Morire nel Mediterraneo

 

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"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

15 aprile 2013

Se il migrante è trattato da pazzo
l'Unità, 15-04-2013
Flore Murard Yovanovitch
AL DI LÀ DI QUELLE SBARRE, DELLE VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI AL LORO INTERNO CHE CONTINUANO A DOVER ESSERE DENUNCIATE, i Centri di detenzione e espulsione (Cie) per migranti devono iniziare ad essere analizzati e visti anche per quello di cui sono il sintomo: una patologia dell’Occidente. Questi centri recludono infatti i migranti, che non hanno commesso alcun reato ma sono solo sprovvisti di documenti, sulla base non di cosa hanno fatto, ma sulla base di ciò che «sono». Sulla base di un pensiero, che dal «pacchetto sicurezza» definisce la persona senza permesso come propensa a delinquere. Questa persona la si rinchiude a tempo indeterminato senza informarla della durata della detenzione, in uno limbo totale. Con i Cie, l’istituzione-Occidente controlla, sorveglia, punisce, rende il migrante mero oggetto. Da perquisire nudo, trasferire, spostare, rispedire al mittente, nei Paesi di origine, i potenziali richiedenti asilo senza neanche verificare il rischio della persecuzione. Quella violenza istituzionale che il documentario «Vol Spécial» di Fernand Melgar, girato per la prima volta per 9 mesi all’interno di un Cie svizzero, svelava. Ma l’originalità di questo film unico di denuncia, sta in primis nel rendere tangibile la violenza invisibile il «piano d’annientamento» dell’altro (G. Cassarà) che deruba i migranti della loro identità, vitalità, speranza, dei loro progetti e sogni.
Il Cie è un’istituzione totale che, come qualsiasi altra struttura psichiatrica annienta i dissidenti, i marginali, i pazzi, in questo caso i «pazienti-migranti», azzerra la loro capacittà di reagire. La genialità di Melgar è di aver saputo cogliere e rivelare che oggi, i migranti sono trattati da «malati», perché sognano la libertà andata perduta in Europa, tra arresti arbitrari, espulsioni collettive e respingimenti sommari. Nel film, i detenuti hanno ancora la dignità di chiedere di venire trattati da essere umani, mentre è proprio questa loro identità umana che viene negata, in un conflitto tra identità migrante «sana», vitale e libera, quella «malata» di sicurezza. Con la sua comparsa questa identità irrazionale mette in crisi l’identità razionale del vecchio continente: è pericolosa perché potrebbe portare proprio ad una trasformazione.
La detenzione arbitraria per soli migranti, non può quindi essere capita né demolita dalle chiavi di lettura tradizionali. La realtà della «detenzione per migranti», deve essere l’oggetto di una ricerca psichiatrica nuova sulla dimensione nascosta, per cercare quale patologia dell’inconscio collettivo, permetta oggi l’esistenza dei lager nelle nostre periferie. Il disumano in corso ha un nome, anestesia collettiva del sentire, anaffettività di massa o «pulsione di annullamento» del diverso. I 473 carceri per migranti eretti sul territorio dell’Unione Europea, potrebbero essere solo il sintomo o l’avamposto della barbarie a venire, di cui la realtà dei Cie annuncia il possibile ritorno.



IMMIGRATI: BRANCO PESTA SENEGALESE A SIRACUSA, 5 ARRESTI
(AGI) - Siracusa, 15 apr. - Cinque giovani sono stati arrestati dalla polizia a Siracusa per il pestaggio ai danni di un immigrato. I balordi si erano avvicinati alla bancarella del senegalese, in via Savoia, a Ortigia, impossessandosi di un paio di occhiali. Alle rimostranze dell'ambulante, gli hanno sferrato calci e pugni causandogli una frattura scomposta al naso con una prognosi di venticinque giorni. L'immediato intervento degli uomini delle Volanti ha consentito l'arresto dei cinque: due 19enni, un 22enne e due minori. I tre maggiorenni sono stati accompagnati nelle proprie abitazioni agli arresti domiciliari, gli altri presso il centro per minori di Catania.



Ragusa: il vecchio Cie si trasforma in un Centro polifunzionale per l’inserimento lavorativo degli immigrati.
Giovedì prossimo l’inizio dei lavori alla presenza del Prefetto.
Immigrazioneoggi, 15-04-2013
Il vecchio Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Ragusa da giovedì prossimo sarà adibito a Centro polifunzionale per l’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati.
Dopo un lungo e complesso iter, giovedì prossimo inizieranno i lavori di adeguamento della struttura immobiliare di viale Colajanni.
Alla consegna dei lavori parteciperanno il commissario del Comune capoluogo, Margherita Rizza, ed il prefetto, Annunziato Vardè. L’importo complessivo dei lavori ammonta ad un milione e 411 mila euro.
Il 50% sarà finanziato con i fondi F.E.R.S. ed il restante 50% con i fondi di co-finanziamento nazionale del 15 giugno 2007 deliberati dal Cipe. Il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno, con il decreto 18 del 2013, ha approvato il contratto stipulato tra il Comune di Ragusa e l’Associazione temporanea di imprese Laudani Alfredo.



Ue: lanciato un nuovo progetto per combattere il razzismo e la xenofobia in Europa.
Fumetti e workshop per promuovere l’integrazione e l’uguaglianza degli immigrati nei Paesi europei.
Immigrazioneoggi, 15-04-2013
Il progetto ComiX4= Fumetti per l’eguaglianza è basato sulla necessità di promuovere lo sviluppo di una società europea fondata sul rispetto dei fondamentali diritti umani e di combattere il razzismo, la xenofobia e altre forme di intolleranza in Europa. Il modo più efficiente per raggiungere questo scopo è promuovere la comprensione reciproca attraverso il dialogo interculturale, che si rivela cruciale in un periodo in cui l’Ue sta allargando i suoi confini e i suoi Paesi stanno diventando sempre più destinazione per immigrati provenienti sia dagli stessi Paesi Ue che non.
Il progetto, che si rivolge con particolare riguardo a Italia, Bulgaria, Estonia, Romania e Lettonia, mira a coinvolgere immigrati di prima e seconda generazione, spesso oggetto di discriminazioni, nella creazione di risorse artistiche – nello specifico fumetti – da utilizzare nella lotta al razzismo e alla xenofobia. Tra le principali iniziative vi è una competizione che premierà i migliori fumetti inediti prodotti da autori che hanno un background di immigrazione, la promozione di un sito web interattivo, di un catalogo di 80 pagine contenente i migliori fumetti prodotti dai concorrenti, di un “Manuale del fumetto” per workshop a tema da tenersi in giro per l’Europa e di mostre itineranti del fumetto.
La competizione si dividerà in tre sezioni: “Lotta al razzismo”, “Storie di immigrazione” e “Stereotipi”. Potranno partecipare immigrati che vivono nei Paesi dell’Ue, dell’Efta (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) o in Paesi che stanno negoziando l’entrata in Ue (Croazia, Montenegro, Serbia, Turchia, Albania, Bosnia-Erzegovina e Kosovo).
Rivolgendosi ad artisti immigrati, il progetto intende non solo promuovere la percezione e la consapevolezza degli immigrati stessi verso il tema del razzismo e dell’intolleranza, ma anche e soprattutto sensibilizzare l’opinione pubblica europea presentando la visione e la prospettiva che gli immigrati hanno verso queste problematiche. ComiX4= Fumetti per l’eguaglianza è promosso dall’associazione italiana Africa e Mediterraneo e si avvale di quattro partner europei: Mondo, ONG estone, Workshop for Civic Initiatives Foundation, associazione bulgara, Arca – Forum romeno per rifugiati e migranti e Grafiskie stasti, organizzazione lettone, ed è finanziato dal Programma diritti fondamentali e cittadinanza dell’Unione europea.
(Samantha Falciatori)

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