Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri
Il tasso di criminalità tra gli stranieri regolari residenti in Italia che abbiano più di 40 anni d’età è inferiore rispetto a quello dei loro coetanei italiani. Lo rileva una ricerca, presentata martedì 6 ottobre a Roma, sulla criminalita' degli immigrati realizzata da Caritas-Migrantes e dall'Agenzia Redattore sociale.La ricerca conferma che il tasso di criminalita' degli immigrati regolari, nel nostro paese, e' "solo leggermente piu' alto" di quello degli italiani (tra l'1,23% e l'1,4%, contro lo 0,75%) ma, ad esempio, e' inferiore tra le persone oltre i 40
anni. Il coinvolgimento degli immigrati in attivita' criminose riguarda la condizione di irregolarita'; tra il 70% e l'80% degli stranieri denunciati, infatti, sono irregolari. Il reato commesso da 4 stranieri su 5 (87,2%) ha a che vedere con la violazione della legge sull'immigrazione. In generale, pero', non esiste alcun legame fra l'aumento degli immigrati regolari e l'aumento dei reati in Italia: tra il 2001
e il 2005, mentre gli stranieri sono aumentati di oltre il 100%, le denunce nei loro confronti sono cresciute del 45,9%. 
E' falso, quindi - sottolinea la ricerca - dire che il tasso di criminalita' degli immigrati e' di 5-6 volte superiore a quello degli italiani. Sull'attivita' criminosa degli irregolari, i ricercatori affermano che su queste persone "incidono" i reati relativi
alla condizione stessa dell'irregolarita'. Gli stranieri irregolari delinquono soprattutto per reati di microcriminalita'; e' molto alta l'incidenza degli immigrati come vittime di reati da parte di altri immigrati. In particolare, per i reati violenti tale incidenza oscilla a seconda delle fattispecie tra un quarto e un sesto del totale. La ricerca precisa che il reato commesso da 4 stranieri su 5 (87,2%) ha a che vedere con la violazione della legge sull'immigrazione. Nel 2005, i reati in materia di immigrazione sono stati 21.996; di questi 19.189 sono stati commessi da
stranieri, compresi gli irregolari. Gli immigrati pesano poi per l'81,7% nei reati relativi alla tratta e al commercio di schiavi; per il 74,4% alle false dichiarazioni sull'identita'; per il 60,8% alla riproduzione abusiva di registrazioni cinematografiche; per il 39,5% nei furti; per il 34% nel
traffico di stupefacenti. Risulta molto bassa invece l'incidenza degli stranieri sul totale delle denunce per altri tipi di reati: rapine in banca (3%) o uffici postali (6%), evasione fiscale e contributiva (5,8%), omissione dei contributi previdenziali (8%), associazione per delinquere (10,6%). I detenuti immigrati hanno un'incidenza del 37,1% (al 31 dicembre 2008). Il tasso di incarcerazione complessivo -
osservano i ricercatori - non e' calcolabile, ma e' da ritenersi similare per gli italiani e per gli immigrati regolari, mentre e' piu' alto per gli irregolari che possono usufruire meno degli arresti domiciliari e delle altre misure alternative al carcere. Tuttavia - continuano - le norme penali non possono far venire meno la preminenza di integrazione e, per quanto riguarda il carcere, non ne vanno sottaciuti i costi: un anno in carcere per una persona costa all'erario 57 mila euro. (ANSA).
MAS
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