Adesso c'è un Forum contro l'Italia oscurantista e intollerante
Romana Sansa
Fortemente atteso, si è costituito sabato 8 maggio il Forum Immigrazione "Per una civile convivenza" del Partito Democratico. Dalle 10 alle 18, introdotto dal coordinatore Marco Pacciotti, da Khalid Chaouki dell'Esecutivo dei Giovani Democratici e dalla presidente del  Forum Livia Turco, il cui  appassionato intervento ha illustrato i contenuti di una bozza di programma in materia.
Il confronto nel merito si è avvalso di decine di interventi. La costituzione di un Forum di cui si sentiva il bisogno. L'affluenza da tutta Italia, con una vivace presenza di giovani immigrati di seconda generazione, molti dei quali già cittadini o intenzionati a diventarlo, malgrado i limiti dell'attuale legislazione in tema di cittadinanza, ha rappresentato un pezzo importante della realtà dei migranti nel nostro Paese. Esponenti di Comunità, come Edgar Serrano, intervenuto assieme a una delegazione del Coordinamento nazionale Immigrati; associazioni storiche come l’Arci (Filippo Miraglia) e il Consiglio dei Rifugiati in Italia  (Christopher Hein), studiosi come Luigi Manconi  e Aldo Bonomi e tanti amministratori locali come Franco Corradini, assessore alle politiche sociali di Reggio Emilia e il Sindaco di Caulonia, la cui esperienza d’integrazione è stata raccontata da Wim Wenders. E c’erano, poi, imprenditori,  religiosi, donne di grande esperienza e cultura. Come sintetizzare quanto è stato detto e quanto è stato deciso?  Ci ha provato Maurizio Migliavacca , coordinatore della segreteria del partito, che  ha sottolineato la difficoltà, ma insieme la determinazione, di un cammino, che dev’essere di tutto il Pd, per affermare la cultura dei diritti contro l’oscurantismo dell’Italia delle paure.  

l'Unità 11 maggio 2010
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