Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

19 marzo 2013

 

Boldrini: "Cambiare immigrazione e cittadinanza, come negli Usa"
stranieriinitalia.it 19 marzo 2013
La neopresidente della Camera riceve una delegazione di deputati statunitensi. “Approccio bipartisan e pragmatico degli americani ispiri anche l’Italia”
Roma – 19 marzo 2013 -  Sulla riforma dell’immigrazione e la cittadinanza alle seconde generazioni l’Italia dovrebbe guardare allo sforzo bipartisan che sta facendo la politica negli Usa. Ne è convinto il presidente della Camera Laura Boldrini, che ha ricevuto ieri una delegazione  composta da alcuni membri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d'America.
Alla testa della delegazione, dl'attuale capogruppo del Partito Democratico ed ex Presidente della Camera, Nancy Pelosi.  “I quattro parlamentari statunitensi hanno sottolineato l'importanza del rafforzamento del ruolo delle donne nelle istituzioni, salutando molto positivamente l'elezione di una donna alla Presidenza della Camera dei Deputati. Tra gli altri temi affrontati - di attualità nel dibattito pubblico tanto negli Stati Uniti quanto in Italia - i diritti delle minoranze, i diritti civili e la crisi economica” si legge in una nota di Montecitorio.
La Presidente Boldrini ha sottolineato “come la risposta messa in atto negli Stati Uniti per fronteggiare la crisi stia cominciando a dare frutti, auspicando dunque che anche in Europa si giunga a coniugare il rigore di bilancio con un impulso alla crescita. Sia la Presidente Boldrini sia l'onorevole Pelosi hanno sottolineato l'esigenza che il dibattito politico sia elevato al livello dei valori e dei principi senza i vincoli della convenienza contingente”.
A questo proposito Boldrini “ha citato il Presidente Obama, che ha esortato i propri cittadini a cogliere l'occasione per attuare una riforma del sistema dell'immigrazione, a partire dalla creazione di una corsia preferenziale per l'accesso alla cittadinanza per i giovani nati e cresciuti, o che hanno studiato, negli Stati Uniti. L'approccio bipartisan e pragmatico che caratterizza oggi il dibattito su questo tema negli Stati Uniti - ha detto il presidente della Camera- potrebbe servire da ispirazione anche per l'Italia”.
 
 
 
Parroco di Lampedusa scrive a Papa Francesco: ''Siamo frontiera senza frontiere''
redattoresociale.it 19 marzo 2013
PALERMO – Don Stefano Nastasi, parroco di Lampedusa, scrive una lettera a Papa Francesco a nome della comunità dell’Isola conosciuta in tutto il mondo per essere stata la ''casa'' per tanti migranti e profughi in fuga da guerre e carestie, affinché senta vicina la gente che vive nel mezzo del Mediterraneo, il ''mare nostrum'' che è diventato per molti una tomba.  “Santità, questa Isola, è il cuore del Mediterraneo, un naturale crocevia di popoli, e è abitata da una comunità capace di farsi carico di gesti ascrivibili all’esercizio premuroso dell’incontro con l’altro – scrive padre Stefano -. Accoglienza e condivisione, sono divenuti i nostri segni di profezia evangelica e, speriamo, semi di bene per la futura storia dell’umanità. Di certo, per coloro che continuano ad usare i parametri delle loro usurate carte geografiche, la nostra è una realtà molto piccola, tuttavia ha dato prova di sapersi dilatare quando la storia, gravida di angoscia e di speranza, l’ha interpellata”. 
“Ai migranti arrivati su queste sponde, la nostra piccola terra bianca è apparsa spesso l’agognata oasi di speranza, sognata lungo l’amara e silenziosa traversata del mare; altrettanto spesso, una porta di pietà per coloro i quali il mare nostrum è divenuto monstrum, mondo deserto, luogo di orribili paure, tomba anziché grembo – si legge in un passaggio della missiva rivolta a Papa Francesco -. Le lacrime che solcano i volti di quante e quanti vengono recuperati dal mare, raccontano di sole e di sale, brividi di freddo e fame, ed evocano, nello stesso tempo, nostalgie per paesaggi e popoli lontani, lasciati - temporaneamente, credono-, ma non abbandonati. La ricerca di un destino migliore per sé e per i figli che verranno, la fuga da una persecuzione che calpesta la dignità dell’animo prima ancora che del corpo, e annulla le libertà del cuore custodite nel tempo, non sono che alcune delle forze che li hanno spinti all’intrapresa”.
“Le lacrime dei migranti che, attraversano questa terra, impastate alle nostre, mi rimandano ad altre lacrime, quelle custodite tra le mura della stanza che, prima tra tutte, ha conosciuto il volto del nuovo Vescovo di Roma – prosegue p. Stefano -. Mi piace pensare che le lacrime dei suoi occhi, sgorgate nel momento dell’elezione, incrocino le lacrime di ogni uomo e di ogni donna che si trascina negli angoli della terra, tra le miserie della storia e la fatica di ogni giorno. Forse anche Le sue lacrime Santità, sono in parte quelle di chi, figlio di migranti in una terra lontana, ritorna nella culla delle sue origini. Le sue lacrime, non sono solo sue, sono anche le nostre; sono le lacrime di chi vivendo su quest’isola, si misura con la corsa quotidiana nella dimensione dell’essere ultimi geograficamente, ma primi nella solidarietà, nella condivisione con chi, povero tra poveri, vive l’estremo disagio del niente o del tutto ormai perduto: la patria (terra), la famiglia, la dignità, il nome”. 
''Santità, questa comunità ultimo lembo d’Europa e porta prima per il suo ingresso da sud, Le manifesta la vicinanza nella preghiera e la condivisione nella passione per il servizio evangelico all’uomo contemporaneo - si evince ancora in un altro passaggio saliente della lettera -. Siamo frontiera senza frontiere, grembo che genera speranza, uomini fragili che vivono il mare con i suoi rischi, ma al contempo, discepoli del Cristo che desiderano testimoniare l’amore e le sue fatiche”. “Questa comunità mentre Le augura un buon cammino – scrive p. Stefano nella parte conclusiva della sua lettera -, Le chiede con semplicità di essere accompagnata dalla preghiera del suo cuore per continuare ad avere il coraggio di ‘camminare’, ‘edificare’, ‘confessare’, nella condivisione fraterna della gioia e del dolore dell’uomo che incontra lungo il suo incedere. E la invita a farsi pellegrino in questo santuario del creato, dove per migliaia di migranti, senza patria e senza nome, è rinata la speranza del domani nella certezza amica dell’oggi. Santità il cuore del Mediterraneo La attende”. (set)
 
 
 
Roma, 40 stranieri a scuola di italiano e di sicurezza sul lavoro
redattoresociale.it 19 marzo 2013
Un percorso formativo di 60 ore, articolato in poco più di un mese, per 40 lavoratori stranieri residenti nell’area metropolitana di Roma: di diverse nazionalità (fra gli altri rumeni, ucraini, peruviani, afghani, senegalesi e congolesi), sono stati protagonisti del Progetto “CIS – Cultura Integrazione Sicurezza”, realizzato da ANMIL e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’obiettivo era quello di contribuire all’integrazione dei migranti nella società e nel mercato del lavoro italiani attraverso il loro coinvolgimento in un percorso formativo che prevede il miglioramento della conoscenza della lingua e della cultura italiana e l’insegnamento dei concetti base della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro. In prevalenza donne con elevati titoli di studio occupate come colf, badanti oppure in imprese di pulizie o nelle cucine di hotel, i partecipanti hanno lavorato sulla lingua e la didattica italiana, oltre che sui concetti base fondamentali della normativa sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, d.lgs n. 81/2008. La formazione, articolata in 24 ore in presenza e in 36 ore in modalità e-learning, è stata curata da un’esperta di lingua e didattica italiana, un’esperta di normativa in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e da 5 mediatori interculturali. Un glossario sulla sicurezza realizzato in cinque lingue ha aiutato la didattica. I risultati del progetto sono stati illustrati oggi a Roma. E’ stato ricordato che gli stranieri in Italia sono 4.570.317 (dati Istat) e che nel 2011, secondo i dati Inail, su un totale di 725.174 infortuni, 609.513 hanno riguardato i lavoratori italiani e 115.661 quelli stranieri, di cui 138 mortali.
Raccontando l’attività svolta, Anmil fa sapere che i 40 lavoratori stranieri che hanno aderito e partecipato al progetto sono stati individuati e coinvolti dopo una “faticosa attività” tra le varie associazioni di immigrati di Roma e, mediante la pubblicizzazione del progetto con volantini e brochure in tutte le chiese e le comunità religiose per stranieri con il supporto fondamentale della Caritas-Migrantes. Trovati i 40 destinatari del corso di formazione, in base alle lingue più parlate (romeno, inglese, spagnolo, francese, pashto e urdu) sono stati selezionati 5 mediatori culturali, figure chiave del percorso formativo che, innanzitutto, hanno contribuito a far integrare tra di loro i partecipanti e li hanno aiutati anche ad approcciarsi nel modo giusto alle materie ed ai docenti, oltre ad aver fornito loro il supporto necessario alla comprensione dei testi e dei contenuti delle lezioni. Nel periodo di svolgimento della formazione in presenza, sono stati organizzati dei focus group con il supporto di una psicologa per analizzare l’andamento del corso, per valutarne l’efficacia e l’impatto sulla vita dei partecipanti.
Con l’ultima lezione di italiano e di sicurezza sul lavoro e con un test di verifica finale dopo il quale si è tenuto un ultimo focus group con la psicologa così da poter procedere ad una valutazione dell’intero percorso formativo è stato infine organizzato un workshop di confronto finalizzato a raccogliere osservazioni utili al perfezionamento del percorso di formazione svolto in via sperimentale al fine di cristallizzare, ove possibile, delle buone prassi da replicare e diffondere cui hanno partecipato oltre ai membri interni al progetto, rappresentanti dei sindacati più rappresentativi (CGIL, CISL, UIL e UGL) e di alcune associazioni (Caritas Migrantes, Aifos, Progetto Diritti).
Dai test di valutazione, dal focus group e dal workshop di confronto con le altre organizzazioni è risultato come lo strumento più efficace e allo stesso tempo cuore del progetto, la dispensa appositamente elaborata dai professionisti coinvolti che, insieme al glossario composto da meno di un centinaio di vocaboli basilari, ha consentito in poco tempo di acquisire consapevolezza e conoscenza dei diritti/doveri legati alla prevenzione.
Gli organizzatori parlano di “metodologia innovativa appositamente studiata dal Progetto CIS”, che è stata “raccolta” in meno di 70 pagine con esercitazioni elementari e corredata da illustrazioni spiegate in modo facilmente accessibile a soggetti di varie culture e con formazioni diversificate, riuscendo ad infondere concetti basilari per affrontare in modo responsabile il lavoro. D’altra parte, viene fatto notare - se la normativa impone il rispetto delle misure antinfortunistiche con l’obbligo per le aziende di informare e formare i lavoratori, allo stesso tempo non indica metodi che semplifichino o garantiscano l’efficacia della formazione a fronte delle problematiche linguistiche e di approccio culturale dovuto alla provenienza da altri paesi.
 
 
 
Immigrazione, stranieri sempre più integrati: crescono gli studenti e i lavoratori occupati
ivg.it  19 marzo 2013
Crescono gli stranieri residenti in Liguria, ma meno di qualche anno fa. Dai dati del censimento a fine 2011 ammontavano a 111.971, facendo registrare, nel decennio, una crescita di 75.468 unità. E aumentano, sempre nel 2011, il numero dei permessi di soggiorno (quelli rilasciati sono 108.714), facendo registrare un +6,7%, rispetto al 2010.
Nonostante l’incremento la crescita degli stranieri è più contenuta che in passato, negli anni 2008 e 2009 gli incrementi registrati si attestavano intorno al 14,3% e 13,2%. Sono questi alcuni dati presentati alla Consulta regionale per l’integrazione dei cittadini stranieri dall’Osservatorio sul mercato del lavoro di Agenzia Liguria Lavoro, che li ha elaborati.
Una presenza straniera dunque, quella ligure, che appare strutturata e stabilizzata, anche se il fenomeno migratorio sta attraversando un momento di assestamento, con una crescente integrazione degli stranieri nelle realtà locali. La crescita risulta maggiore nelle province di Imperia, Savona e La Spezia, dove l’incremento della componente straniera supera la flessione del complesso della popolazione locale.
A Genova, invece, la popolazione straniera cresce di 38.501 unità, non compensando la flessione della popolazione complessiva che registra una diminuzione di 60.479. Per la maggior parte sono donne, il 55,2% delle presenze liguri è femminile (61.862 contro 50.109 maschi). Sul totale degli stranieri, il 22,6% ha meno di 17 anni, mentre l’11,8% ha tra i 30 e i 34 anni.
Per quanto riguarda gli stati di provenienza prevale l’Ecuador con 22.024 unità (+4,9% sul 2010), seguito dall’Albania con 21.882 unità (+6,5% sul 2010) e dal Marocco con 14.761 unità e un +4,1% sul 2010.
Per quanto riguarda la presenza scolastica, ammontano a 21.988 gli studenti stranieri nelle scuole liguri nell’anno 2011/2012, il 7,3% in più rispetto all’anno precedente, pari all’11% della popolazione studentesca complessiva (200.475 unità). In crescita anche gli stranieri occupati in Liguria che ammontano a 83.088 (il 15,7% degli occupati totali), +9,7% rispetto al 2010 con alcune novità.
Se da un lato, infatti, gli stranieri continuano a svolgere mansioni di bassa qualifica (operaio non specializzato, cameriere, aiuto cameriere, tuttofare e badante tra le qualifiche professionali più richieste), dall’altro rappresentano gli unici eredi di tradizioni professionali, soprattutto artigiane, che si stanno perdendo e che rappresentano un settore importante per le economie locali.
 
 
 
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