Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

07 dicembre 2011

 

Riccardi: i campi rom sono da superare
Avvenire, 07-12-2011
Salvatore Mazza
Agire «per il superamento» dei campi nomadi, affinché i rom «possano inserirsi tra gli italiani come italiani». Tanto più che «le cifre della minoranza rom sono di 140-160 mila, una minoranza ristretta su cui è possibile agire», ed «esistono fondi europei che abbiamo utilizzato in scarsa parte», e che è tempo di investire per «elaborare una strategia nazionale per rom e sinti».
Andrea Riccardi, ministro della Cooperazione e dell’integrazione, ha annunciato quale può essere, a suo parere, la strada da intraprendere per superare l’emergenza nomadi in Italia. Parlando ieri al Senato durante il workshop su "rom e sinti, verso una strategia nazionale", organizzato dalla Commissione Diritti umani di palazzo Madama e dall’Open society foundation, Riccardi ha osservato che «come ministro dovrei dire che la situazione dei rom in Italia non è delle più brillanti, ma come cittadino mi sono vergognato della situazione dei rom nel nostro Paese, perché conosco e ho visitato non pochi campi».
«L’istruzione di questo popolo giovane, l’abbandono scolastico è una delle piaghe che i bambini rom e sinti soffrono – ha affermato delineando quali siano i pilastri su cui fondare quella strategia – d’altra parte, come restare fedeli alla frequenza scolastica quando si è spostati di campo in campo? L’incremento delle borse di studio è un obiettivo, assieme all’occupazione e all’accesso all’assistenza sanitaria. La casa è un discorso decisivo». 
«Non ho particolari competenze – ha quindi aggiunto – per rom e sinti e anche per gli altri campi, la mia vita è quella di fondare le cose, credo molto nel mio ministero ma deve essere fondato e credo nel tema dell’integrazione. Rom e sinti siano al primo posto perché sono nella storia millenaria europea. Mi presento qui senza portafoglio e senza competenza, ma come antico amico dei rom e dei sinti». Di sicuro, ha osservato, «in questo paese la situazione non può continuare come è stata finora. Non si tratta di risparmiare, ma di disattenzione e di negligenza. Sono qui come antico amico dei rom ma anche come storico e sono consapevole di quanto la malattia dell’antigitanismo abbia accompagnato la storia europea nei secoli. Troppo poco si parla di questa realtà storica».
Riccardi, a questo proposito, ha rilevato che anche «la nostra storiografia non ha fatto i conti con il porraimos, l’olocausto zingaro, il problema rom è stato considerato solo nel presente, non si vede che il rom ha una storia lunghissima di dolore e olocausto e deve avere un futuro». E, rispetto al presente momento e alle preoccupazioni che agitano il Paese, Riccardi ha affermato: «Sono convinto che ce la faremo a restare un grande Paese europeo politicamente ed economicamente. Ma non vorrei – ha concluso – che le tensioni della nostra società si scaricassero sui rom, sui più emarginati degli emarginati».
Intervenendo allo stesso incontro, il rappresentante speciale del segretario generale del Consiglio d’Europa, Jeroem Schokkenbroek ha messo in evidenza come, se «sicurezza e assistenza umanitaria» sono elementi importanti, quello che veramente serve per rom e sinti è «una strategia europea che, partendo dalla carta dei diritti umani, favorisca il loro inserimento nella comunità civile», cominciando con il «creare un clima di fiducia nella popolazione e di conoscenza sulla cultura rom». Schokkenbroek ha infine puntato l’indice sui rigurgiti anti-rom che stanno attraversando l’Europa, dicendosi convinto che senza una condivisione diffusa, da parte dell’opinione pubblica, «è impossibile una convivenza pacifica».
 
 
 
Oim: “la migrazione è la questione più fraintesa dei nostri tempi”.
Presentato a Ginevra il “Rapporto sulla migrazione nel mondo 2011”. Quest’anno gli occhi puntati su media e opinione pubblica.
Immigrazione Oggi, 07-12-2011
Nonostante viviamo nell’epoca con più mobilità umana della storia e nonostante l’importanza che gli viene riconosciuta nel mondo contemporaneo, la migrazione resta la questione più fraintesa dei nostri tempi, a livello politico, mediatico e di opinione pubblica. Un tema che diventa spesso il capro espiatorio per mascherare incertezze o paure e viene affrontato e comunicato in maniera distorta, alimentando stereotipi e luoghi comuni.
È quanto emerge dal Rapporto sulla migrazione nel mondo 2011 dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) diffuso ieri a Ginevra.
Secondo William Lacy Swing, direttore generale dell’Oim, occorre “un cambiamento sostanziale nel modo in cui parliamo di migrazione, specialmente nei momenti di maggior crisi economica durante i quali il discorso politico, i media e l’opinione pubblica sulla natura tendono ad essere negativi sullo scopo e sull’impatto socio-economico della migrazione”.
Si legge nel rapporto che “è fin troppo evidente come la migrazione diventi spesso, nei Paesi di accoglienza, il capro espiatorio per mascherare le incertezze e le paure comuni riguardo la disoccupazione, il diritto alla casa e la coesione sociale. La migrazione inoltre può anche essere stigmatizzata a causa della perdita di capitale umano nei paesi d’origine, e per la dipendenza economica che sviluppa”.
Il rapporto evidenza i rischi connessi ad una comunicazione distorta che è fonte di sentimenti anti-migranti, recentemente aumentati in molte parti del mondo. Stereotipi dannosi, discriminazione o addirittura xenofobia sono riapparsi nelle società dei Paesi di destinazione, risultando in controversie sul valore stesso della multiculturalità.
Nell’analisi della percezione pubblica dei migranti e del fenomeno migratorio, il report mostra che nei Paesi di accoglienza si tende a sovrastimare in maniera significativa la quantità di popolazione migrante, a volte fino al 300% in più. Per esempio, nel 2010 la percentuale di migranti in Italia era del 7% della popolazione. Nonostante questo, i sondaggi mostravano come la popolazione percepisse questa percentuale addirittura al 25%.
Il Rapporto mostra inoltre come il comportamento verso i migranti sia enormemente influenzato dallo status socio-economico, dall’età e dal livello di istruzione e dal livello di interazione con i migranti. Un altro elemento che influenza l’attitudine della popolazione - e conseguentemente i risultati dei sondaggi - è la percezione della disoccupazione e la convinzione che i migranti rubino posti di lavoro ai cittadini.
L’Oim suggerisce di integrare il discorso sulla diversità nei media generalisti e di incoraggiare i migranti ad utilizzare i nuovi strumenti dei social media per facilitare l’integrazione e far sì che i migranti siano sempre in contatto sia con le proprie comunità di origine sia con quelle ospitanti.
 
 
 
IMMIGRATI: CANCELLIERI, INCREMENTEREMO SFORZI PER INTEGRAZIONE
(ASCA) - Roma, 6 dic - Sul tema dell'immigrazione, il nuovo corso al Ministero dell'Interno vedra' incrementare gli sforzi per l'integrazione dei cittadini immigrati cosi' come impongono ''le nostre tradizioni di civilta' e di accoglienza'' sotto la guida ''dei supremi principi di solidarieta' espressi dalla Carta Costituzionale''.
Lo ha detto il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri nel corso della sua audizione al Senato presso la I Commissione Affari costituzionali.
Il responsabile del Viminale, che ha illustrato le linee programmatiche del dicastero, ha affermato la necessita' di ''coniugare fermezza e serenita' di giudizio, contemperando le esigenze umanitarie con quelle di repressione dello sfruttamento e di contrasto alle filiere criminali che organizzano e gestiscono il traffico di migranti''.
''Dando seguito a questo proposito - ha poi detto la Cancellieri - il mio impegno sara' diretto a utilizzare al meglio il Fondo europeo per l'integrazione, per consentire ai cittadini stranieri, provenienti da contesti economici, sociali, culturali, religiosi e linguistici diversi, di integrarsi piu' facilmente all'interno del Paese''.
''L'Italia - ha quindi concluso - sapra' farsi carico di questo compito fondamentale per ogni nazione avanzata senza lasciarsi scoraggiare dalle comprensibili difficolta' e dalle paure''.
 
 
 
IMMIGRATI: OIM, DARE VOCE AI MIGRANTI PER DIBATTITO APERTO E COSTRUTTIVO
 (ASCA) - Roma, 6 dic - Una comunicazione distorta sulla migrazione contribuisce a diffondere sentimenti anti-migranti, recentemente tornati in voga in molte parti del mondo. E' quanto emerge dal rapporto sulla migrazione nel mondo 2011 dell'Oim, organizzazione internazionale per le migrazioni, che pero' invita ad una discussione aperta sulla migrazione per capire e affrontare direttamente quello che determina la paura delle persone e la loro disposizione negativa rilevata dai sondaggi.
''E' fin troppo evidente - ha detto il direttore generale dell'Oim, William Lacy Swing - come la migrazione diventi spesso, nei paesi di accoglienza, il capro espiatorio per mascherare le incertezze e le paure comuni riguardo la disoccupazione, il diritto alla casa e la coesione sociale.
La migrazione inoltre puo' anche essere stigmatizzata a causa della perdita di capitale umano nei paesi d'origine, e per la dipendenza economica che sviluppa''.
Il rapporto, inoltre, mostra come nei paesi di accoglienza si tenda a sovrestimare in maniera significativa la quantita' di popolazione migrante, a volte fino al 300 per cento in piu' e come il comportamento verso i migranti sia enormemente influenzato dallo status socio-economico, dall'eta' e dal livello di istruzione e dal livello di interazione con loro raggiunto.
 
 
 
Arrestati per favoreggiamento dell'immigrazione
Operazione "Overking": scoperto il traffico Italia-Egitto
L'indagine della polizia era cominciata nel 2008, in seguito ad alcune perquisizioni domiciliari. Alcuni mesi fa la svolta: giunge sul tavolo del Ministero degli Interni una lettera anonima che segnala i traffici
Il Giorno, 07-12-2011
Paola Arensi 
Lodi, 7 dicembre 2011 - Flusso continuo di immigrati dall’Egitto all’Italia: la Polizia sgomina un’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono queste le pesanti accuse che gravano sui due arrestati, Hossam Abd El Latif , 42 anni, ex commerciante con negozio a Lodi, e Mowafk Hashem, 41 anni, che ora si trovano nel carcere di Lodi.
Indagati e denunciati a piede libero gli egiziani A.A.T., 42 anni, residente a Lodi, E.N.M.A.E.R.A.A., 47 anni, a Milano, e R.A., 43 anni, che vive a Bagnolo Cremasco. Tutti denunciati anche per uso di atti falsi e false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Gli investigatori spiegano che «ci è voluto parecchio tempo per scoprire i traffici di Abd El Latif, ritenuto il capo della gang». L’operazione - ribattezzata “Over king” - è scattata lunedì.
Seguita dalle perquisizioni domiciliari di ieri a Lodi, nei diversi appartamenti di proprietà di Abd El Latif, in una cascina di Cavacurta, dove Hashem si è recentemente trasferito da Crespiatica, a Bagnolo e Milano. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Andrea Pirola. Questo sulla base di indizi - raccolti fra il 2008 e 2009 - riferiti all’ingresso in Italia di dodici stranieri, tra egiziani e pakistani. Gli arresti sono scattati ora (la Questura ipotizza un giro d’affari molto più ampio) perché la Polizia ha dimostrato «che i fatti sono anche attuali e il traffico di extracomunitari dall’Egitto all’Italia prosegue». 
Tutto è partito quando, nel 2008, durante controlli eseguiti nelle abitazioni di Lodi e provincia, sono stati trovati gruppi di stranieri conviventi che hanno insospettito le forze dell’ordine. Gli interessati hanno spiegato, ad esempio, la storia del pagamento in cambio dell’immigrazione o indicato il nome del loro “benefattore” che li ospitava fino all’ottenimento del permesso di soggiorno. Allora le indagini sono scattate, coordinate dal pubblico ministero Paolo Filippini, e proseguite con l’attuale pm Giampaolo Melchionna.
Secondo quanto ricostruito, abd El Latif avrebbe incaricato prestanome (restando così nell’ombra e preservandosi da guai giudiziari, almeno così pensava) di portare in Italia gli immigrati in aereo o con altri mezzi e soltanto dopo aver ricevuto da ognuno 10mila euro in contanti (anche a rate). Una volta nel Paese, i membri del sodalizio criminale avrebbero aiutato queste persone, ospitate nei diversi appartamenti di proprietà e in affitto a Abd El Latif, ad avere i documenti necessari a restare. Il tutto in modo apparentemente “pulito”.
In pratica venivano avviate alcune società di comodo che però, di fatto, non assumevano nessuno, ma servivano solo da copertura per dichiarare le assunzioni necessarie a restare. Per riuscirci senza dare nell’occhio, «i malviventi presentavano le documentazioni nelle Questure di tutta Italia (dal Meridione a Trieste e Rovigo) dove gli stranieri venivano accompagnati personalmente da falsi datori di lavoro «e talvolta da Hashem» in persona, per espletare le pratiche. Si tratta di otto fantomatiche ditte di pulizia, facchinaggio ed edilizia minore che però non sono mai risultate operative.
La Polizia ha infatti accertato che queste piccole aziende non hanno mai versato contributi per nessuno degli extracomunitari “assunti”. Un lavoro certosino dato che è stato necessario scartabellare tra migliaia di richieste di soggiorno prima di arrivare alla svolta. Per vederci chiaro la magistratura ha ordinato accertamenti bancari e patrimoniali sui conti correnti degli indagati. Depositi aperti in Italia e sui quali sono state versate, ripetutamente, importanti somme in contanti «destinate all’Egitto e presumibilmente provento dei traffici segnalati. O, in alcuni casi, utilizzati da Abd El Latif per acquistare immobili a Lodi o altri beni», fanno sapere gli inquirenti.
Lo stesso traffico segnalato alcuni mesi fa da un anonimo, residente in Egitto, al Cairo, che ha spedito una lettera al quotidiano nazionale. Uno scritto pieno di dettagli, confermati ora dalla Polizia. Tanto che la lettera era finita sul tavolo del ministero degli Interni che, a sua volta, ha segnalato subito i fatti alla Questura di Lodi (già al lavoro sul caso). Ora l’inchiesta è stata affidata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Oggi ci saranno gli interrogatori di garanzia. L’avvocato di El Latif, Augusto Cornalba, anticipa: «Studieremo gli atti in vista dell’interrogatorio. In realtà sono contestati fatti risalenti agli anni tra il 2005 al 2008. Quindi non capiamo cosa abbia scatenato l’urgenza della custodia cautelare».
 
 
 
Immigrazione: Malta soccorre gommone che aveva lanciato Sos
Autorita' libiche bloccano barcone con 400 profughi, 'e' reato'
(ANSAmed) - LA VALLETTA (MALTA) 06 DICEMBRE, 2011 - Sono stati soccorsi in nottata dalla marina maltese i 40 somali a bordo di un gommone semi affondato che avevano lanciato l'Sos con un telefono satellitare. I migranti hanno raccontato di essere partiti sabato scorso da un porto vicino a Tripoli. Intanto le autorita' libiche hanno confermato il fermo di un barcone con 400 profughi di diversi paesi dell'area sub sahariana: somali, ghanesi, eritrei e nigeriani. La ''carretta'' e' stata intercettata mentre era ancora in acque libiche da tre motovedette. Il ministro degli Interni, Fawsi Abdelati, ha detto che il nuovo governo adottera' una linea diversa rispetto al regime di Gheddafi, che utilizzava il fenomeno dell'immigrazione clandestina per fare pressioni nei confronti dell'Europa, affermando che si tratta di ''un reato''. Il ministro ha aggiunto che le forze dell'ordine stanno interrogando i migranti riportati a Tripoli per risalire ai trafficanti che avrebbero organizzato la traversata. I profughi hanno dichiarato di avere pagato tra i 1000 e i 1500 dollari a testa; alcuni sostengono di essere stati raggirati dagli stessi trafficanti che avrebbero avvertito le autorita' subito dopo la partenza del barcone.
 
 
 
Immigrati: Cgil, a Palermo escalation di violenze contro extracomunitari 
la Repubblica, 06-12-2011
(Adnkronos) - L'ultimo caso, denunciato dalla Cgil: una rapina avvenuta domenica ai danni di un cittadino Tamil sempre nel quartiere della Zisa da parte di una banda di giovani. "Sempre piu' frequentemente i cittadini, espropriati dei loro diritti, siano essi italiani o stranieri, subiscono il degrado e la violenza del branco di turno - dichiara il segretario Cgil immigrati Zaher Darwish - E' quello che e' accaduto alla Zisa piu' di un mese fa, dove sono stati massacrati tre cittadini Tamil". "A questo degrado e abbandono dei quartieri della citta' - aggiugne - vogliamo dire basta. Ci rivolgiamo pure al cardinale Romeo perche' dedichi una giornata di preghiera e di attenzione all'integralismo". Per arginare l'escalation di violenza, per evitare che Palermo diventi citta' razzista ma recuperi la sua realta' di citta' multiculturale, multireligiosa e multietnica, gli organizzatori della manifestazione di sabato, tra cui sigle come la Cgil e la Cgil immigrati, la comunita' Tamil, Democrazia di piazza, Forum antirazzista Palermo, Arca, Arci, centro santa Chiara, Sos razzismo, Udu, centro Impastatao, radio 100 passi, centro migranti, Cgil medici, Nidil Cgil, laici comboniani, rete dei collettivi studenteschi, chiedono che "le istituzioni si assumano le loro responsabilita' e che associazioni e movimenti si diano da fare per ricostruire il tessuto connettivo della solidarieta' sociale".
 
 
 
Torino: il 15 dicembre una giornata dedicata ai minori stranieri non accompagnati con dibattiti e film.
“Che ci faccio qui? Accogliere, tutelare, integrare i minori migranti”. Manifestazione organizzata dall’Oim e dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza.
Immigrazione Oggi, 07-12-2011
“Che ci faccio qui? Accogliere, tutelare, integrare i minori migranti” è il titolo del convegno organizzato a Torino, il 15 dicembre, dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni e dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza.
L’incontro, spiegano i promotori, desidera contribuire alla riflessione su un tema complesso, quello della migrazione dei minori stranieri soli, che abbraccia tanto la tutela dei diritti dei minori quanto la loro integrazione sociale e che coinvolge le famiglie, i servizi sociali, gli operatori della giustizia, soprattutto nella gestione del loro passaggio alla maggiore età.
L’iniziativa si svolge nel quadro di un programma speciale del “Sottodiciotto Filmfestival” intitolato Da questa parte del mare. Voci e immagini dei giovani migranti che propone una serie di proiezioni in anteprima italiana sul tema dei minori migranti. A fianco della rassegna – che spazia dal cinema statunitense a quello svedese, dal portoghese a quello messicano – il festival dedicherà un omaggio ad Andrea Segre, che presenterà il film Io sono Li. In occasione di questa proiezione, la sera del 15 dicembre, si terrà un incontro pubblico con il regista.
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