Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

18 settembre 2012

Immigrati: sanatoria, 7400 domande inviate tra sabato e lunedi'
Libero, 18-09-2012
Roma, 18 set. (Adnkronos) - Sono 7448 le domande totali per la dichiarazione di emersione 2012 dal lavoro in nero inviate al Ministero dell'Interno entro le 18 di ieri. Lo dicono i dati del 'Dipartimento per le liberta' civili e l'immigrazione' che gia' alla fine della giornata di sabato avevano reso note le circa 4500 domande pervenute. Cifre che mettono in evidenza che la quasi totalita' di richieste di regolarizzazione riguarda colf e badanti rispetto agli altri settori di lavoro subordinato.
La maggior parte delle domande arrivano - riporta il documento del Ministero - da privati (5327), seguiti da associazioni (1885) e consulenti del lavoro (236). Collaboratori familiari e assistenti a persona non autosufficiente risultano essere i profili piu' richiesti da mettere in regola. I lavoratori subordinati sono finora solo 690.
Le tre province italiane in testa per invio dei moduli sono Roma (1161), Milano (1133) e Napoli (1047). Seguono Brescia, Torino, Latina, Verona, Bergamo, Salerno e Bologna. India e Bangladesh sono i Paesi di provenienza dei lavoratori per cui e' giunta la maggior parte delle richieste - rispettivamente 1307 e 1107 - seguiti da egiziani, ucraini, cinesi, marocchini, pakistani, filippini, tunisini e singalesi.



Immigrati: 9 regolarizzazioni su 10 coinvolgono le colf
(ASCA) - Roma, 17 set - Sono state 4.547 le dichiarazioni di emersione dal lavoro irregolare giunte al terminale del Ministero dell'interno alle 18 di sabato, primo giorno utile per presentare le domande. Lo riferisce il sito ''Immigrazioneoggi'' che ha elaborato i dati giunti dal Viminale.
Una procedura, si ricorda, che durera' un mese (fino al 15 ottobre) senza alcun tetto massimo al numero di posizioni che potranno essere sanate. ''I dati del primo giorno sono, quindi, parziali - commenta il sito - avendo i datori di lavoro ampio margine per presentare la pratica. Vi e' anche da considerare che il sabato sono chiusi molti degli uffici degli intermediari abilitati a presentare domanda per conto del datore di lavoro (associazioni datoriali, patronati e liberi professionisti), quindi i numeri sicuramente cresceranno nel corso del periodo''.
Quella che rischiava comunque di presentarsi come un'operazione fallimentare, almeno stando alle prime indicazioni, sembrerebbe invece, si afferma, una occasione che potrebbe regolarizzare un numero considerevole di immigrati. Se i potenziali lavoratori da far emergere, infatti, si attestano intorno ai 380 mila, secondo la stima della Fondazione Moressa, la procedura dovrebbe coinvolgerne oltre la meta'.
Stando ai primi dati diffusi dal Viminale infatti, i moduli relativi a collaboratori familiari sono stati 2.900, 1.171 gli assistenti a persona non autosufficiente e 97 gli assistenti a persona autosufficiente. Solo 379 quelli per lavoro subordinato.
Dai dati del Viminale si evince, inoltre, che dalla provincia di Napoli sono state inviate il maggior numero di domande, 790, seguita da Roma con 742 e Milano con 670.
Quanto alle nazionalita', India (843 dichiarazioni di emersione), Bangladesh (685), Ucraina (493), Cina (489), Egitto (478) e Marocco (351) sono per ora in testa alla graduatoria.
L'ultimo dato riguarda la modalita' di presentazione: 3.409 domande inviate da privati, 984 da patronati e 154 da consulenti del lavoro.



Proposta di cittadinanza ai figli degli immigrati, blitz di Forza Nuova in Regione: “Sì alle espulsioni”
Forza Nuova ha esposto uno striscione polemico: “Andate a Spaccare le pietre”. Di Tommaso: “Attentato all’identità nazionale, la pazienza è finita”
Tuttiìosututti.it, 18-09-2012
Questa mattina un gruppo di militanti di Forza Nuova ha effettuato un blitz al palazzo della Regione Marche per protestare contro la proposta di cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia all’ordine del giorno del consiglio regionale. I forzanovisti, armati di tricolori e bandiere del movimento, hanno esposto all’ingresso dell’edificio regionale uno striscione di 4 metri recante la scritta “no cittadinanza, sìforza nuova espulsioni!”ed un secondo “andate a Spaccare le pietre”, con chiara allusione al presidente della Regione.
Durissima la condanna della proposta di cittadinanza del coordinatore regionale di FN, Davide Ditommaso, in testa alla manifestazione:”Forza Nuova rigetta qualsiasi ipotesi volta all’introduzione dello jus soli, secondo il quale è italiano chi nasce in territorio italiano. Sostenere, promuovere o addirittura legiferare in tal senso porterebbe ad effetti devastanti per l’integrità sociale, etnica, economica e culturale del nostro Paese in quanto ci troveremmo ad avere milioni di nuovi italiani in pochissimi anni, grazie anche all’ulteriore incentivo ad un’immigrazione che ha ormai i connotati dell’invasione. Proposte prive di senso come quella in discussione oggi al parlamento regionale costituiscono un attentato all’identità nazionale e, se approvate a livello nazionale, segneranno la fine dell’Italia come la conosciamo.
Lo jus soli che piace tanto a Napolitano- prosegue Ditommaso- altro non è che il colpo di coda di una partitocrazia morente, che ha un bisogno disperato di elettori per giustificare la propria esistenza. La prospettiva di nuovi elettori ottenuti con la cittadinanza facile trova infatti ampie simpatie, tanto a destra quanto a sinistra.
Abbiamo di fronte ad una classe politica talmente corrotta da arrivare a mettere in discussione le radici e le tradizioni nazionali per un pugno di voti. Tutto questo ipocritamente nascosto dal traballante paravento di un’accoglienza suicida ed insostenibile.
E’ vergognoso che in Regione si continui a sprecare tempo e soprattutto denaro pubblico, come i recenti 450,000€ stanziati per la difficile integrazione degli immigrati, mentre ci sono italiani disperati che si tolgono la vita.
Forza Nuova -conclude Ditommaso-si opporrà con ogni mezzo alla concessione di cittadinanze non dovute e reclama l’espulsione immediata ed effettiva dei clandestini e dei falsi rifugiati politici, da troppo tempo in villeggiatura nei diversi centri di accoglienza marchigiani a spese dei contribuenti. Le persone sedute sulle poltrone di Palazzo Raffaello devono capire che la pazienza degli italiani è davvero finita”.



Interventi & Repliche
Corriere della sera, 18-09-2012
Immigrati: la cittadinanza
Scriviamo in relazione all'editoriale pubblicato ieri dal Corriere a firma di Giovanni Sartori dal titolo «Una nebbia fitta fuori stagione». Non entriamo nel merito della riflessione di Sartori sul tema importante di quäle sistema elettorale e sul panorama italiano dei partiti. Ciò che invece ci sta a cuore è il tema dei riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati, nati o cresciuti in Italia. Una proposta che Sartori nel suo editoriale derubrica, in modo a nostro avviso superficiale e poco rispettoso nei confronti dei milione di bambini e ragazzi facenti parte della cosiddetta seconda generazione, a proposta «poco azzeccata nel momento nel quale centinaia di milioni di musulmani sono scatenati contro l'Occidente». Confondere il milione di «nuovi italiani» di fatto ma ancora stranieri per colpa di una legge arretrata e inadeguata ai nostri tempi con l'estremismo di matrice islamíca è un'operazione demagogica a nostro avviso inaccettabile e priva di qualsiasi logica da tutti i punti di vista. A maggior ragione perché qui parliamo di bambini. Nella proposta del Partito democratico più volte ripresa da Pier Luigi Bersani, si parla di bambini nati o cresciuti in Italia. Un bambino figlio di immigrati di religione islamica nato a Milano, che frequenta come tutti i suoi coetanei la scuola italiana, sarebbe da discriminare quindi rispetto ai suoi compagni di classe cattolici e di altre religioni? Invitiamo il professor Sartori a meditare su una probabile giustificazione con cui negherebbe la legittima aspirazione e rivendicazione di Samira, nata a Torino e per Sartori «colpevole» di avere genitori musulmani. Attendiamo curiosi una risposta.
Khalid Chaouki, responsabile Nuovi italiani dei Pd Livia Turco, presidente Forum immigrazione del Pd
Ai tempi nei quali Livia Turco era al governo pubblicavo un libro intitolato Pluralismo, multiculturalismo e estranei (Rizzoli) nel quale discutevo, tra l'altro, il problema dell'integrazione. A torto o a ragione (ma l'esperienza inglese e francese sugli immigrati musulmani anche di seconda e terza generazione mi dà ragione) nel libro spiegavo perché l'immigrato islamico non si integra facilmente. Perché non lo legge? Di recente (il 26 gennaio di quest'anno) ho anche scritto sul Corriere un editoriale, «La cittadinanza agli immigrati?», nel quale proponevo — diceva l'occhiello — «Una soluzione di buon senso». Ma, a quanto pare, lei non legge nemmeno il Corriere. Le rispondo per educazione, ma è chiaramente inutile.
Giovanni Sartori



Per i rifugiati ancora troppe difficoltà a trovare un lavoro regolare.
Studio condotto su 12 mila persone dal consorzio Connecting People nell’ambito del progetto “Nautilus 2”: eccessiva burocrazia, mancato riconoscimento dei titoli di studio, poca informazione.
Immigrazioneoggi, 18-09-2012
Difficoltà nel riconoscimento del titolo di studio; scarsa attività di informazione e orientamento, eccesso di burocrazia. Sono queste le maggiori criticità che rifugiati e richiedenti asilo incontrano nel nostro Paese quando si avvicinano al mondo del lavoro. Lo denuncia uno studio condotto su 12 mila soggetti dal consorzio Connecting People nell’ambito del progetto “Nautilus 2. Verso l’integrazione socioeconomica”, un progetto finanziato con il Fondo europeo rifugiati dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno.
Lo studio verrà presentato oggi a Roma nel corso del convegno Lavoro vero, a cui parteciperanno tra gli altri: Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali; Saverio Ruperto, sottosegretario all’Interno e i parlamentari componenti della Commissione lavoro della Camera dei deputati (Cesare Damiano, Antonino Foti, Giuseppe Berretta).
“Le attività che abbiamo sviluppato – scrivono i ricercatori – ci hanno mostrato che la maggior parte dei soggetti da noi intervistati incontra grandi difficoltà nel trovare forme di lavoro regolare. Ciò per una molteplicità di motivi: per una scarsa conoscenza della realtà dei rifugiati in Italia; per un’attività di informazione e orientamento che andrebbe molto potenziata; per difficoltà nel riconoscimento del titolo di studio; per una burocrazia che, spesso, non tiene conto delle peculiarità di questi soggetti.
Nel report vengono forniti anche i dati delle attività svolte dal Consorzio sul tema di occupazione In tutto sono 12 gli sportelli di orientamento al lavoro aperti in tutta Italia (Roma, Milano, Torino, Gradisca d’Isonzo, Cagliari, Trapani, Caltanissetta, Catania, Crotone, Brindisi, Bari, Foggia). I percorsi di orientamento al lavoro sono stati invece 220: 70 beneficiari sono stati inseriti in corsi di formazione professionale; 60 in tirocini formativi; 51 avviati al lavoro e 12 inseriti all’interno di un progetto, promosso da Fondazione Comunitaria Nord Milano, di formazione linguistica e di accompagnamento.

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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