Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

27 giugno 2012

Non solo Bossi-Fini. Un dossier sull'anno nero per il diritto d'asilo in Italia
Il Foglio, 27-06-2012
Luigi Manconi
Tra il 20 e il 26 giugno, tra la Giornata mondiale del rifugiato e quella contro la tortura (e Dio solo sa quante volte i richiedenti asilo siano stati vittime di “trattamenti inumani e degradanti”, che è difficile chiamare altrimenti), A Buon Diritto Onlus ha discusso con il Ministro Cancellieri e con le associazioni, con il capo della Polizia e quello della Protezione civile, con il Presidente della Camera e con i gruppi parlamentari, Lampedusa non è un’isola.
Profughi e migranti alle porte dell’Italia. È questo il titolo e il sottotitolo di un Rapporto dedicato ai fatti, alle cronache e agli avvenimenti istituzionali accaduti nel 2011 (scaricabile dal sito abuondiritto.it). I dati essenziali sono così riassumibili: circa 60000 arrivi via mare (in gran parte dovuti ai flussi originati dai sommovimenti nord-africani); e poi: 37.350 richieste di protezione internazionale, 2813 minori non accompagnati giunti dalle coste africane e censiti nelle strutture di accoglienza; e, infine, la cifra crudele (imprecisa per difetto) dei 2160 dispersi nel Mediterraneo.
Dalla ricostruzione offerta dal dossier emerge che, come in un gioco di cerchi concentrici, la crisi dello scorso anno si iscrive dentro un indirizzo di politiche per l’immigrazione perseguite in maniera determinata (talora determinata fino alla brutalità) dall’inizio della legislatura, che a sua volta riprende la torsione impressa al Testo Unico dalla “legge Bossi-Fini” (2002). Se il focus è concentrato sulle vicende del 2011, il Rapporto di A Buon Diritto sviluppa un’analisi dettagliata delle forme e degli effetti di una politica compiutamente definita, scientemente perseguita e conseguentemente messa in pratica: una politica sostanzialmente xenofoba (nel suo senso letterale: ovvero fondata sulla paura dello straniero, proposto come nemico). Ne deriva che il 2011 può essere letto come uno stress-test della politica delle “porte chiuse” ai migranti e ai richiedenti asilo. Basti pensare che in quell’anno, delle 25626 istanze esaminate, meno di 11mila hanno dato luogo al riconoscimento di una qualche forma di protezione internazionale, e solo 2.057 persone hanno ottenuto lo status di rifugiato. È stata sancita, così, la relativa marginalità dell’Italia nell’accoglienza in Europa, dove la Germania ospita circa 580mila rifugiati, il Regno Unito 270mila, la Francia 200mila: ne consegue che l’Italia - che avrebbe dovuto subire nello scorso anno un “esodo biblico” e uno “tsunami umanitario” - si trova ad avere 0,7 rifugiati ogni 1000 abitanti (mentre sono 7 ogni 1000 in Germania, quasi 5 nel Regno Unito e 8,8 in Svezia).
A un racconto sintetico degli avvenimenti del 2011, Lampedusa non è un’isola fa seguire una circostanziata cronologia e il censimento degli atti di discriminazione e di violenza contro gli stranieri registrati nel corso dell’anno, e ricavati incrociando fonti istituzionali e fonti non governative. Molti i casi riguardanti giovani e giovanissimi, sia come attori che come vittime. In alcune circostanze, come a Firenze, nel dicembre scorso, dalla violenza razzista è derivata la morte delle vittime. Numerosi (il 27,84% del totale), gli atti di discriminazione direttamente riferibili a responsabilità istituzionali (ordinanze dei sindaci, bandi per concorsi pubblici e altro).
Il quadro politico-istituzionale entro cui tutto ciò si colloca è ricostruito in due approfondimenti dedicati all’evoluzione della legislazione tra il 2008 e il 2011 e alla condizione degli stranieri in carcere. Infine, dalle richieste rivolte all’Italia dalle organizzazioni internazionali (intergovernative, giudiziarie e non governative), e dal dibattito pubblico in corso, sono state tratte alcune Raccomandazioni per il necessario e urgente indirizzo politico in materia, a partire da una riforma della legislazione sulla cittadinanza, da una disciplina organica del diritto d’asilo, da norme e politiche per l’ingresso e la permanenza regolare in Italia. In ultimo, si leggano – ma dovete avere cuore e nervi saldi – le pagine dedicate ai centri per migranti e richiedenti asilo. Si toccherà con mano come la “culla del diritto” possa fare scempio del diritto e dei diritti.

 

Al via “Made in Italy”, la campagna di comunicazione contro il razzismo realizzata dall’Unar.
Spot video e radio, campagna stampa per le testate free-press, affissioni e banner per fornire una immagine obiettiva della compresenza di italiani e stranieri nel nostro Paese.
Immigrazioneoggi, 27-06-2012
Uno spot di 30" che verrà diffuso dalla Rai e dal circuito interno di Poste italiane e Moby Tv, uno spot radiofonico da diffondere su emittenti locali e nazionali, una campagna stampa destinata alle testate free-press locali e nazionali, un’affissione dinamica su circuito open bus di numerose città italiane ed un banner destinato a siti web di settore. Sono gli strumenti di Made in Italy, la campagna nazionale di comunicazione contro il razzismo realizzata dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) in collaborazione con l’Oscad (’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del Ministero dell’interno) ed il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, con il contributo del Fei e del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno che verrà presentata domani, giovedì 28 giugno, presso la Sala monumentale della Presidenza del Consiglio dei ministri (Largo Chigi, 19 - Roma).
Lo scopo della Campagna è quello di fornire un’immagine obiettiva della compresenza di cittadini italiani e stranieri nel nostro Paese, sottolineando la sinergia in atto tra Unar e Oscad per il contrasto delle discriminazioni ed i rispettivi strumenti di contatto con le vittime ed i testimoni di atti discriminatori.
Alla conferenza di presentazione parteciperanno il sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali,prof.ssa Cecilia Guerra; il capo Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, cons. avv. Patrizia De Rose; il vice direttore generale della P.S. - direttore centrale della Polizia criminale e coordinatore Oscad, pref. Francesco Cirillo; il direttore centrale per le Politiche dell’immigrazione e dell’asilo presso il Ministero dell’interno, pref. Angelo Malandrino ed il direttore dell’Unar, dott. Massimiliano Monnanni.
Nel corso della conferenza, il dott. Monnanni presenterà alla stampa i dati relativi al primo semestre di attività del Contact Center antidiscriminazioni.



Terre des Hommes: continua il progetto FARO nelle regioni meridionali. Formati oltre 600 operatori sui diritti dei minori stranieri.
In previsione dei nuovi sbarchi, l’Ong chiede che si superi la logica dell’accoglienza temporanea e delle strutture ponte.
Immigrazioneoggi, 27-06-2012
Continua il progetto FARO, promosso da Terre des Hommes per la protezione dei bambini e ragazzi stranieri non accompagnati con il sostegno della Fondazione Vodafone Italia.
Finita l’emergenza Lampedusa, Terre des Hommes ha rinnovato il suo impegno per un’accoglienza rispettosa ed efficace, organizzando un percorso formativo sull’assistenza legale e sociale riservato agli operatori che quotidianamente sono impegnati nella protezione dei minori migranti.
Il progetto, dopo l’esperienza iniziale, si è potuto sviluppare grazie al rinnovato contributo della Fondazione Vodafone Italia, al coinvolgimento di un altro importante partner come la Fondazione Prosolidar e alla collaborazione del Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali ( Cnoas).
In sette mesi, FARO ha toccato le città di Messina, Crotone, Bari, Palermo, Napoli, Genova e, ultima tappa, Milano coinvolgendo oltre 600 operatori nelle sessioni di formazione, tramite i quali sono state raggiunte 150 diverse strutture di accoglienza.
Terre des Hommes in previsione delle nuove emergenze sbarchi, chiede a gran voce che venga assicurata l’identificazione dei ragazzi per garantire loro da subito una protezione reale ed efficace e ribadisce inoltre l’urgenza che si abbandoni del tutto la logica dell’accoglienza “temporanea” nelle strutture ponte.



Australia,affonda barcone immigrati
A bordo 150 persone, numerose vittime
Tgcom24, 27-06-2012
06:03 - Una barca con a bordo circa 150 immigrati è affondata nell'Oceano Indiano tra l'Indonesia e Christmas Island. Lo rendono noto le autorità australiane, precisando che al momento non è ancora certo il numero delle vittime. Solo la scorsa settimana un barcone con a bordo circa 200 immigrati era affondato nella stessa zona, causando circa 90 vittime.

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Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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