Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Altro che sbarchi zero. Ecco quanto è accaduto in soli 10 giorni di agosto

07 agosto 2010 Italia-Razzismo
l'Unità
Ai già drammatici bollettini estivi sul traffico o a quelli che indicano il numero di persone morte per via del caldo, perché non aggiungere quello che tiene il conto del numero degli sbarchi?
Le ultime settimane sono state movimentate perché hanno segnato un aumento di quanti hanno cercato, in condizioni precarie e di totale insicurezza, di approdare sulle coste italiane. Ecco i dati di questi primi giorni agostani: 10 migranti giunti all’isola di Pantelleria a bordo di un’imbarcazione di cinque metri, proveniente dalla Tunisia. Si trovano ora a Trapani. Un barcone trasportante 39 persone è stato intercettato al largo di Lampedusa. I fermati sono ora a Porto Empedocle. Viene da chiedersi come mai non siano stati trasferiti al centro di prima accoglienza dell’isola, attrezzato per le operazioni di primo soccorso. Sarà forse un modo per raccontare l’edificante favola sulla “fine degli sbarchi”? Ma continuiamo con l’aggiornamento. 50 persone, per lo più afghani, con una barca a vela (utilizzata forse dagli scafisti per non attirare l’attenzione) hanno tentato l’approdo in Puglia prima di essere intercettati. La situazione in quella zona è preoccupante: nel primo semestre del 2010 sono già stati rintracciati 600 cittadini extracomunitari, in prevalenza afghani, curdi e iracheni, rispetto ai 320 di tutto il 2009. Preoccupante a tal punto da pensare di voler riaprire il centro di accoglienza «Don Tonino Bello» di Otranto. Sembra essere arrivata l’ora, per il ministero dell’Interno, di aggiornare i propri dati su questo fenomeno e di considerare quel 96% (diminuzione degli sbarchi rispetto al 2009), una percentuale ormai fallace, dal momento che è valida solo per i primi 4 mesi del 2010. Altro che Sbarchi Zero.
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