La Federazione d’atletica si dimentica di Fofana giovane, italiano e nero

 

Italia-razzismo  Osservatorio
Mauro Valeri  
Che lo sport italiano sia ormai alla frutta non è più neanche una novità. L’ultimo scandalo (ultimo cronologicamente) riguarda la Federazione di atletica, che pochi giorni fa si è “semplicemente” dimenticata di inoltrare in tempo utile alla Federazione internazionale i documenti necessari per iscrivere il primatista italiano dei 110 ostacoli ai Campionati Europei Juniores (Tallin 21-24 luglio). 
Il punto è: si è trattato di una semplice dimenticanza? I dubbi sono molti. Il ragazzo in questione è infatti Hassane Fofana, nato a Gravardo (Brescia) nell’aprile del 1992, da genitori d’origine ivoriana. È quindi uno dei sempre più numerosi black italians, che qualcuno continua a non accettare. Nella interpretazione più benevola, quanto accaduto è da attribuire alla convinzione di qualcuno in Fidal che Fofana fosse ancora straniero. Tant’è che il documento non inviato è stato proprio quello dell’avvenuta cittadinanza, che Fofana ha ottenuto alla fine del 2010 e che l’“Atletica Bergamo 59” aveva consegnato in copia alla Federazione già a dicembre. Fa così capolino un’interpretazione più malevola: a rendere Fofana “poco italiano” sono il colore scuro della pelle e il nome e cognome. Insomma, il ragazzo bresciano sarebbe stato vittima di quegli stessi pregiudizi negativi che ancora rendono difficile che un “nero italiano” trovi un appartamento in affitto, un lavoro o non subisca azioni di bullismo. La Federatletica si difende sostenendo che solo di grave distrazione si tratta e non di discriminazione perché è consistente il numero di atleti black italians che gareggiano a livello internazionale con la maglia azzurra. Forse tutto ciò non sarebbe accaduto se in Italia l’acquisizione della cittadinanza alla nascita fosse per diritto di suolo. 
L'Unità, 23-07-2011
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