Lo straniero ha diritto al sussidio. Una vittoria? No, in un paese normale

Osservatorio Italia-razzismo 26 settembre 2010

Ci risiamo. Non è la prima volta che ci ritroviamo a gioire e ad apprendere con soddisfazione una notizia che non dovrebbe essere neanche tale. Ancora una volta quella che dovrebbe essere una realtà naturalmente condivisa da tutti è vista come una conquista ottenuta con grande fatica.
Il Tar della Lombardia, con la sentenza n. 6353 del 21 settembre scorso ha affermato che lo straniero in grave difficoltà economica con permesso di soggiorno temporaneo ha diritto al sussidio del comune anche se le risorse sono scarse.
Cosa era successo? Una cittadina straniera, invalida civile e priva di mezzi di sostentamento, si era vista revocare dal Comune di Milano il sussidio integrativo al minimo vitale, in quanto, pur in possesso di un permesso di soggiorno ordinario, non disponeva del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo.
In sostanza, il Comune di Milano riteneva che il tipo di sussidio riconosciuto alla straniera era una mera liberalità e, in quanto tale, era del tutto discrezionale e, comunque, subordinato alla entità delle risorse disponibili.
Ma i Giudici amministrativi non hanno accettato la tesi difensiva del Comune, che ha tentato di sottrarsi ad un suo compito assistenziale nei confronti di una persona dotata di tutti i requisiti per poterne usufruire.
Questo è quello che accade oggi nella civilissima Milano, dove una straniera, pienamente legittimata a stare in Italia, ha dovuto ricorrere alla giustizia – con ciò che comporta in termini di fatica, tempo, denaro - per non vedersi negare quanto necessario alla sua sopravvivenza. Ma poi ci sono gli altri stranieri, quelli che non hanno nemmeno il permesso di soggiorno, ma le stesse difficoltà di sopravvivenza. Di loro non si cura alcuno.

Share/Save/Bookmark