02 gennaio 2015
Cargo Ezadeen, Aeronautica: "Situazione sotto controllo"
Terminato l'intervento di soccorso del mercantile battente bandiera della Sierra Leone con a bordo centinaia di migranti. Era rimasto senza carburante a 40 miglia a largo di Capo di Leuca
Repubblica.it, 02-01-2014
CAPO DI LEUCA - È terminato all'alba l'intervento dell'Aeronautica militare italiana a supporto delle operazioni di soccorso alla nave Ezadeen, il mercantile battente bandiera della Sierra Leone con a bordo centinaia di migranti abbandonato dall'equipaggio e fermatosi per aver finito il carburante a circa 40 miglia a largo di Capo di Leuca. L'elicottero HH-139 dell'84° Centro ricerca e soccorso (Search and Rescue), di Gioia del Colle - lo stesso intervenuto nei soccorsi al traghetto Norman Atlantic e due giorni fa alla nave cargo Blue Sky M - ha calato a più riprese sul natante in difficoltà personale della Capitaneria di porto e della Guardia costiera, con il compito di assumere il controllo e mettere in sicurezza la nave. L'operazione, viste le proibitive difficoltà meteorologiche, è stata condotta calando il personale con il verricello e grazie all'impiego di team di aero-soccorritori specializzati in questo genere di interventi.
Nelle stive della nave, in navigazione verso il porto di Crotone, gli uomini delle Capitanerie di porto che governano il cargo hanno segnalato la presenza di donne e bambini. L'arrivo della nave nel porto di Crotone è previsto per il pomeriggio di oggi, intorno alle 16, ma non è ancora escluso che il cargo, proprio a causa delle pessime condizioni del tempo, possa fare rotta verso un altro porto.
Dopo essersi fermato in mezzo al mare, avendo esaurito il carburante, il cargo è stato preso al traino dalla nave islandese di Triton, mentre a bordo si trovano sei militari della Guardia Costiera. La nave, con a bordo oltre 400 migranti, si dirige a una velocità di circa tre nodi.
Serena e l`eroica normalità  "Ogni giorno è una battaglia"
La notte di Natale il medico della Marina ha aiutato una profuga a partorire: "Servono cuore e cervello"
La Stampa, 02-01-2015
GIACOMO GALEAZZI
ROMA
"Non mi aspettavo nulla del genere»". Il suo 2014 si è congedato con festività da brividi. In senso letterale. La notte di Natale Serena etriucciolo ha aiutato una profuga nigeriana a dare alla luce una bimba sulla nave rifornitrice Etna della Marina Militare. A San Silvestro, nel messaggio di fine anno, è stata indicata dal presidente Giorgio Napolitano tra gli «italiani campioni di solidarietà ». Non è tipo da stupirsi facilmente. Nella routine in prima linea pensava di averle viste tutte. Da ufficiale medico di Marina, abituata alla «sanità d`emergenza», non si meraviglia neppure più di operare in condizioni impossibili. Interventi drammatici per salvare bambini quasi assiderati o sul punto di non farcela per stenti e freddo.
Ambulatori da campo ricavati in bufere d`acqua ghiacciata. Missioni in silenzio, in alto mare. Un`eroica normalità . Â
Dottoressa, la sorprende l`attenzione che di colpo la circonda?
«Chi lavora per soccorrere i migranti non si stupisce più di nulla. Aiutare chi sta per morire su un gommone richiede versatilità , senso di umanità e determinazione. Lavoriamo in squadra, ognuno di noi fa di tutto per rendersi utile in condizioni davvero proibitive. Mercoledì ero in servizio notturno a bordo della nave Etna. Mi trovavo in infermeria e ascoltavo il messaggio del presidente Napolitano assieme ai miei colleghi. Ho provato un`emozione indescrivibile. Una sorpresa e un grande onore. Imbarcarsi per prestare quotidianamente soccorso ai "boat people" insegna ad aspettarsi di tutto. Lontano dal clamore. Quotidiana battaglia».
Come funziona la vostra quotidiana catena del soccorso in mare? «Occorre fare di necessità virtù. L`equipaggio è in grado di non farsi prendere dal panico e per noi è diventato normale prestare le prime cure in condizioni disperate a persone che si congelano. Quando li tiriamo fuori dalle onde sono da giorni in balia del mare. Sono bagnati e debilitati. Mettiamo subito a loro disposizione vestiti, coperte, bevande calde per rifocillarsi.
Istanti che valgono quanto l`assistenza medica. Lavoriamo di squadra. Ogni momento».
Cosa conta più di tutto? «Il contatto umano. Contano moltissimo il dialogo, una stretta di mano, il prendersi cura. In situazioni di emergenza si reagisce di cuore e cervello. L`organizzazione serve ma prevale il desiderio di aiutare, la passione di darsi da fare. Se non li aiutiamo noi, muoiono. Facciamo tutto il possibile perlustrando il Mediterraneo. Operiamo insieme militari e civili per aiutare chiunque ne abbia bisogno. Il calore si trasmette innanzitutto con gli sguardi e il senso di condivisione. E stato così anche per la ragazza che ha partorito a Natale. Appena strappata alle acque era terrorizzata. Poi gradualmente ha sentito che ce l`avrebbe fatta. Le si leggeva negli occhi la paura che pian piano si attenuava. Vederla con la bimba in braccio è stata per me una gioia indescrivibile. Non può esserci soddisfazione più grande. È l`autentica vittoria di tutti quelli impegnati a bordo».
Pegida allarma anche la Merkel "Basta odio contro gli stranieri"
La Stampa, 02-01-2015
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
«Ovvio che accogliamo le persone che cercano di salvarsi»: nel suo discorso di fine anno, Angela Merkel ha difeso la linea del governo tedesco sugli immigrati e ha usato toni inusitatamente duri contro gli anti islamisti di Pegida, senza mai citarli. In «quelle manifestazioni» ha sottolineato la cancelliera, vengono anche scanditi slogan rubati alla rivoluzione pacifica che portò 25 anni fa alla caduta del muro di Berlino come «noi siamo il popolo». Ebbene, per Merkel, cresciuta dietro la Cortina di ferro, «quello che intendono veramente è: voi non ne fate parte - per il colore della vostra pelle o per la vostra religione». E «nei loro cuori albergano troppo spesso i pregiudizi, la freddezza, sì, addirittura l`odio».
Fenomeno dilagante
Pegida è l`acronimo tedesco per un movimento nato a ottobre a Dresda che si oppone alla presunta «islamizzazione dell`Occidente». Sulla falsariga delle manifestazioni che nell`autunno de11989 ebbero il coraggio di opporsi alla dittatura di Honecker, gli organizzatori rinnovano l`appuntamento con la piazza ogni lunedì. E hanno scelto di rapinare i rivoluzionari non solo del giorno, ma anche dell`inno più famoso. Ormai Dresda ha contagiato anche altre città tedesche come Duesseldorf o Kassel, ma è nella capitale sassone che il movimento sta crescendo a ritmi vertiginosi. A ottobre circa in 200 avevano colto l`invito del fondatore, Lutz Bachmann, a scendere in piazza: all`ultimo, il 22 dicembre, c`erano 17.500 persone.
L`Afd è l`unico partito, a parte i neonazisti della Npd, ad aver preso le difese degli anti Islam di Pegida, che riescono peraltro a mescolare teste rasate, frange violente delle tifoserie e gente comune. E il numero due del partito, Alexander Gauleiter, già avvistato alle manifestazioni di Dresda, ha attaccato a caldo il discorso di fine anno della cancelliera, sostenendo che «giudica dall`alto gente che non conosce». Ma ieri è intervenuto anche Bernd Lucke: «Merkel bolla le persone come misantrope senza neanche ascoltarle», ha sostenuto il leader dell`Afd, aggiungendo che la xenofobia va respinta ma che «i problemi dell`integrazione andrebbero affrontati in modo oggettivo e costruttivo».
Sondaggi preoccupanti
Un sondaggio di Forsa ha rivelato che due terzi dei tedeschi ritiene «esagerate» le paure di un`islamizzazione. Tuttavia, un 29% pensa che l`influenza dell`Islam sia forte e giustifichi Pegida. Se si guarda in particolare agli elettori Afd, è il 71% a sostenere la necessità di un movimento anti islam. Per il presidente di Forsa, Manfred Guellmer, un risultato che conferma come il partito nato in opposizione all`euro, che ha cambiato pelle diventando nell`ultimo anno sempre più una formazione ultra conservatrice con un focus forte sull`immigrazione, rappresenti «una minoranza con chiare tendenze xenofobe».
Gli 007: «Frontex beffata. Ora i trafficanti acquistano mercantili»
Avvenire, 02-01 2015
Nello Scavo
Una fonte dell’Interpol non lascia spazio a dubbi: «C’è chi sta acquistando diversi mercantili vicini al disarmo allo scopo di stiparli di migranti. È sufficiente che la nave segua le rotte commerciali più battute, perché non desti sospetti».
'Blue Sky M' è un nome da ricordare, perché la scoperta del mercantile fantasma, che vagava per il Mediterraneo con il suo carico di 797 migranti, segna il naufragio delle sbandierate promesse di un controllo in mare aperto attraverso il sistema di sorveglianza messo in campo da Frontex. Che dal quartier generale di Varsavia avverte: «I contrabbandieri - si legge in un’analisi dell’agenzia europea per i confini – hanno iniziato a utilizzare imbarcazioni molto più grandi. In genere cargo da dismettere, fino a 75 metri di lunghezza, acquistati
nei porti del sud-est della Turchia».
Niente è andato secondo il copione classico. Ma tutto è andato secondo i piani dei trafficanti. Già il 21 dicembre al largo di Palermo era stato intercettato un mercantile con 700 siriani a bordo e il pilota automatico inserito. In quell’occasione nessuno scafista fu trovato e i migranti dichiararono di aver visto l’equipaggio fuggire a bordo di lance veloci. Ieri, poi, un altro mercantile carico di migranti – più di 400 persone, tra cui donne e bambini – è stato individuato e salvato dalla Guardia costiera al largo di Crotone. Secondo fonti investigative, la 'Blue Sky M' non sarebbe perciò la prima nave di questo genere scelta dai trafficanti, «ma probabilmente altre sono già arrivate in Europa – spiega lo specialista di contrasto al traffico di migranti dell’Interpol –, approdando in porti dei balcani controllati dalla mafia locale». Le nuove regole d’ingaggio di Frontex imporrebbero ai mezzi coinvolti nella sorveglianza marittima di non intervenire oltre le 30 miglia marine dalle coste del continente. Questo, sostenevano i fautori, per scoraggiare i trafficanti che recentemente avevano beneficiato di soccorsi condotti fino quasi sulle coste libiche. La 'Blue Sky M', che da sola trasportava l’equivalente di quattro pescherecci stipati di migranti, è arrivata quasi indisturbata fino a quasi tre miglia da Santa Maria di Leuca.
Gli ultimi quindici giorni del mercantile sono quelli da cui partire per risalire al grande business dei profughi. La portacontainer battente bandiera moldava era stata messa in mare nel 1976 e dopo quasi quarant’anni si avviava al disarmo. Due settimane fa, però, un cittadino siriano sulla cui identità si sta investigando, l’ha acquistata per poche centinaia di dollari da un armatore romeno quando 'Blue Sky M' era all’ancora in un porto turco. Un affare fruttato ai trafficanti tra i 4 e i 6 milioni di euro. E nessun costo di demolizione, di cui dovrà occuparsi
l’Italia.
Minori non accompagnati. 11,8 milioni di euro per la prima accoglienza
Serviranno ad ospitare i ragazzi prima dell'inserimento nella rete gestita dai comuni. Il bando del ministero dell'Interno
Roma – 2 gennaio 2015 - Arrivano 11,8 milioni di euro per il “Miglioramento della capacità del territorio italiano di accogliere minori stranieri non accompagnati'”.
A metterli in palio è un bando pubblicato qualche giorno fa dal Ministero dell'Interno. Prevede l'accoglienza di 800 minori al giorno in centri sparsi per l'Italia (al massimo due per Regione). Questi dovranno garantire “servizi di ospitalità per un breve periodo al fine di assicurare l’accoglienza di 2.400 minori stranieri non accompagnati (MSNA) e l’erogazione di circa 217.600 giornate di accoglienza complessive nel periodo 16febbraio 2015 –15novembre 2015”.
I centri serviranno per una prima accoglienza n vista di un inserimento dei minori nella rete SPRAR, gestita dagli enti locali. Questi i servizi che dovranno garantire: Â
“1) Trasferimento dai luoghi di sbarco ai centri; 2) prima accoglienza e risposta ai bisogni materiali; 3) informazione e supporto legale propedeutici all’avvio delle procedure di identificazione, accertamento della minore età , affidamento/nomina tutore, richiesta della protezione internazionale e ricongiungimento familiare; 4) assistenza sanitaria e supporto psicosociale; 5) trasferimento dei MSNA dalle strutture temporanee di prima accoglienza verso altre soluzioni di accoglienza di secondo livello(SPRAR)”
I soggetti interessati potranno presentare le proposte di progetto usando la procedura telematica predisposta dal ministero, sul sito https://accoglienzamsna.dlci.interno.it, a partire dal 12 gennaio 2015 e fino alle ore 18.00 del 30 gennaio 2015. Sono necessarie una casella di Posta elettronica certificata (PEC), firma digitale e registrazione sul sito.
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Avviso pubblico 'Miglioramento della capacità del territorio italiano di accogliere minori stranieri non accompagnati'