Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

29 settembre 2011

“Soccorso legale” il servizio in difesa dei diritti dei migranti
l'Unità, 29-09-2011
italia-razzismo    Osservatorio
Venerdì 16 settembre è partito “Soccorso Legale”, lo sportello legale organizzato e gestito dall’associazione “A Buon Diritto”, rivolto principalmente a richiedenti asilo e a rifugiati. Lo sportello può contare sulla disponibilità di 17 avvocati, tutti con esperienza specifica nel campo del diritto d’asilo e delle migrazioni, che si alterneranno, garantendo assistenza giuridica sul territorio romano. Al momento gli spazi fisici in cui si svolge l’attività sono due, entrambi a Roma, nei quartieri di San Lorenzo (III Municipio) e Garbatella (XI Municipio). Il primo si trova all’interno della Casa della Partecipazione in via dei Sabelli 88/a, ed è aperto il sabato mattina dalle ore 10 alle 14; il secondo nei locali dell’associazione Clorofilla, in piazza Adele Zoagli Mameli 6, il venerdì pomeriggio dalle ore 14 alle 18. Ogni turno prevede la regolare presenza di un minimo di due avvocati. Ma l’attività di “Soccorso Legale” non si esaurisce con lo sportello. L’intento è infatti sia quello di supportare gli operatori professionali, del volontariato e dell’associazionismo, attraverso l’informazione e la documentazione sui diritti dei migranti e dei richiedenti asilo (ne è un esempio la rassegna stampa quotidiana pubblicata sul sito italiarazzismo.it); sia quello di utilizzare il lavoro professionale degli avvocati non solo per la risoluzione dei singoli casi degli utenti, ma anche - attraverso la conoscenza e la sistematizzazione delle informazioni raccolte - di individuare quelle situazioni di discriminazione e di difficoltà di accesso ai servizi garantiti, dando un apporto per la loro risoluzione attraverso azioni collettive, interventi istituzionali e attività di lobbying. Per informazioni e per ricevere il volantino (disponibile anche in cinese, pashtu, inglese e spagnolo): 3385854387.



Medici Senza Frontiere a Lampedusa "Fateci visitare i migranti nelle navi"
la Repubblica, 29-09-2011
Una nota dell'organizzazione umanitaria che s'è vista rifiutare dalla Prefettura di Ragusa la possibilità di visitare le persone che da tre giorni sono trattenute, in condizioni indecenti per un Paese civile, in due navi attraccate nei porti di Palermo e Porto Empedocle
ROMA - Medici Senza Frontiere 1 (MSF) esprime preoccupazione per le condizioni di centinaia di migranti dal Nord Africa che da ormai cinque giorni vengono trattenuti a bordo di due navi attraccate nei porti di Palermo e Porto Empedocle e chiede alle Prefetture di Palermo e di Agrigento  l'accesso a questi luoghi per verificare le attuali condizioni di salute dei migranti. "Queste persone si trovavano già da giorni, alcuni da settimane, nel centro di Lampedusa, reclusi in una zona dove agli operatori di MSF spesso veniva negato l'accesso",  spiega Francesca Zuccaro, responsabile per i progetti sull'immigrazione di MSF in Italia. "E' inconcepibile che i migranti continuino ad essere 'spostatì da un posto all'altro, in luoghi ancora più isolati, senza la possibilità da parte delle organizzazioni di verificare le loro attuali condizioni".
Il "No" della prefettura di Ragusa. MSF ha già chiesto in questi giorni di visitare il centro di accoglienza di Pozzallo dove si trovano almeno 50 dei migranti trasferiti dalla maggiore delle isole Pelagie. "La prefettura di Ragusa ci ha negato il permesso per motivi di sicurezza nonostante avessimo già visitato la struttura in altre occasioni senza alcun problema", dichiara Zuccaro. MSF nel CPA di Pozzallo ha riscontrato condizioni inadeguate che non consentono il trattenimento di migranti per periodi più lunghi di 48 ore. "Il medico é presente
nella struttura solo per un paio di ore al giorno e mancano servizi di supporto psico-sociale, di mediazione linguistica e orientamento legale per migranti e richiedenti asilo", aggiunge Francesca Zuccaro.
"Ci vuole maggiore trasparenza". MSF, invocando una maggiore trasparenza sulla gestione futura dell'accoglienza dei migranti e dei rifugiati provenienti dalla Libia e dalla Tunisia, chiede di poter accedere alle navi e a tutti i luoghi in cui vengono trattenute queste persone per valutare le loro condizioni di salute. I progetti di Medici Senza Frontiere sull'immigrazione in Italia sono finanziati da donatori privati e l'organizzazione non riceve fondi istituzionali da parte del Governo italiano.
Ed è bene ricordare che... Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.



l'isola cerca di tornare alla normalità Lampedusa «liberata» dai migranti
La Viale sui rimpatri: «Il ministro Maroni a Tunisi ha concordato un incremento delle operazioni»
Corriere della sera, 29-09-2011
Francesco Parrella
LAMPEDUSA – Mentre pellicola di Emanuele Crialese che affronta l’emergenza immigrazione riceve la candidatura all’Oscar e Claudio Baglioni sorprende il pubblico di «’O Scià» con un duetto con i Cugini di Campagna, i lampedusani a quattro giorni dagli scontri sull'isola cercano di ritrovare la normalità perduta. «Oggi a Lampedusa non ci sono più stranieri irregolari», ha detto nel corso di un’informativa alla Camera Sonia Viale, sottosegretario all’Interno. La Viale ha aggiunto che il piano rimpatri prosegue: «Il ministro Maroni è andato a Tunisi, dove ha concordato un incremento delle operazioni di rimpatrio (a fronte di uno stanziamento di 38 milioni di euro ndr) con dieci voli a settimana articolati su cinque giorni con cento tunisini rimpatriati al giorno».
Da inizio anno più di 50 mila extracomunitari sono sbarcati sulle isole Pelagie (quasi tutti a Lampedusa), su circa 60 mila sbarchi registratisi in tutt’Italia. Il sottosegretario ha riferito che quattro tunisini presunti autori dell’incendio sviluppatosi al Cie di località Imbriacola sono stati sottoposti a fermo dalla polizia. E ha confermato
il provvedimento che dichiara l'isola «porto non sicuro» (adottato lo scorso 24 settembre dal comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Lampedusa). La Viale è poi tornata a rivolgersi alle istituzioni europee. «Si tratta di un’emergenza che non si deve affrontare solo a livello nazionale. L’ immigrazione richiede una risposta europea, ma questa risposta tarda a venire».
Intanto, se il Pdl difende gli interventi del governo messi campo a Lampedusa, «che non hanno turbato la serenità dei visitatori delle Pelagie» dice Vincenzo Fontana, il Partito democratico si chiede fino a quando gli immigrati trasferiti da Lampedusa a Palermo resteranno nelle due navi ancora attraccate al porto, per cui la Procura di Palermo ha aperto appena ieri un fascicolo. «Non so in quale altro Paese le persone vengono trattenute su delle navi e il sottosegretario durante l’ informativa non ci ha detto fino a quando rimarranno lì», ha affermato Livia Turco durante il dibattito alla Camera. Pippo Fallica di “Forza del Sud”, ha difeso invece il divieto di sbarco imposto dal governo, aggiungendo che a Lampedusa «turismo e pesca devono rinascere». Leoluca Orlando, portavoce Idv, a proposito delle navi cariche di extracomunitari ormeggiate a Palermo «parla di lager galleggianti non previsti dalle vigenti normative».



Immigrati: Baglioni, per Lampedusa un atto d'amore/Adnkronos (4)
la Repubblica, 28-09-2011
(Adnkronos) - L'artista accusa anche le istituzioni che "delle misure che sono state promesse ai lampedusani non ne e' stata applicata neppure una, tranne forse quella dell'esenzione delle tasse'' e ha ricordato, i 26 milioni di euro annunciati dal governo a sostegno dell'isola. "Non ho mai creduto ai salvatori della patria, spero soltanto che non si arrivi di nuovo a manifestazioni di protesta. Intanto si continua a parlare di fenomeno, ma e' un fenomeno che dura da anni -ha detto ancora- e' una situazione che ha bisogno di una soluzione". Infine, occhi puntati sulla tv: ''non mi attrae perche' e' ferocissima, se sbagli non hai chance", si limita a dire. E a chi gli chiede se c'e' in progetto un programma televisivo, stile 'Anima mia' sulla Rai, Baglioni lo ha escluso con forza. "Sono molto distaccato dalla tv - replica - ti dicono che devi prendere questo o quel comico e a sessant'anni non me la sento". Il cantautore ha, invece, ribadito il suo progetto chiamato 'Dieci dita' che si terra' tra Natale e Capodanno all'Auditorium di Roma. "Faro' sette concerti -ha detto- e non ci sara' palcoscenico, ci saranno persone ovunque e non avro' una scaletta ma raccoglieremo le idee della gente". Per chiudere l'incontro con i giornalisti Baglioni ha fatto gli auguri al premier che domani compie gli anni: ''Un augurio a Berlusconi per il suo compleanno? Spero che il suo prossimo disco sia bellissimo...". Intanto, proseguono le prove per questa sera. Sul palco saliranno, tra gli altri, Pino Daniele, con l'immancabile 'Napule' e Zucchero, ma anche Beppe Fiorello e Alberto Fortis, Amedeo Minghi e i Dik Dik. L'appuntamento e' sempre sul palco a cielo aperto sulla spiaggia della Guitgia.



Un Cie nell'ex base Usa "Maroni dica la verità"
La Regione chiede chiraimenti ufficiali al ministero dell'Interno con una lettera in cui gli assessori Fratoianni e Amati ribadiscono la loro contrarietà
la Repubblica, 28-09-2011
"Tenteremo in ogni modo di fulminare e asfaltare l'ipotesi". Questo avevano assicurato gli assessori regionali della Puglia alle Politiche per l'immigrazione, Nicola Fratoianni, e alla Protezione civile, Fabiano Amati, bocciano l'ipotesi di realizzare un Centro di identificazione ed espulsione (Cie) per immigrati nell'ex base Usaf di San Vito dei Normanni. Ora hanno scritto una lettera al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, chiedendogli di comunicare ufficialmente se sia vero che il governo intenda realizzare la struttura, così come nei giorni scorsi avevano comunicato alcuni sindacati di polizia.
"La Regione Puglia - ricordano Fratoianni e Amati - aveva dato la propria disponibilità al dipartimento della Protezione civile per la realizzazione in quell'area di un 'hub' umanitario da utilizzare nell'attuale fase di emergenza. Tale disponibilità era però subordinata a precise condizioni, tra le quali, in primis, la tutela dei diritti dei profughi, a cominciare dalla salvaguardia della loro libertà personale e del carattere aperto e trasversale della struttura".
Nella lettera si sottolinea che la Puglia ospita già tre Cara, i centri per richiedenti asilo, due Cie e la tendopoli di Manduria "di cui - scrivono gli assessori - continuiamo a chiedere la chiusura". Ma soprattutto, la Regione è "contraria all'idea che uomini e donne possano essere privati della libertà in ragione di una condizione subita, e non scelta, come quella derivante dall'assenza di documenti, piuttosto che quale sanzione susseguente la commissione di reati". Di conseguenza se l'ipotesi di realizzare un altro Cie "dovesse rivelarsi fondata - conclude la lettera di Fratoianni e Amati - la nostra iniziativa non potrà per coerenza escludere ogni iniziativa determinata ad impedire la realizzazione del progetto".



Opere d'arte con i barconi di Lampedusa
ROMA
Opere d'arte da legni dei barconi dei migranti, oggi ammassati a Lampedusa. Le carrette della disperazione, ma anche della gioia dell'approdo, acquistano nuova vita nel segno della memoria e della solidarietà: il ricavato della vendita sarà devoluto all'Unhcr, l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. II progetto di due siciliani, il biologo marino Franco Andaloro e l'imprenditrice Patrizia Italiano, sarà portato avanti dall'Anfe, l'Associazione nazionale famiglie emigrate.



IMMIGRATI: IDV, GOVERNO HA CREATO LAGER GALLEGGIANTI
(ASCA) - Roma, 28 set - ''Denunciamo la creazione in Sicilia di lager galleggianti non previsti dalle vigenti normative, dei veri e propri Cie, dove i migranti sono trattati come oggetti e non come esseri umani. Inoltre i chiarimenti del governo, su quanto e' accaduto nei giorni scorsi nel porto di Palermo, sono stati insufficienti perche' e' avvenuta una palese e inaccettabile violazione dei diritti umani''. E' quanto ha affermato il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, nel corso del suo intervento in Aula in risposta all'informativa del governo sui disordini che si sono verificati nei giorni scorsi nell'isola di Lampedusa.
''Esprimiamo piena solidarieta' ai cittadini lampedusani - aggiunge l'esponente dell'Idv - che hanno dimostrato umanita' e civilta', una comunita' di circa settemila anime che in dieci mesi ha visto passare sull'isola oltre 51 mila migranti. Siamo altresi' vicini ai prefetti, ai questori e alle forze dell'ordine, chiamati a svolgere la loro funzione in esecuzione di disposizioni e normative xenofobe''.
''L'Italia dei Valori - conclude Orlando - censura, infatti, il comportamento della maggioranza e del governo che non hanno speso neanche una parola in seguito ai disordini avvenuti a Lampedusa cosi' come censuriamo il clima razzista creato dalla maggioranza nell'applicazione della pessima legge Bossi-Fini e delle successive modifiche del governo''.






 

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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