che quel centro fosse gestito dalle Coop, pensa se fosse stato gestito da Brunetta! Così abbiamo evitato il balletto ulteriore”.
E poi c’è Nicoletta Tiliacos, che pure non ne può più: “L’Europa guarda a braccia conserte quello che succede sulle nostre coste durant



Lampedusa, Napolitano: "Episodio inammissibile. Italia è solidale"
Alfano annuncia: rescisso il contratto con l'ente che ha gestito il centro
Il Mondo, 20-12-2013
Roma, 19 dic. Napolitano torna sulla vicenda del video sulla cosiddetta "disinfezione" dei migranti a Lampedusa. Un episodio "inammissibile", ma non può "mettere in ombra l'impegno umanitario e solidale del nostro Paese" ha detto il presidente della Repubblica parlando alla decima conferenza degli ambasciatori alla Farnesina.
Il capo dello Stato ha rilevato la necessità che l'Europa deve "strutturarsi sempre di più dinanzi a prove di tragica attualità come quella del dramma migratorio di cui Lampedusa è divenuta simbolo e voglio che simbolo sia - ha sottolineato - soprattutto dell'impegno umanitario e solidale del nostro paese che non può essere messo in ombra e screditato da episodi inammissibili come quello venuto in questi giorni alla luce".
Intanto, il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato: "Abbiamo deciso di rescidere il contratto con l'ente che ha gestito il centro di Lampedusa". Alfano, lo ha dichiarato al suo arrivo al vertice del Partito popolare europeo al castello di Meise a Bruxelles.
Secondo Alfano "è una decisione dura e radicale, ce ne rendiamo conto", ma "crediamo che sia l'unica misura che possa far comprendere all'opinione pubblica nazionale ed internazionale ed anche i gestori di tutti i centri che noi sui principi non transigiamo". Per questo, ha continuato il titolare del Viminale, "pensiamo su quella delicatissima trincea di Lampedusa di chiedere che la gestione possa essere affidata anche per via diretta, se le leggi italiane ce lo consentiranno, ad enti di riconosciuto prestigio internazionale, come per esempio la Croce Rossa internazionale".
"Approfondiremo giuridicamente ma il nostro orientamento di governo è questo" ha concluso Alfano, secondo cui dopo l'ultimo scandalo legato al Cie "lo Stato italiano ed il governo non possono accettare che ci siano nel proprio territorio nazionale" violazioni "dell'integrità della persona", della "sua dignità e violazioni della privacy".
Sel ha chiesto un'informativa sul Cie di Lampedusa al ministro degli Interni. L'informativa dovrebbe tenersi alle 9 di domani mattina. E Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà su Twitter ha scritto: "Oggi Sel a ispezionare centro di prima accoglienza di Lampedusa. Ora Commissione d'inchiesta parlamentare d'inchiesta su centri indegni di un Paese civile. Subito".



Flussi. Via alle domande per conversioni e ingressi
In palio 17.850 quote, difficile che vadano subito esaurite. Si fa tutto online, ecco i modelli da utilizzare caso per caso
stranieriinitalia, 20-12-2013
Roma – 20 dicembre 2013 – È scattata l’ora X per la corsa alle quote 2013. Il decreto flussi che autorizza 5.600 ingressi di lavoratori dall’estero e 12.250 conversioni in permessi di soggiorno per lavoro di permessi rilasciati per altri motivi è arrivato in Gazzetta Ufficiale e dalle 9.00 di oggi è possibile presentare le domande.
In realtà, vista la natura delle quote, stavolta la corsa non richiede doti da sprinter. Non si spalancano le frontiere né ci sono spazi per una maxiregolarizzazione, quindi è difficile che si registri subito il tutto esaurito. Si potranno presentare domande fino al 20 agosto 2014, ma per sicurezza è meglio muoversi appena possibile.
Quasi tutte le domande, sia per gli ingressi che per le conversioni, si presentano online, attraverso il sito del ministero dell’Interno nullaostalavoro.interno.it, da soli o con l’aiuto di patronati e associazioni di categoria. Per accedere al sistema è necessario registrarsi, poi bisogna scegliere il modello giusto da riempire:
•    Modelli A e B per i lavoratori di origine Italiana residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile,
•    Modello VA conversioni dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in permesso di lavoro subordinato,
•    Modello VB conversioni dei permessi di soggiorno per lavoro stagionale in lavoro subordinato,
•    Modello Z conversione dei permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale in lavoro autonomo,
•    Modello LS conversioni dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell'UE in permesso di lavoro subordinato,
•    Modello LS2 conversioni dei permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro Stato membro dell'UE in lavoro autonomo,
•    Modello LS1 richiesta di Nulla Osta al lavoro domestico per stranieri in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo,
•    Modello BPS richiesta nominativa di nulla osta riservata all'assunzione di lavoratori inseriti nei progetti speciali.
Attenzione: per l’ingresso dei lavoratori autonomi è prevista una procedura particolare, mentre non ci sono ancora indicazioni su come far arrivare i 200 lavoratori destinati all’Esposizione Universale di Milano del 2015.



Chaouki a Kyenge: "Essere un simbolo non basta, ora i fatti"
"La ministra deve fare pressioni sul governo e dare risposte concrete agli immigrati e agli italiani. Alzi la voce su accoglienza, superamente di Cie,  abrogazione della Bossi-Fini e riforma della cittadinanza"
stranieriinitalia.it, 20-12-2013
ROMA – 20 dicembre 2013 - “Questo è il momento di fare un bilancio. Dopo la tragedia dell’ottobre scorso siamo stati tutti a Lampedusa, abbiamo pianto coi morti e denunciato tutti insieme le gravi condizioni disumane e incivili del centro per un paese come l’Italia. Oggi un ministero come quello dell’Integrazione deve dare delle risposte concrete, non bastano più il pianto e la condanna. Abbiamo sollecitato la nostra ministra, e lo facciamo ancora, a fare una pressione in più sul governo per predisporre un piano di accoglienza degno di questo nome”.
Così Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico e coordinatore dell'intergruppo parlamentare sull'immigrizone, in un'intervista all'agenzia di stamopa Redattore Sociale
“Abbiamo applaudito -dice Chaouki -  alla scelta fortemente simbolica del premier Letta di eleggere come ministro Cecile Kyenge, ma oggi questa non può e non deve rimanere una scelta solamente simbolica spetta alla ministra dare atto di una presa di coscienza e di responsabilità maggiore, non vogliamo che la sua presenza nel governo passi solo come un modo per ripulirsi le coscienze. È compito del governo darle uno spazio maggiore ma è compito anche suo dare risposte concrete non solo agli immigrati ma a tutti gli italiani, anche a quelli che l’hanno criticata in questi mesi, che devono avere delle risposte chiare su come quel ministero deve e può funzionare in una fase così difficile”.
Secondo Chaouki, la ministra dovrebbe "alzare la voce" per la riforma dell'immigrazione e della cittadinanza.
“In Parlamento stiamo facendo pressione perché a metà gennaio finalmente si calendarizzi la discussione della riforma sulla cittadinanza, ma il governo ha molti strumenti in più dei nostri. Sulla cittadinanza, sul superamento dei Cie e sull’abrogazione della Bossi-Fini il governo deve pronunciarsi, e su questo la ministra Kyenge rappresenta la nostra storia e il nostro percorso dentro il governo. Come altri hanno sostenuto la battaglia dell’Imu, anche i diritti di cittadinanza e i diritti civili devono avere rappresentanti che al momento giusto devono pretendere da questo governo iniziative concrete .
"La ministra - conclude Chaouki - deve alzare la voce, anche per preservare il suo ruolo e la sua esperienza che non può passare solo come un’esperienza di simpatia verso i nuovi italiani ma deve rappresentare un cambiamento reale nelle politiche dell’immigrazione di questo paese”.
 

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