Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Perché non sono stati chiesti i flussi annuali per i lavoratori stagionali?

Il Primo Maggio delle Confederazioni sindacali a Rosarno si annuncia di grande importanza. E' posto in luce, chiaramente, il diritto al lavoro legale per gli immigrati che, nella piana di Gioia Tauro, da decenni raccolgono frutta e ortaggi al di fuori di ogni regola.
Il fatto è noto alle organizzazioni sindacali, nazionali e locali. Però: come intervenire senza danneggiare i lavoratori e senza screditare la popolazione locale perbene?
I drammatici fatti del gennaio scorso con le sparatorie contro gli schiavi stranieri hanno tolto il coperchio a questo dramma. L'opinione pubblica ha condiviso la denuncia.
Storicamente le forze politiche e culturali democratiche si sono battute contro il latifondo e per la difesa dei braccianti agricoli italiani. Quanti lavoratori e quanti esponenti politici e sindacali – per questo - hanno perso la vita nel dopoguerra ? La letteratura italiana, ma anche internazionale, ha prodotto libri e studi avvincenti su quelle vicende. 
Da ieri, le forze dell'ordine di Reggio Calabria – dopo le indagini della magistratura di Palmi - stanno eseguendo 31 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di proprietari di terre italiani e di caporali stranieri.
La domanda è: come mai i flussi annuali per lavori stagionali in agricoltura, in quei territori non sono stati richiesti? A chi andavano le giornate di lavoro agricolo fatte dagli immigrati sfruttati?
Tutte le amministrazioni pubbliche locali devono rispondere a queste domande e i proprietari di terre, che per quelle coltivazioni hanno percepito gli aiuti economici della Comunità Europea, sono chiamati in causa.
Se non ci saranno risposte adeguate, il regime schiavistico a Rosarno e altrove è destinato a perpetuarsi.
l’Unità 27 aprile 2010
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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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