Respingimenti: la politica miope di Frattini

Osservatorio Italia-razzismo
L’Unità 1 settembre 2010
Il ministro degli Esteri Franco Frattini ha detto: “Abbiamo bloccato la tratta dei clandestini”. Attenzione: ogni parola della frase precedente è falsa. Il ministro l’ha pronunciata nel corso della visita di Muammar Gheddafi, per ribadire il successo della politica di contrasto dell’immigrazione clandestina intrapresa dal governo italiano, grazie al pattugliamento congiunto del Mediterraneo da parte di unità militari italiane e libiche. Innanzitutto è falso che i flussi di migranti provenienti dal mare si siano arrestati. Sono cambiati i paesi di provenienza (sicuramente arrivano meno africani), sono cambiati i mezzi (ci sono meno “carrette” e più barche a vela) ed è cambiata anche la composizione (più donne e bambini). Ma questo non significa che gli arrivi siano terminati. E poi c’è quel “clandestini”, che rappresenta l’equivoco più mostruoso di quella dichiarazione. La maggior parte dei migranti che il tanto stimato Gheddafi tiene lontano dalle nostre coste avrebbero diritto a una qualche forma di tutela internazionale (rifugiati, richiedenti asilo, protezione umanitaria). Tutela che la Libia fa tutt’altro che garantire e che noi, peggio che complici, neghiamo. Nel 2008 gli sbarchi sono stati 36.951, in 30.492 hanno fatto richiesta di protezione internazionale e oltre la metà l’ha ottenuta. Nel 2009, anno di entrata in vigore del trattato di amicizia con la Libia, le richieste di protezione si sono ridotte a 17.603. La conseguenza è semplice e brutale. A venire respinti sono, in primo luogo, i profughi e i fuggiaschi. Dunque non è stata vinta alcuna battaglia contro i clandestini, che continuano ad arrivare da altre frontiere e attraverso altri percorsi. Avrebbe lo stesso effetto se il ministro la dicesse così?

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