La giornata del rifugiato domani a Roma diventa una grande festa

Italia-razzismo 

“Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine” (Primo Levi). Ed è proprio ciò a cui dobbiamo pensare per avere un’idea chiara delle persone che fuggono dal paese di origine.
 Si tratta di rifugiati, anche se questo termine fa riferimento a una condizione giuridica, a quella di chi ha già ottenuto protezione da uno stato. Ma c’è anche chi quella protezione ancora non ce l’ha e viene chiamato in altri modi: richiedente asilo o profugo. In Italia, qualunque sia la denominazione, si riscontra però un aspetto comune: la criticità delle condizioni in cui quelle persone vivono. La maggior parte di loro è costretta in una fascia che, nel linguaggio delle politiche sociali, si dice marginale e vulnerabile. Ogni anno, dal 2000, il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, in origine solo Africana, per non dimenticare quanti vivono in una dimensione di fuga. E il 20 giugno di quest’anno, a Roma, le associazioni Medici per i Diritti Umani e A Buon Diritto e il gruppo Campagna Welcome, dedicheranno la loro attenzione in particolar modo alla situazione di degrado in cui vive un gruppo consistente di Afghani nei pressi della Stazione Ostiense. Il titolo dell’evento è “Un ponte per l’accoglienza” e rimanda alla necessità, evidenziata dagli organizzatori, di contribuire alla soluzione di un annoso problema legato alla carenza di strutture per l’ospitalità di persone “in transito”. Speriamo non risulti vano. Appuntamento: ore 18.30 piazzale 12 ottobre 1492, Roma. Artisti: Paolo Rossi, Tetes de Bois, Acustimantico, Francesco Di Giacomo, Giusi Zaccagnini, Valerio Vigliar, Gretadieu, Bucho, Luna Whibbe e altri. Evento gratuito.
 
20 giugno 2011
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