Urne aperte anche per i romeni in Italia. Ma pochi lo sanno

l'Unità del 6 giugno 2009

Ma lo sapevate o no che alle elezioni di oggi e domani voteranno tutti quei romeni brutti, sporchi e cattivi che affollano i nostri incubi? Ovvero che tutti i cittadini comunitari residenti in Italia hanno titolo per esercitare il diritto di voto nelle consultazioni amministrative e in quella per l’Europa? Non tutti lo sapevano (o meglio: non lo sapeva praticamente nessuno) e come spesso accade i primi ad ignorare l’opportunità sono proprio i diretti interessati. Per le europee, infatti, i provenienti da uno dei 27 paesi dell’Unione possono decidere di votare i candidati dei loro paesi di origine presso i rispettivi consolati, oppure presentare domanda di iscrizione alle liste aggiunte presso il comune di residenza e votare quindi per i candidati italiani. Secondo i dati Caritas/Migrantes i comunitari residenti nel nostro paese sarebbero oltre 1 milione e, di questi, 65.877 si sono iscritti in tempo alle liste aggiunte (90 giorni prima della consultazione). Per le amministrative gli elettori saranno 43.763: quest’ultimo dato è provvisorio in quanto è prevista una procedura d’urgenza che permette di richiedere il certificato elettorale anche nell’imminenza del voto. In conclusione, gli stranieri iscritti costituiscono una percentuale assai ridotta: innanzitutto, a causa della penuria di informazioni e di campagne promozionali, alla quale ha potuto sopperire parzialmente solo la notevole attività di comunicazione svolta dai Radicali. È presumibile, quindi, che i voti di questi stranieri saranno intorno ai 100.000. Appena poco più di uno su dieci. Insomma, è come se sull’intero corpo elettorale italiano vi fosse un astensionismo che sfiora il 90% degli aventi diritto. Se pensate che stiamo votando per la comune “patria europea”…

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