Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

L’odissea infinita dei ostaggi Eritrei e Etiopi nel Sinai

Don Mussie Zerai

Sta mattina mi hanno chiamato dal Sinai, tre gruppi di ostaggi, raccontano il loro dramma di persone tenute in condizioni di schiavitù costretti a chiamare parenti e amici per chiedere aiuto di denaro per pagare il riscatto ai predoni che gli tengono in ostaggio.
Il capo banda che si fa chiamare Aba Abdella che teneva un gruppo di 35 persone, 17 dei quali sono stati venduti ad un altro gruppo. Un azienda di famiglia due dei suoi fratelli giovanissimi uno si fa chiamare Yesuf tiene in ostaggio 16 persone, due dei ostaggio sono morti uno eritreo di 24 anni morto 9 giorni fa, sotto tortura con delle scariche elettriche, l’altro ragazzo etiope di 27 anni e morto ieri pomeriggio verso le ore 15.00 a seguito di torture subite nei giorni precedenti. In queste ore sono in pericolo di vita altri due ragazzi giovani, il più giovane tra gli ostaggi e un ragazzino di 13 anni.
L’altro predone si fa chiamare Yasir che tiene in ostaggio 15 persone tra cui due minorenni, le condizioni di detenzione sono simili, torture per costringere gli ostaggi a chiamare parenti e amici a pagare il riscatto per far liberare i propri cari.
Dal Novembre 2010 che facciamo appello alla Comunità Internazionale, in particolare alla Comunità Europea per il suo rapporto privilegiato e di vicinanza geografica all’Egitto, Israele, Palestina chieda a questi paesi di impegnarsi con rigore per la lotta contro il traffico di esseri umani che fiorente nei territori di confine di questi paesi. In questi mesi decine di ostaggi hanno perso la vita nel Sinai per mano dei predoni, chiediamo che il Parlamento Europeo faccia pressione su governi della regione per ottenere la liberazione di questi ostaggi e mettere la parola fine ai traffici di esseri umani.
12 maggio 2011
 
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