Primo congresso nazionale degli immigrati

Romana Sansa
Sabato 24 e domenica 25 aprile si è tenuto a Roma presso la struttura dei Salesiani di via Marsala il 1° Congresso nazionale degli Immigrati in Italia. Affollato di oltre 200 persone, maggiormente immigrati/e che vivono e lavorano da molti anni in Italia, il congresso – perfettamente gestito da alcune personalità storiche del movimento – si è concluso con grande soddisfazione dei convenuti.

Innanzitutto per l’alto livello delle commissioni di studio e delle relative conclusioni/ piattaforma.

Cosa vogliono gli immigrati auto organizzati? Essere protagonisti politici e giuridici dei loro diritti doveri.

Diritti prima di tutto, perché i doveri sono duramente applicati, ma i diritti non procedono. Anzi, la legislazione vigente viene continuamente falcidiata in negativo, a causa della violenza della Lega Nord, che detiene il Ministero dell’Interno e che affida alla discriminazione verso gli stranieri le sue fortune elettorali.   

Molti interventi autorevoli hanno posto la necessità dell’unità di intenti fra le forze antirazziste. Livia Turco, a lungo presente e bene accolta, ha espresso il compiacimento per “ la nascita del Comitato nazionale degli Immigrati in Italia” e “ a questo parto” ha augurato fortuna e comune scambio di idee con il Forum Immigrazione del PD. Altre figure politiche di spicco hanno partecipato, dall’IDV al segretario Staderini dei  Radicali, che ha ricordato la loro lotta per il rispetto dei tempi di rinnovo del permesso di soggiorno da parte delle Questure.

In finale si è votato lo Statuto e il Consiglio direttivo nazionale. Sono 8  le Regioni dove il Comitato è consolidato. Sono stati eletti 32 membri, di essi 7 donne, giovani e dinamiche protagoniste. 

Il lavoro continuerà e fra un anno ci sarà il bilancio a Brescia.
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