Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

22 luglio 2011

Detenzione immigrati nei Cie, il Pd contro il governo
Inviatospeciale, 22-07-2011
I Giovani Democratici di Roma hanno organizzato per questo pomeriggio un’iniziativa pubblica per discutere dell’appello promosso dal Forum Immigrazione del Pd contro il prolungamento dei tempi di detenzione nei Centri di identificazione ed espulsione (che passano da 6 a 18 mesi).
Appuntamento alle 18.30 a Roma, in via delle Terme di Caracalla, presso lo spazio dibattiti dei Giovani Democratici alla Festa Democratica. Partecipano Marco Pacciotti (Coordinatore nazionale Forum Immigrazione Pd), Enzo Foschi (Consigliere Pd Regione Lazio), Carla Fermariello (‘Be Free’ cooperativa sociale), Luca Di Traglia (Coordinatore Giovani Democratici V municipio), introduce Stefano Bellu (Responsabile Immigrazione Gd Roma), modera Mariagrazia Gerina (giornalista dell’Unità).
Il confronto partirà proprio dall’appello diffuso dal Forum Immigrazione: “L’ultima misura decisa da Maroni – si legge – è all’immagine di questo governo: arrogante, prepotente e ingiusta. Prolungare i tempi nei Cie passando da 6 mesi a 18 è una vera vergogna oltre ad essere una misura disumana. Per questo motivo abbiamo deciso di coinvolgere attraverso un appello tutti i cittadini nella battaglia che attueremo in Parlamento affinché tale decreto non venga varato”.
“Siamo contrari – si legge ancora – a che persone innocenti, che scappano dalla povertà alla ricerca di un futuro migliore, siano private della loro libertà e siano trattenute nei centri di identificazione fino a 18 mesi solo perché colpevoli di essere senza documenti e per dover essere identificati”.
Tale misura è contenuta nel recente decreto legge del governo Berlusconi (il numero 86 del 23 giugno, ora all’esame del Parlamento) e secondo il Pd “calpesta i valori di proporzionalità, ragionevolezza ed uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione. Per questo, ci opponiamo con tutta la nostra determinazione e chiediamo ai cittadini democratici di questo paese di condividere questa battaglia”.



MANIFESTAZIONE IL 25
"LasciateCIEntrare", la campagna contro il silenzio Protestano giornalisti, parlamentari e associazioni
la Repubblica, 21-07-2011
Contro la circolare del ministro dell'Interno Maroni che dal 1° aprile scorso ha vietato l'accesso nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) e nei CARA (Centri di Accoglienza per i Richiedenti Asilo) agli organi d'informazione
ROMA - Il 25 luglio, lunedì prossimo, parlamentari di numerose forze politiche, consiglieri regionali, giornalisti, sindacalisti, associazioni e attivisti della società civile saranno davanti ad alcuni CIE (Centro di identificazione ed espulsione) e CARA (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) per reclamare il diritto agli operatori dell'informazione di entrare per far conoscere le condizioni di vita in queste strutture, dove vivono le persone che vi sono trattenute. I Centri che verranno presidiati sono quelli di: Roma, Bologna, Modena, Gradisca, Torino, Milano, Bari, Cagliari, Santa Maria Capua Vetere, Trapani, Catania, Lampedusa, Porto Empedocle.
Quella circolare di Maroni. Come è purtroppo noto, le porte dei CIE (Centri di Identificazione) e dei CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), sono da tempo sbarrate per l'informazione, sono luoghi interdetti alla società civile e in cui soltanto alcune organizzazioni umanitarie, arbitrariamente scelte, riescono ad entrare. Una circolare del Ministro dell'interno, la n. 1305 del 1° aprile scorso, ha reso ancora più inaccessibili tali luoghi, fino a data da destinarsi, in nome dell'"emergenza nordafricana". Giornalisti, sindacati, esponenti dell'associazionismo antirazzista umanitario nazionale e internazionale, presenti nel territorio in cui sono ubicati, sono considerati, secondo la circolare, "un intralcio" all'operato degli enti gestori e per questo tenuti fuori.
Violato il diritto-dovere
di informare. Questo si traduce, di fatto, in una sospensione del diritto-dovere di informazione che si va ad aggiungere alle tante violazioni già riscontrate in questi centri. Non potendo entrare diviene legittimo pensare che in essi si determinino condizioni di vita inaccettabili e ripetute violazione dei diritti. Le poche fonti reperibili di notizie diventano i video registrati da cellulari, dagli immigrati trattenuti nei centri, le lettere che riescono a partire dall'interno, le telefonate e le testimonianze rese da chi esce o fugge, e quanto arriva non è certo dimostrazione di trattamento rispettoso dei diritti umani.
Semi-detenuti senza reato. Il prolungamento votato nei giorni scorsi dal parlamento, che consente di trattenere le persone non identificate nei Cie fino a 18 mesi, aumenta il disagio e la sofferenza in cui si ritrovano persone che non hanno commesso alcun reato. Gravi lacune si registrano poi nell'esercizio del diritto alla difesa.  A tale scopo chi opera nell'informazione ritiene fondamentale avere modo di poter far conoscere alla pubblica opinione quanto in questi luoghi avviene, le ragioni dei continui tentativi di fuga e rivolta, dell'aumento dei casi di autolesionismo che spesso sfociano nel tentativo di suicidio. L'informazione deve poterne parlare, la società ha il diritto di sapere. Così come migranti e i cittadini stranieri hanno il diritto di essere informati ed assistiti dai legali, dalle associazioni e dai sindacati.
Il Comitato promotore. FNSI, Ordine dei Giornalisti, Art. 21, ASGI, Primo Marzo, OpenSociety Foundation, European Alternatives e i Parlamentari Jean Leonard Touadi, Rosa Villecco Calipari, Savino Pezzotta, Livia Turco, Fabio Granata, Giuseppe Giulietti, Furio Colombo, Francesco Pardi.
Adesione fin qui ricevute. ANSI, ACLI, ARCI, CGIL MIGREUROP, AMSI, COMAI, LIBERTA' E GIUSTIZIA, FCEI, , FORUM IMMIGRAZIONE PD NAZIONALE, CIR, TERRE DES HOMMES, Ass. Nazionale GIURISTI DEMOCRATICI, AVVENIRE, EUROPA, LIBERAL, LIBERAZIONE, L'UNITA', IL MANIFESTO, IL RIFORMISTA, LiBERACITTADINANZA, LOOKOUT. TV, LEFT, , MOVEON, POPOLO VIOLA, ANTIGONE LOMBARDIA, RIFONDAZIONE COMUNISTA, Gruppo al Consiglio Regionale del Lazio della Federazione della Sinistra, Gruppo al Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia di Rifondazione Comunista, Rete Immigrati Autorganizzati Milano.
Parlamentari che parteciperanno all'iniziativa. Pezzotta (UDC), Touadì (PD), Villecco Calipari (PD), Turco (PD), Colombo (PD), Gozi (PD), Sarubbi (PD), Pardi (IDV), Zampa (PD), Monai(IDV), Strizzolo (PD), Rossomando (PD), Marcenaro (PD), Messina (IDV), Fiano (PD), Pes (PD), Di Stanislao (IDV), Formisano (UDC), Perduca (RADICALI) , Orlando (IDV), Luongo (PD), Giambrone (IDV), Granata (FLI), Ginefra (PD).
Informazioni. Chiunque voglia partecipare o richiedere ulteriori informazioni può mettersi in contatto con: Gabriella Guido - Rete PRIMO MARZO: ggabrielle65@yahoo. it; oppure Renzo Santelli - FNSI: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.



ANTISEMITISMO
"Fuori la feccia ebraica da atenei e procure" sul web liste nere e appelli al boicottaggio
la Repubblica, 22-07-2011
MARCO PASQUA
Torna in rete l'elenco comparso per la prima volta nel 2008: professori universitari e magistrati da "epurare". Dagoberto Bellucci, fascista convertito all'islam ed ex della pornostar Eva Henger, va oltre e traccia la mappa delle attività controllate da "sionisti"
"Fuori la feccia ebraica da atenei e procure" sul web liste nere e appelli al boicottaggio Uno degli elenchi di negozi e ditte da boicottare
Docenti ebrei accusati di "manipolare le menti degli studenti" e di controllare gli atenei italiani. Una lobby, formata da 162 professori, che dovrebbe essere "allontanata dalle università". Comparsa per la prima volta nel 2008 1, quando la polizia postale riuscì ad individuarne l'autore, torna in rete la blacklist dei professori ebrei. Ma non è la sola espressione dell'odio antisemita che il web propone su blog e forum dichiaratamente neonazisti e antisemiti. L'ultimo degli elenchi della vergogna, comprende, oltre ad alcuni nominativi di magistrati ebrei (o ritenuti tali), una lista aggiornata di attività commerciali, ristoranti, macellerie, pasticcerie, i cui proprietari sono ebrei. Attività da "boicottare", come scrive Dagoberto Bellucci, italiano convertito all'Islam e residente in Libano, da molti definito nazi-islamico, molto vicino agli ambienti della destra estrema.
La blacklist di docenti ebrei, appartenenti a vari atenei italiani, compare (o meglio compariva perché il sito è stato oscurato nel tardo pomeriggio di oggi) su un blog denominato 'Rumors' e ospitato sulla piattaforma italiana del Cannocchiale. La stessa dove è apparsa la prima volta, nel febbraio del 2008. In quell'occasione, in seguito all'indignazione politica bipartisan e all'oscuramente del sito, le indagini della Polizia Postale permisero di arrivare a individuare il responsabile della pubblicazione
di quell'elenco (Paolo Munzi, residente in provincia di Rieti, figlio di un ex sindaco). Ma il copia e incolla acritico e la diffusione virale dell'odio contro gli ebrei hanno permesso a quell'elenco di continuare a circolare. E di venire riproposto, con slogan e insulti che potrebbero essere puniti sulla base della legge Mancino.
L'elenco in questione, si legge nel blog, "è stato ricavato da un appello contro il boicottaggio attuato nelle università inglesi nei confronti di Israele e dei docenti ebrei. Il 99% dei docenti firmatari la petizione proposta dalla comunità ebraica di Roma  -  spiega il sito 'Rumors' -  appartiene alla Sapienza di Roma, ha un cognome ebraico e sostiene pubblicamente e politicamente Israele". Tra le deliranti affermazioni riportate dall'estensore dell'articolo, quella relativa al potere esercitato dalla lobby ebraica: "Gli studenti sono vittime della manipolazione mentale di professori infeudati alle caste regnanti negli atenei. Questi docenti utilizzano l'istituzione universitaria italiana per sostenere gli interessi politici di uno stato estero". Tra i 162 figurano professori non solo della Sapienza, ma di tutti i principali atenei italiani: Bologna, Torino, Palermo, Chieti, Tor Vergata, Roma Tre, Federico II, Pisa, Lecce, Politecnico di Milano, Bicocca, Perugia e Sassari. "Fuori la feccia sionista dalle Università", il titolo di un post scritto il 14 maggio scorso. Attacchi riservati anche ad alcuni magistrati (sono quattro, con nome e cognome), la cui presenza nelle Procure è un "cancro da estirpare". "Fuori la lobby ebraica dalle Procure", tuona il gestore del blog, che accusa questi pubblici ministeri di "utilizzare la legge per eliminare con il carcere coloro che non condividono queste loro idee". Magistrati che, sempre secondo quanto viene scritto sul blog, sarebbero "aderenti ad un'organizzazione politica finalizzata a proteggere gli interessi politici della lobby sionista
transnazionale. Una cricca di pubblici magistrati che strumentalizzano politicamente le Istituzioni giuridiche dello Stato italiano utilizzando la persecuzione giudiziaria contro coloro che vengono ritenuti da questi o indicati loro da esponenti politici di stati esteri residenti in Italia, "nemici" dell'entità sionista comunemente definita, Israele". Accuse gravissime e infondate, risultato di una macchina del fango antisemita il cui fine è solo quello di denigrare la figura dei quattro magistrati citati nel post.  
Il livornese Dagoberto Bellucci, classe 1970, legato all'Msi e al gruppo neofascista di Avanguardia e noto alle cronache per aver avuto una relazione con la pornostar Eva Henger, oltre a riproporre sul suo blog un elenco di cognomi ebraici, rilancia l'idea di un boicottaggio di prodotti degli ebrei. Lo fa partendo da un documento e dalle analisi che risalgono al periodo della Repubblica sociale Italiana e delle leggi razziali. "Stiliamo una nuova lista di prodotti di aziende in mano agli ebrei - scrive in un post datato 7 luglio - Seguiremo una documentazione consegnataci da Maurizio Lattanzio, l'unico fascista in Italia, per dirla con parole sue. Invitiamo i lettori a farne buon 'uso' perché le ditte ed i nomi dei responsabili delle ditte ivi riprodotte sono, con ogni probabilità, ancora presenti e operative nel tessuto commerciale ed economico nazionale". E, infatti, molte delle imprese citate sono a oggi pienamente operative. Un elenco analogo compare anche sulla sezione italiana del forum neonazista Stormfront. In un apposito thread viene riportata la lista delle comunità ebraiche italiane, delle scuole, ma anche di negozi, ristoranti, pasticcerie. In tutti i casi compare anche il numero di telefono e l'indirizzo. "I luoghi si possono ritrovare facilmente su internet con una ricerca", suggerisce l'autore di questo elenco.
Liste che vengono continuamente monitorate e registrate dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea Milano (Cdec), grazie all'attività di ricerca sul web condotta dal ricercatore Stefano Gatti, volta a "stanare" i siti antisemiti e negazionisti. In un report presentato alla commissione parlamentare contro l'antisemitismo, Gatti aveva già inserito la figura di Bellucci, "collaboratore del mensile neonazista Avanguardia, autore di un virulento volumetto antisemita, oltre che di vari articoli con la medesima ispirazione". Nel suo ultimo report quadriennale (relativo agli anni 2007-2010), il Cdec aveva anche lanciato un allarme: "In Italia l'antisemitismo cresce e si diffonde online, alimentandosi delle vicende legate al conflitto israelo-palestinese e della scarsa conoscenza che gli italiani hanno degli ebrei. E attraverso internet la propaganda e la diffusione di idee intolleranti diventa più facile".



Ancora in diminuzione l’occupazione straniera nelle piccole imprese in Veneto.
Studio della Fondazione Leone Moressa: previsto un cambiamento di tendenza per la fine dell’anno.
ImmigrazioneOggi, 22-07-2011
L’occupazione straniera nelle piccole imprese venete fa registrare un leggero calo nell’ultimo semestre (-0,4%) ma si prevede una ripresa del 3% nell’ultima parte dell’anno. È l’analisi contenuta da un’indagine della Fondazione Leone Moressa su un panel di 600 imprese venete.
Si tratta, spiegano i ricercatori, di un mercato del lavoro composto principalmente da lavoratori provenienti dall’Est Europa (prima Romania), che ricoprono professioni scarsamente qualificate e reclutati dalle imprese per supplire alla mancanza di manodopera locale.
A fronte di una contrazione dell’occupazione dell’1%, quella dei cittadini stranieri è stata più attenuata ed ha riguardato in particolare i comparti dell’edilizia (-1,0%) e della produzione (-0,9%). Pressoché invariata è stata invece l’occupazione nel settore dei servizi alle persone, dove si registra un’alta incidenza di lavoratrici stranieri. Cresce invece il numero di occupati stranieri nel settore dei servizi alle imprese (+2,3%).
Le previsioni per la seconda parte dell’anno segnalano l’intenzione delle piccole imprese ad assumere più lavoratori tra gli stranieri (+3,0%) che tra gli autoctoni (+0,4%), soprattutto nei settori della produzione, dei servizi alle persone e, in misura minore, nell’edilizia.
I lavoratori stranieri attualmente occupati nelle piccole imprese venete – nell’85% dei casi con contratti a tempo indeterminato – provengono principalmente da Paesi europei non comunitari (39,2%), come Albania (18,8%) e Moldavia (6,0%), e da Paesi comunitari (24%), specie dalla Romania (22,4%). Un altro 22,4% dei lavoratori stranieri proviene dall’Africa, principalmente da Marocco (14,0%) e Tunisia (4,4%). Lavoratori che ricoprono mansioni non qualificate (46,7%), il 13,1% posizioni semiqualificate, sebbene il 39,8% risulti essere operaio specializzato.
“Il calo degli occupati stranieri nella piccola impresa veneta nella prima parte dell’anno” affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa “è uno dei sintomi della crisi, che ha visto le imprese di piccole dimensioni più esposte alle criticità del momento. Ma il vento sembra lentamente cambiare: le previsioni infatti evidenziano una lieve ripresa nelle assunzioni anche se a termine, che stimoleranno l’occupazione straniera. Le 13.590 assunzioni previste per il periodo estivo in Veneto, di cui 2.419 riservate ai soli stranieri (dati Excelsior Unioncamere), contribuiranno ad alleviare, anche se solo in parte, le difficoltà degli ultimi anni”.

    

IMMIGRATI: REGIONE UMBRIA APPROVA 12ESIMO PROGRAMMA ANNUALE
(AGI) - Perugia, 21 lug. - "L'Umbria, con una percentuale di immigrati pari all'undici per cento del totale dei residenti, e' una regione interessata da crescenti processi di stabilizzazione e integrazione all'interno della comunita'. Per la realizzazione dei piani territoriali di intervento in materia, la Regione Umbria ha definito la nuova programmazione annuale, che potra' contare su risorse pari a 400 mila euro".
  Lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, illustrando contenuti e obiettivi del 12esimo programma regionale di iniziative concernenti l'immigrazione, approvato recentemente dalla Giunta regionale. "L'approvazione da parte della Giunta arriva in concomitanza con la conclusione dell'iter per la composizione e definizione della consulta regionale per l'immigrazione che il 5 luglio scorso, ha ricevuto parere positivo da parte del Consiglio regionale - ha detto la vicepresidente -. Il programma in particolare, prevede in primo luogo la ripartizione delle risorse provenienti dal Fondo nazionale per le politiche sociali 2009, con la definizione, al suo interno, delle priorita' di utilizzo in armonia con l'impianto del Piano sociale regionale 2010-2012".
  In dettaglio, la programmazione prevede in primo piano servizi per favorire l'integrazione e quindi rivolti alla generalita' degli immigrati, in particolare ai nuclei familiari con una presenza stabile sul territorio. Previsti anche interventi indirizzati all'interazione, alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di marginalita' e recupero della devianza". La vicepresidente ha anche evidenziato "come la consistente diminuzione di risorse da parte del Governo, faccia emergere criticita' che possono mettere concretamente a rischio la sostenibilita' del sistema di integrazione sociale locale per cui i processi di condivisione e di governance delle politiche rivolte all'immigrazione, mediante piani territoriali per una programmazione generale integrata basata su scelte negoziate e condivise, diventano ancor piu' prioritari ed essenziali".
  Secondo la vicepresidente Casciari "la contrazione delle risorse rafforza l'esigenza di perfezionare la metodologia di programmazione ad ogni livello istituzionale per orientare l'investimento sociale in modo appropriato e razionalizzando le risorse disponibili anche alla luce del fatto che l'Umbria non e' piu', se lo fosse mai stata, una terra di passaggio ma luogo di stabile residenza, studio, lavoro e gli immigrati contribuiscono alla tenuta ed al dinamismo della sua economia e societa'".(AGI) Pg2/Mav



IMMIGRAZIONE - ITALIA/COLOMBIA- INCONTRO SEI UGL E DELEGAZIONE ISTITUZIONALE DIPARTIMENTO HUILA IN COLOMBIA
ItalianNetwork, 21-07-2011
  Si terrà a Roma, dal 29 luglio al 5 agosto 2011, la settimana culturale Regione del Huila Colombia nell'ambito della promozione della cultura huilense in Italia a Roma in collaborazione con l'Assessorato della Cultura e al Dipartimento del Turismo di Huila. Nell'ambito della visita in Italia a Roma della Delegazione Istituzionale del Dipartimento di HUILA in Colombia, è previsto un incontro con il Presidente del SEI UGL Luciano Lagamba presso la sede UGL
  Con il patrocinio di Sei UGL Domenica 24 LUGLIO 2011  in Via delle Tre Fontane 1 si terrà una manifestazione che inizia alle 11.30  e che prevede l'esposizione e la vendita di artigianato di Garzon con  arredi finemente ricamati a mano da artigiani di Garzòn in particolare scialli, sciarpe, camice, lenzuoli, tovaglie, asciugamani ecc.; Artigianato di Pitalito:  Ceramiche realizzate nella nota cittadina di Pitalito, famosa per la realizzazione della Chiva, un mezzo di trasporto utilizzato nei piccoli centri urbani e territori rurali dove viaggiano tutti insieme persone cose e amimali; di La Tienda de Frutas, La frutteria; La Banda Municipal de Músicos La banda municipale e tante altre riproduzioni.
e Artigianato di Suaza, con Il cappello suaceño tessuto in fibra naturale della palma di iraca, unico al mondo.
  Previste inoltre una mostra pittorica e una mostra di letteratura concerne prevalentemente novelle, saggi, racconti, poesie, alcune delle quali sono state premiate nella biennale internazionale di “novela tierra de promiciòn”. Tra le opere figura “entre la luz y la sombra” (tra la luce e l'ombra) di Fernando Soto Aparicio. Per tutta la durata della mostra saranno presenti due scrittori che avranno tra l'altro il ruolo specifico di illustrare la letteratura huilense ai visitatori.
  La mostra di pittura riguarda 10 opere, che accompagnano l'opera bibliografica “Entre la Luz y la Sombra” (tra la luce e l'ombra), ciascura delle quali verrà esposta nel formato originale realizzato dal maestro Mario Ayerbe Gonzàlez. Diverse sono le opere del maestro Ayerbe che si possono apprezzare sul siito http://www.marioayerbe.com?/galeria/
Nel promeriggio il gruppo artistico “LOS OPITAS del Folklor”  interpreta Asì es mi tierra Così è la mia terra Que vivan las fiestas del Huila (che vivano le feste del Huila) al ritmo di: GUABINAS, danza tipica del dipartimento di Boyacà; BAMBUCO, massima espressione del folklore andino colombiano;  PASILLO, che è la fusione di due ritmi e danze: il torbellino, ritmo indigeno e il valzer europeo. Un simbolo dell'incrocio di razze indo-europeo;  SANJUANERO, danza tipica del Huila che rappresenta l'idiosincrazia degli abitanti;  RAJALEñA, ritmi e danze indigene precolombiane della regione dell'alto Magdalena; RUMBA, che è un'evoluzione della rumba flamenca, simile al bambuco accelerato.
La manifestazione si concluderà con musica flolkloristica dal vivo "LOS OPITAS TROPICALES".(21/07/2011-ITL/ITNET)



A fil di rete
Quei piccoli italiani che fanno grande NY
Corriere della Sera, 22-07-2011
Grasso Aldo
I n America, purtroppo, l' Italia è spesso associata alla mafia, persino nella sublime serie dei «Sopranos»; del resto, in questo settore, ci sono stati connazionali che hanno fatto di tutto per distinguersi. Per fortuna, come ha sostenuto Paolo Mieli in conclusione di «Correva l' anno», esistono anche «i simboli buoni dell' immigrazione italiana». E proprio a due di questi simboli, Fiorello La Guardia e Rudolph Giuliani, era dedicata la puntata curata da Vanessa Roghi, «Il secolo italoamericano» (Raitre, martedì, ore 23,53). La Guardia muove i suoi primi passi in politica occupandosi come interprete degli immigrati appena arrivati ad Ellis Island. Gli americani, un po' disprezzando la bassa statura e un po' per diletto lo chiamano The Little Flower. Quando diventa sindaco nel 1933, New York City non se la passava bene. «No more free lunch for anybody», disse La Guardia ai suoi concittadini, nella consapevolezza di dover ridurre la corruzione e la malavita in città. Giuliani, sindaco nel 1993, diventa famoso per l' applicazione di due modelli sociali: la Broken Window Theory (teoria della finestra rotta), secondo cui non punire piccole trasgressioni può generare fenomeni di emulazione che portano a spirali di violenza più gravi, e la «Tolleranza Zero» (applicazione intransigente delle norme di pubblica sicurezza). Teorie molto criticate, ma intanto NY è rinata a nuova vita. La puntata si avvaleva dei commenti di Alexander Stille, tanto noiosi quanto marcati ideologicamente. Per questo, a chi ne vuol sapere di più sull' argomento (e non solo), mi permetto di segnalare l' ottimo libro di Maurizio Molinari, «Gli italiani di New York», pubblicato da Laterza. Il racconto su La Guardia e Giuliani è ben più vivido e interessante, e poi si susseguono molti ritratti di italiani che hanno fatto e stanno facendo ancor più grande la Grande Mela: un popolo di oltre tre milioni di persone, con tante storie di riscatto e sconfitte, lotta contro i pregiudizi e legame, rivendicato o sottaciuto, con l' Italia.


 

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Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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