LE BARRIERE NON SONO SOLO ARCHITETTONICHE
Marga Esposito
Domenica 10 aprile, al Teatrodueroma (vicolo due Macelli 37) Reading dall’interpretazione diretta e pregnante di Emanuela Panatta ed Alessandro Gatta, magistralmente tratta dal romanzo “IRENE F. DIARIO DI UNA BORDERLINE”, pubblicato in Francia d a Mon Petit Editeur ed in Italia da I Libri di Emil, dello scrittore Eugenio Cardi al suo sesto lavoro pubblicato, la cui presentazione si è tenuta il 31 marzo presso la Provincia di Roma – Palazzo Valentini.
In realtà l’evento si è svolto al pari di un convegno sulla possibile individuazione e frequente insorgenza dei disturbi della personalità (alcuni specifici detti di classe B: Borderline –Antisociale –Istrionico –Narcisista) e della loro inauspicabile ma eventuale trasformazione in Psicosi, negli infanti ed in genere nei minori, abusati e/o violentati. Il messaggio contiene una denuncia ed una rivendicazione ben precise: non c’è sufficiente attenzione o considerazione della gravità e dell’incremento del fenomeno _con aggravio registrato in ambito femminile_ da parte delle strutture di riferimento e della società. Mirabile è il modo in cui l’autore riesca ad immedesimarsi nella personalità minata di un individuo molto giovane ed inoltre di diverso sesso: una ragazza borderline; superando così -con la grandezza della comprensione umana- ogni limite che relegherebbe in costipate dinamiche emozionali, vincolate ai sessi, all’età, eventualmente al colore della pelle o ad altro... La costruzione della narrazione, infatti, dimostra che il pregiudizio classificante si supera con un’”attenzione” alla persona come individuo universale, dipanando la storia in una pseudo-terapia di scrittura alla Zeno di Svevo; attraverso un percorso in cui prende ordine il coacervo di emozioni collidenti, dirompenti,striglianti, assiepate e vaganti. Il percorso tenta di annullare la rimozione _in particolare quelle incomplete e/o devastanti per l’integrità dell’Io_ e ben conduce il lettore nei “crampi”di cui è affetta la psiche, facendoli poi affiorare -con l’”antispastico” adatto- fino all’emotività cosciente di ognuno.
In verità i soggetti borderline soffrono dell’emarginazione socio-culturale, discriminante individui diversi dall’ortodossia comportamentale o dell’ipocrita compressione inespressiva detta “normalità”. La comunità associata preferisce omettere, trascurare, soprassedere, o persino, insabbiare, nascondere, negare un problema così destabilizzante quanto scomodo.
Il neuropsichiatra prof. Matteo Villanova (docente Uniroma3) e la dr.ssa Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta, autore della prefazione al libro, spiegano che –se in tempo- non solo la Relazione Terapeutica consente di impedire il tracollo verso la Psicosi, ma anche interventi sananti costituiti dalle più generiche Relazioni comuni. Se la società istituzionalizza l’inserimento dei portatori del Disagio anche psichico, nella scuola e nel lavoro, emotivamente però, nella vita quotidiana, rimane comunque indifferente o nell’imbarazzo nei loro confronti; in tal modo sottrae a questi individui un eventuale salvifico confronto e quindi una eventuale opportunità di Relazione come riferimento di realtà. Inoltre la considerazione mancata o sminuente, di cui soffre l’individuo affetto dal disagio psichico, genera in lui una tale disistima da renderlo out da ogni possibile autenticità di rapporto; semmai l’unica tipologia costituita, passa solo attraverso un filtro alterante la, ed alterato dalla, collettiva visione sociale; non si favorisce abbastanza -a detta di Villanova- l’accesso di questi soggetti ad attività artistiche di riabilitazione che, nella Rappresentazione, si rivelerebbero altamente terapeutiche, innescando processi sanatori nella riproduzione di momenti sananti rimossi. Nei Borderline infatti, i disturbi del comportamento, presentano spesso l’insorgenza di personalità multiple che _nella pratica delle arti, in un processo di Immedesimazione e Straniamento, nella drammaturgia in particolare_ possono ricompattarsi in un percorso verso un’Organicità dell’Io, premessa indispensabile pel l’integrazione dell’Individuo nei Rapporti di Realtà