Un codice per il diritto d’asilo entro il 2012 L’Europa chiama l’Italia

Osservatorio Italia-razzismo 4 giugno 2011
Ci siamo quasi (o almeno si spera). Entro il 2012 verranno varate modifiche significative in materia di diritto di asilo.

La Commissione europea, infatti, parla di un «sistema europeo comune di asilo» che prevede maggiore tutela e maggiore sostegno per chi richiede una misura di protezione internazionale. Con questo provvedimento, in tutti i paesi europei i tempi per inoltrare la domanda di asilo, le procedure di valutazione e di accettazione o di diniego, saranno resi uniformi. Queste sono alcune delle modifiche che la Commissione europea propone in materia di direttive che regolano il sistema di «accoglienza» e le «procedure» per l’ottenimento dello status di rifugiato. Si tratta di misure presentate il primo giugno dall’esecutivo di Bruxelles, che costituiscono il completamento del sistema europeo comune previsto, appunto, per il 2012. Un sistema omogeneo fa sì che anche nei paesi, come per esempio l’Italia, in cui non c’è una legge organica sul diritto di asilo, vengano applicate regole in grado di rispondere in maniera non arbitraria alle richieste e a garantire i diritti all’accoglienza. Ciò significa che dovrebbero esserci delle norme precise destinate a regolare anche l’attuale e confuso sistema del trattenimento delle persone straniere, prive di uno status definito nel paese in cui hanno richiesto la protezione internazionale. Negli ultimi mesi diversi sono stati gli acronimi (Cara, Cie, Cda, Cai) per indicare i luoghi a cui si ricorre per gestire quello che il Governo ha qualificato «stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale». Ecco, forse, con un sistema europeo «comune» di asilo, quegli acronimi potrebbero ridursi. E sarebbe un vantaggio non solo per la lingua italiana.

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