Buuu al gol della Roma.
La sua curva gela il gol di Stefano Okaka

Durante la partita di Europa League contro il CSKA Stefano Chuka Okaka, giocatore della Roma, italiano di origine nigeriana, è stato insultato con cori razzisti dai tifosi della propria stessa squadra, addirittura dopo aver segnato il gol del vantaggio. Quegli insulti hanno avuto il potere di frenare la corsa sotto la curva di un ragazzo che voleva condividere la gioia per un gol importante. Ecco il commento dell’allenatore Claudio Ranieri: “Lasciamo stare, non fosse altro perché non si fischiano i propri giocatori. La mamma degli idioti è sempre incinta”. Dalla frase di Ranieri, che pure non è affatto stupido,  sembrerebbe quasi che, se quegli stessi tifosi avessero fischiato un calciatore nero avversario, sarebbe stato un comportamento accettabile.
Probabilmente, per Ranieri, come per molti altri, è razzista soltanto chi aderisce ad un’ideologia razzista (superiorità biologica o ideologica di una “razza” su un’altra, per dirla in breve), e non chi mette in atto comportamenti o atteggiamenti razzisti (come fare buuu ai calciatori neri). Arrivando quasi all’assunto che il razzista non possa essere “intelligente e informato”. In realtà, è possibile che molte persone si comportino da razzisti senza pensarsi razzista, o limitando il proprio comportamento fanatico a quel gesto “da stadio”. Ciò rende ancor più preoccupante l’assoluzione (“è solo ignoranza”) offerta a quei gesti, in quanto sarebbero inconsapevoli della loro gravità. Al contrario, dovrebbero essere considerati un campanello d’allarme perché, nell’Italia d’oggi, quell’ atteggiamento assolutorio può finire col comprendere atti ancora più gravi. Insomma, come si diceva da ragazzini, alla terza ammonizione si viene espulsi, non solo rimbrottati!


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