Romano Prodi e il diritto di cittadinanza

 

l'Unità 15 settembre 2009

Sabato 12 u.s. Romano Prodi ha introdotto il convegno “Immaginare futuro” svoltosi a Novellara, la cittadina della provincia di Reggio Emilia nota per le intelligenti politiche di integrazione adottate nei confronti degli immigrati (che costituiscono il 14% della popolazione residente) e per un ottimo servizio dedicatole dalla trasmissione PresaDiretta di Riccardo Iacona (raitre). Ecco un brano dell’intervista rilasciata a italiarazzismo.it da Romano Prodi (l’intera intervista, un colloquio col sindaco e altri servizi si trovano su italiarazzismo.it). Professor Prodi, cosa ne pensa del dibattito di questi ultimi giorni sull'opportunità di concedere il voto amministrativo agli stranieri? Si tratta ormai di un discorso generale che interessa tutti i paesi del mondo. Tutte le migrazioni, si concludono con l’ottenimento dei diritti di cittadinanza, compresi quelli politici. È un fatto assolutamente naturale. Bisogna far rispettare le regole, certo, ma a patto di non imporne di impossibili, come accade in Italia o in altri stati. Per un cittadino straniero che sia attivo e consapevole del contributo che rende al futuro del paese che lo accoglie, la cittadinanza rappresenta  lo sbocco coerente di un percorso di integrazione. È  un evento così importante nella vita dello straniero che andrebbe addirittura  festeggiato. Negli Stati Uniti mi sono trovato una volta a un giuramento per il riconoscimento della cittadinanza. Lì viene vissuto come un momento solenne, di un'importanza enorme, una dichiarazione di appartenenza, in cui lo straniero avverte che per i propri figli, finalmente, ci potrà essere un futuro tranquillo. Se non si inizia a pensare la questione in questi termini, l'immigrazione rimarrà sempre un disagio e una fatica.
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