Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Petizione per chiudere i lager di Campania Basilicata e Sicilia

 

Osservatorio Italia-razzismo 10 maggio 2011
Dall’inizio delle rivolte in Nord Africa e, in particolare, dall’inizio dell’arrivo di numerosi nordafricani nel nostro paese, una serie di acronimi compaiono sempre più spesso nelle cronache quotidiane.
 Si tratta di Cie (centro di identificazione ed espulsione), Cara (centro di accoglienza per richiedenti asilo), Cda (centro di accoglienza) e Cai (centro di accoglienza e identificazione). Sono luoghi a cui si ricorre per gestire quello che il Governo ha definito come “stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale”. Un’ordinanza, la numero 3935 del 21 aprile, ha autorizzato la creazione di tre nuovi centri indicati con una sigla diversa da quelle prima citate: i Ciet (Centri di identificazione ed espulsione temporanei) ubicati a Santa Maria Capua Vetere in Campania, a Palazzo San Gervasio in Basilicata e a Kinisia in Sicilia.
Lo scorso 2 maggio i senatori Annamaria Carloni (Pd) e Marco Perduca (Radicali), hanno visitato il centro campano. Le condizioni igienico-sanitarie dei 102 “ospiti” tunisini sono risultate molto gravi. Maurizio Braucci, Goffredo Fofi, Alessandro Leogrande e Roberto Saviano, in base al resoconto di quella visita, hanno deciso di promuovere una petizione rivolta al Ministero dell’Interno affinché la struttura venga chiusa. Secondo i promotori questa iniziativa è necessaria “al fine di riservare un trattamento democratico delle persone lì senza motivo detenute e cessare l’umiliante situazione che, lungi dall’affrontare l’emergenza attuale, sta soltanto creando un assurdo meccanismo di uomini trasformati in bestie e in aguzzini”.
Ci sembra una buona iniziativa.
Per aderire: http://www.firmiamo.it/liberimigranti

 

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Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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