Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

10 luglio 2012

Diritti umani: l’Italia ancora osservata speciale dal Consiglio d’Europa. Luci e ombre sulle politiche dell’immigrazione nella visita del commissario Muiznieks.
Nei Cie e per i richiedenti asilo “condizioni intollerabili”. Progressi negli interventi a favore dei rom.
Immigrazioneoggi, 10-07-2012
Un nuovo Governo “tecnico” con dei ministri apertamente aperti al tema dell’immigrazione in Italia e un nuovo commissario ai Diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks succeduto a Thomas Hammarberg, ma le relazioni tra i due che continuano a essere estremamente tese.
Una nota del commissario Muiznieks, dopo una visita in Italia dal 3 al 6 luglio, esprime serie preoccupazioni per le condizioni degli immigrati nei Centri di identificazione ed espulsione e per quanti, ottenuto lo status di rifugiato, non ricevono il supporto essenziale.
Il commissario, al termine del viaggio, ha affrontato con la stampa tre questioni sulle quali ha avuto modo di confrontarsi con le autorità italiane: l’immigrazione, l’etnia rom e la giustizia.
È “inaccettabile” – ha scritto Muiznieks – che in un Paese come l’Italia dei rifugiati vivano in condizioni “intollerabili”. “Ho visto con i miei occhi – scrive il commissario – le condizioni intollerabili in cui vivono 800 rifugiati che lottano per sopravvivere in un palazzo abbandonato di Roma”, parlando del cosiddetto “palazzo della vergogna” o “Salam palace” a Tor Vergata. Secondo Muiznieks , persone a cui è stato riconosciuto ufficialmente lo status di rifugiato “non ricevono il necessario supporto per un’adeguata integrazione nella società italiana”.
Il commissario ha poi espresso “forte preoccupazione’’ per le condizioni di vita degli immigrati nel Centro di identificazione e espulsione di Ponte Galeria a Roma.
Sul fronte degli interventi a favore dei rom, il commissario ha ritenuto positiva la recente adozione della prima strategia di integrazione dei rom, e il coinvolgimento di questa comunità nella sua elaborazione. Muiznieks ha dichiarato che “questa strategia, che si allontana dal pericoloso approccio dell’emergenza nomadi, deve essere applicata in modo consistente”. Il commissario trova quindi contraddittorio il ricorso del nuovo Governo contro la decisione del Consiglio di Stato che ha definito l’emergenza nomadi illegale, come anche il fatto che si continui la costruzione di un “campo segregato vicino a Roma”.
Sul tema della giustizia, riconoscendo gli sforzi fatti sinora per affrontare i problemi, il commissario avverte tuttavia che “questi saranno risolti solo con il contributo di tutti, incluso il Ministero della Giustizia, il Csm, i giudici e gli avvocati”. Muiznieks considera molto promettenti le misure messe in atto in certi Tribunali, come quello di Torino, per la gestione attiva dei casi da parte dei giudici, senza necessità di risorse addizionali.
Nel suo commento alla visita, a cui seguirà nei prossimi mesi un rapporto dettagliato, il commissario afferma di aver avuto dalle autorità italiane segnali che vanno verso un cambiamento delle politiche attuate sinora. Muiznieks si augura che alle parole seguano ora i fatti. “L’Italia ha bisogno di una chiara rottura con le pratiche del passato per garantire la protezione dei diritti umani” e di “politiche e azioni concrete e non ambigue”, ha rilevato ancora Muiznieks.



Non volevano bambini rom a scuola incendiarono campo nomadi: 18 arresti
I provvedimenti riguardano il clan dei Casella Circone. Il rogo risale al dicembre del 2010. Tra le accuse l'aggravante dell'odio razziale
la Repubblica, 10-07-2012
Non volevano bambini rom a scuola incendiarono campo nomadi: 18 arresti Uno degli arrestati (foto renna)
Diciotto persone, appartenenti al clan camorristico Casella-Circone attivo nell'area orientale di Napoli, sono state arrestate in un'operazione congiunta di carabinieri e polizia. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione e danneggiamento seguito da incendio, reati aggravati dal metodo mafioso e da finalità di odio razziale.
Nel corso di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli i carabinieri della Compagnia di Poggioreale e gli agenti della squadra Mobile hanno documentato gli affari illeciti del clan, soprattutto estorsioni a imprenditori della zona, identificato personaggi dediti alla ricettazione e al riciclaggio di auto rubate, nonché accertato, scoprendone i responsabili, i motivi dell'incendio appiccato a un campo nomadi il 2 dicembre 2010 per finalità di odio razziale. Gli affiliati volevano infatti distruggere il campo per evitare che i bambini nomadi continuassero a frequentare le stesse scuole dei figli.



A Milano nasce l’albo delle organizzazioni religiose che non sono titolari di un’intesa con lo Stato.
Apertura della Giunta Pisapia per autorizzare i luoghi di culto, in particolare i centri islamici.
Immigrazioneoggi, 10-07-2012
Un “Albo delle organizzazioni e delle associazioni religiose”, un apposito Protocollo di intesa e una “Conferenza permanente delle confessioni religiose”. È quanto propone una delibera della Giunta comunale di Milano per la promozione del dialogo interreligioso e per il sostegno del diritto della libertà di culto per le confessioni religiose che non sono titolari di un’intesa con lo Stato.
Il provvedimento, secondo gli autori, ha l’obiettivo di avviare le procedure per un rapporto trasparente e riconosciuto tra l’Amministrazione comunale e i rappresentanti di culti religiosi.
Le realtà cittadine che si iscriveranno all’Albo potranno richiedere, dopo aver seguito apposite procedure, la messa a norma dei luoghi che attualmente usano per l’esercizio del culto oppure beneficiare della destinazione di strutture o spazi, sia pubblici che privati, per lo svolgimento delle attività di preghiera. Al momento dell’iscrizione all’Albo, i vari soggetti sottoscriveranno un Protocollo di intesa con l’Amministrazione comunale. In questo documento saranno esplicitati i diritti e i doveri delle parti al fine di garantire un ordinato svolgimento del culto nel rispetto dell’ordinamento giuridico italiano.
Le associazioni e le organizzazioni iscritte all’Albo verranno poi chiamate a far parte di una Conferenza permanente delle confessioni religiose che, promossa dall’Amministrazione comunale, permetterà di sviluppare una maggiore conoscenza delle realtà religiose, monitorare e risolvere eventuali criticità e attivare iniziative di incontro rivolte alla popolazione cittadina. Per realizzare tutto questo percorso, l’Amministrazione si avvarrà di una Commissione di studiosi ed esperti delle diverse confessioni religiose e di diritto delle religioni. La Commissione avrà il compito di individuare i criteri e i requisiti che dovranno avere le associazioni e le organizzazioni religiose per iscriversi all’Albo e di mettere a punto il testo del Protocollo di intesa.



Immigrazione: 70 fuggono da Cie Trapani, protesta il Siulp
Gli extracomunitari hanno fatto perdere le loro tracce
(ANSA) TRAPANI, 9 LUG - Settanta immigrati, ospiti dei Cie di Trapani Milo, sono riusciti a fuggire dalla struttura, dopo uno scontro con le forze dell'ordine. Non vi sono stati feriti.
Degli extracomunitari, tutti tunisini, nessuna traccia. Dice il segretario provinciale di Trapani del Siulp, Antonio Cusumano: ''Mi auguro che il governo intervenga prima che a Trapani ci scappi il morto''.

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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