Richiedenti asilo, serve attenzione anche da parte dei giornalisti

Osservatorio Italia-razzismo 26.7.2012
L’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite ha indirizzato al Governo italiano una serie di raccomandazioni dettagliate e urgenti a proposito dei richiedenti asilo e dei rifugiati presenti nel nostro territorio. Colpisce che, tra tali richieste, vi sia quella di non rinviare i profughi in Grecia fino a quando “non fornirà sufficienti garanzie per un’effettiva protezione”. In proposito c’è da dire che quelle garanzie sono assai lontane dall’essere assicurate, dal momento che non solo i risultati elettorali, ma molti fatti di cronaca, parlano di una crescente xenofobia, alimentata dalla crisi economica e dall’attività dei gruppi di estrema destra (talvolta esplicitamente razzisti).

Ma, come evidenzia l’Unhcr, la condizione dei richiedenti asilo è assai precaria su un lato come sull’altro dell’Adriatico e del Mediterraneo. Se in Grecia le condizioni sono quelle ricordate, nel nostro Paese “sono stati segnalati casi di richiedenti asilo che non hanno potuto accedere alla procedura, anche a causa del limitato accesso ai servizi di informazione e assistenza ai valichi di frontiera”. Lo stesso vale per i minori non accompagnati che, proprio a causa della carenza di personale adeguato a effettuare l’identificazione, finiscono in centri per adulti o si disperdono sul territorio senza poter godere di alcun diritto. È per questo che, suggerisce il Rapporto, “è necessario identificare gli eventuali bisogni di protezione, in maniera sistematica, al fine di garantire l’effettivo accesso alla procedura dei richiedenti asilo”. Per quanto riguarda le procedure di riconoscimento della protezione, l’Unhcr riconosce la validità del nuovo sistema informatizzato per la verbalizzazione del “modello C3”, che velocizza notevolmente la procedura, ma raccomanda altresì all’Italia di introdurre le misure legislative necessarie perché i membri delle Commissioni Territoriali (deputati a  decidere sulle domande di protezione) siano selezionati “sulla base della loro esperienza e conoscenza in materia di asilo” e svolgano questo incarico in maniera “esclusiva”. Viene richiesta, poi, una particolare attenzione al diritto dei richiedenti asilo di presentare ricorso nel caso in cui la domanda venga rifiutata, con particolare attenzione a coloro i quali sono privi di mezzi finanziari e che venga garantita, inoltre, la possibilità di permanere sul territorio italiano in attesa di conoscere l’esito del ricorso. L’Unhcr affronta anche la questione dell’accoglienza dei migranti forzati: i posti disponibili in Italia dovrebbero essere ampliati e sarebbe bene che le varie strutture sul territorio nazionale venissero uniformate a un livello “qualitativamente accettabile”. Un richiamo, infine, anche agli operatori dell’informazione a cui viene richiesto di rispettare le linee guida fornite dalla Carta di Roma, adottata dall’Ordine dei giornalisti, per garantire una corretta informazione ed evitare un “linguaggio che possa alimentare razzismo xenofobia e odio razziale” nei confronti di profughi e migranti.

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