Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

Marcinelle, una strage che molti non vogliono ricordare

Questi i criteri per la regolarizzazione: potranno presentare domanda gli stranieri che hanno un legame o un impegno sociale con il territorio o un lavoro stabile e quelli che da un tempo particolarmente lungo sono in attesa del riconoscimento del diritto di asilo.

Ottimo, vero? Criteri semplici e razionali ancor prima che equi. Peccato che, non siano stati adottati dal governo italiano, come abbiamo creduto per un vertiginoso istante, bensì da quello belga. Può essere che, a suggerire una scelta così limpida abbia contribuito il peso della storia nazionale: il Belgio è, da un secolo, terra di immigrazione e non è facile dimenticarlo. Cosa riuscita benissimo agli italiani, immemori del fatto che, in un secolo e mezzo, i connazionali emigrati sono stati oltre 40 milioni. Tra essi i 136 che, proprio in Belgio, persero la vita a causa dell’incendio nella miniera di  Marcinelle. L’anniversario della tragedia è imminente (8 agosto 1956).  E proprio questa è la data che quel simpatico fascistone di Mirco Tremaglia, aveva proposto come giornata della memoria per gli emigrati italiani. Non se n’è fatto nulla. E così quella memoria è andata spegnendosi, nell’incapacità del paese, della sua classe politica e dei suoi intellettuali, di farne epopea nazionale e narrazione collettiva. Restano, della tragedia di Marcinelle poche tracce: un documentario televisivo, alcuni testi popolari e una ballata di Ivan della Mea (deceduto qualchegiorno fa): “La famm col pan bagnà matina e sera:/ ciapa el bigliett, teron, forsa, gh'è 'l treno!/ e va a crepà ind el fumm de la minera”. Per chi non fosse nato in Lombardia: “la fame col pane inzuppato mattina e sera/ prendi il biglietto, terrone, forza che c'è il treno!/e va a crepare nel fumo della miniera”.

 

 

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Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
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