Morire nel Mediterraneo

 

dal 1 gennaio    2014        2500   

                         2013          1050

                  2012        409

 

                2011     2160

 

Menù

 

"Ogni faccia è un miracolo. E' unica. Non potrai mai trovare due facce assolutamente identiche. Non hanno importanza bellezza o bruttezza: sono cose relative. Ogni faccia è simbolo della vita, e ogni vita merita rispetto. Nessuno ha diritto di umiliare un'altra persona. Ciascuno ha diritto alla sua dignità. Con il rispetto di ciascuno si rende omaggio alla vita in tutto ciò che ha di bello, di meraviglioso, di diverso e di inatteso. Si dà testimonianza del rispetto per se stessi trattando gli altri con dignità. "

Tahar BenJelloun, 1998



Relizzazione tecnica Emiliano Nieri

20 settembre 2013

Immigrati e concorsi: solamente, ci adeguiamo all’Europa
Corriere della sera, 20-09-2013
Paolo Laires, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
Cari Italians, Omar Valentini scrive di immigrati e concorsi pubblici (“Immigrati ai concorsi pubblici: non è giusto” – http://bit.ly/1ep4f0T), ma evidentemente è informato male. La norma entrata in vigore da qualche settimana non fa altro che trasporre nel sistema legislativo nazionale una decisione europea: quella della Direttiva 2003/109/CE, quindi, come al solito, l’Italia è in ritardo di 10 anni. E lo facciamo solo perchè due anni fa siamo stati oggetto, come Stato, ad un contenzioso con la Commissione Europea, visto che da tempo non ci eravamo adeguati. La normativa prevede che, esclusivamente ai “soggiornanti di lungo periodo”, siano concessi, a loro domanda, una serie di diritti; ma prevede anche che questi soggetti abbiano determinati requisiti, quali un soggiorno legale e continuativo di almeno 5 anni; risorse stabili e regolari; l’esistenza di una assicurazione malattie e di un sistema analogo; e possono anche essere richieste le “condizioni di integrazione”, se la legge nazionale lo richiede. Quindi si tratta semplicemente di un problema di adeguamento: la nuova legge riporta praticamente il testo della direttiva europea, senza aggiungere altri diritti. E, vista la situazione della finanza statale, è improbabile che ci siano molti concorsi pubblici nei prossimi anni: anzi, sarà imperativo ridurre, in un modo o nell’altro, il numero di dipendenti pagati dalle tasse dei contribuenti. Mi sembra tutto sommato un atto giusto per un paese civile: se una persona arriva in Italia, lavora, paga le tasse, impara l’italiano, vive civilmente, non commette reati, non vedo perchè non possa fare il bidello, l’addetto in un museo, l’impiegato in un comune. Le colpe della nostra inefficienza verso i veri clandestini non possono essere addebitate alle altre brave persone. Tra l’altro la Direttiva del 2003 è firmata da Giulio Tremonti, che allora, in qualità di Ministro, era anche membro del Consiglio d’Europa in rappresentanza dell’Italia: e non credo proprio che Tremonti abbia le stesse idee della Kyenge su immigrazione ed extracomunitari…
    


Creare le condizioni perché nessuno sia escluso
Garantire a tutti gli allievi una base comune, a partire dalla lingua italiana
Corriere.it, 20-09-2013
Alessandra Coppola
Un italiano, diciotto stranieri: il caso del piccolo Tommaso che frequenta il nido con bimbetti di tutte le origini del mondo può essere un buon punto di partenza per ragionare sulla scuola (e la società) che verranno nella nuova città delle mescolanze.Punto primo: la definizione di «straniero» è destinata a saltare. Nel caso degli asili, dove si concentra la maggioranza degli alunni non italiani, si tratta spesso di bambini nati qui, seconde o addirittura terze generazioni di immigrati, senza cittadinanza solo perché è ancora in vigore la legge basata sullo «ius sanguinis» (italiano chi è figlio di italiani).
Ormai in tutti gli schieramenti politici, anche in alcuni settori della Lega Nord, è riconosciuta la necessità di aggiornare la norma, e nella più restrittiva delle ipotesi i piccoli «filippini» o «romeni» quanto meno al termine del percorso scolastico diventeranno a tutti gli effetti italiani. Punto secondo: con quale padronanza della lingua? La tanto citata «circolare Gelmini» che fissa il tetto del 30 per cento degli stranieri in aula ha dichiaratamente questa preoccupazione: fissare dei «limiti massimi di presenza nelle singole classi di studenti con ridotta conoscenza dell'italiano».
Più che nel caso di Tommaso e dei suoi compagni che non hanno neanche due anni e stanno appena pronunciando le prime parole, la questione si pone per i ragazzini più grandi, spesso arrivati già adolescenti con i ricongiungimenti familiari. È in questi casi in particolare che la concentrazione di «stranieri» può ostacolare l'integrazione. Terzo punto, consequenziale. Bisogna creare le condizioni perché gli alunni, qualunque sia l'origine dei genitori, acquisiscano gli stessi strumenti verbali ed espressivi. Una base comune, che è anche una identità da condividere. Senza cancellare le sfumature.
Una sfida complicata, fino ad oggi affidata alle capacità e alla fantasia dei singoli insegnanti. Forse avrebbe bisogno di un intervento più strutturale, di maggiore risorse, di una moltiplicazione e non del tagli dei mediatori. E pure di una revisione dei programmi: l'Italia come territorio condiviso, il resto del mondo per allargare lo sguardo e ritrovare anche le radici dei nonni.



Favaro: capire i timori dei genitori Evitiamo le censure, non sono razzisti
«I timori su salute e igiene non hanno ragione di essere. Ma le differenze fra culture ci sono»
Corrire.it, 20-09-2013
Federica Cavadini
«Ascoltiamo i timori di questi genitori. Perché il vero pericolo è che poi le famigli italiane evitino le scuole con tanti alunni stranieri». Questo il suggerimento di Graziella Favaro, pedagogista del centro Come, impegnata da anni sul tema scuola e immigrazione.
Legittime le preoccupazioni del papà dell'unico bimbo italiano al nido?
«Questi genitori devono essere ascoltati, non censurati e accusati di razzismo. Bisogna dare risposte e informazioni chiare. E capire perché si arriva a queste situazioni limite. Gli sbilanciamenti vanno evitati. Le classi dovrebbero rispecchiare la mescolanza che in una città come Milano c'è perché la presenza degli stranieri in città è diffusa sul territorio».
Ma così non accade.
«Il problema sorge anche perché le famiglie italiane poi scelgono di non iscrivere i figli nelle scuole multiculturali. Il problema è l'evitamento».
Tanti genitori sono preoccupati, magari non tutti per le vaccinazioni o l'igiene, ma per abitudini e modelli educativi diversi...
«I timori su salute e igiene non hanno ragione di essere. Ma le differenze fra culture ci sono. Non ci saranno difficoltà fra i bambini ma potrebbe essere più difficile costruire una relazione fra adulti. E per le mamme di bimbi piccoli mettersi in rete è importante».
Quali strategie adottare allora?
«Vanno sostenuti i servizi con più attenzione allo sviluppo linguistico. Le classi siano bilanciate. E la scuola faciliti incontri e scambi anche fra gli adulti».
Alle istituzioni chiede di ascoltare le famiglie e per i genitori quale suggerimento?
«Aprirsi al cambiamento. Non ci saranno problemi fra i bambini del nido, come alle elementari e dopo. Né sull'apprendimento. Nella fascia fino ai tre anni poi gli alunni stranieri sono tutti nati qui. Sono italiani de facto anche se non de iure. E sappiamo che le scuole multietniche hanno dato buoni risultati sull'apprendimento. La difficoltà da superare è soltanto nella relazione fra gli adulti, ma è forse solo iniziale».



Pediatra di base per i bambini figli di irregolari: nuova presa di posizione del Sindacato medici pediatri di famiglia.
“Pronti a fare la nostra parte: rinunciamo alla quota di compenso che ci spetta”.
Immigrazioneoggi, 20-09-2013
“Ogni bambino va curato, al di là della situazione giuridica dei genitori, che sia italiano o straniero. È una questione di principio e una necessità”: è quanto ha dichiarato ieri Rinaldo Missaglia, segretario del Sindacato medici pediatri di famiglia (Simpef).
La presa di posizione arriva mentre il Consiglio regionale della Lombardia si accinge a discutere una nuova mozione sulla cure pediatriche per i figli degli immigrati senza permesso di soggiorno, questa volta presentata da Stefano Carugo (responsabile per il Pdl della Sanità).
Per il Simpef “è nell’interesse di tutti che ogni persona sia assistita. Si evita che questi bambini crescano con patologie, che poi dovremo curare con una spesa maggiore del sistema sanitario, visto che prima o poi si regolarizzeranno”. Missaglia avanza anche una proposta. “Noi pediatri di famiglia siamo disposti a fare la nostra parte: rinunciamo alla quota di compenso che ci spetta se questi bambini vengono inseriti fra i nostri assistiti”.



Il Razzismo in Italia Visto da un Immigrato
Attenzione, su Mentecritica scrivono diversi autori. "Il Razzismo in Italia Visto da un Immigrato" è stato scritto da Un Lettore di Mentecritica. Ogni autore ha la sua opinione personale che non sempre corrisponde a quella del curatore del sito. La pubblicazione non è sinonimo di condivisione delle opinioni e si pubblica ad esclusiva condizione che siano rispettate queste regole. Il sito mentecritica.net non ha fini di lucro, è gestito su base volontaria ed a spese del curatore. Il sito non è aggregato a partiti o movimenti e non sostiene nessuna organizzazione politica.
N.d.R. per rispetto allo sforzo fatto da chi non conosce la nostra lingua, gli errori nel testo (pochi per la verità), non sono stati corretti. I commenti da maestrino con la penna rossa saranno classificati come spam. Grazie.
Mente Critica, 20-09-2013
Arian Halili
Ripeto a dire che sono un NON professore ma non credo sia questo il motivo della confusione che ho in testa. Confusione perche non ci sono più i punti di riferimento. Ebbene si, anche quello del razzismo era un punto di riferimento, nel senso che sapevi più o meno in che fascia politica-sociale si collocavano.
Più che altro vorrei parlare del razzismo delle giovani generazioni. (M5S a parte che devo ancora capire meglio nel dettaglio come la pensa) Ci sono quelli di sinistra che li vedi scrivere “noi integrarci con questi,mai – cosa ha fatto a fare i sacrifici il mio nonno partigiano”. Vi rendete conto, nipoti e figli di partigiani diventati fascistelli razzisti a buttar giù tutto il miscuglio della finta informazione vista nei vari Tg cronaca. In tanto, c’era quella povera anima di suo nonno che cercava di resuscitare per prenderla a schiaffi.
Veniamo a quelli di del centro-centro destra, quelli moderati ,parecchio cristiani che tanto twittano e rtw dello schifo che fa il musulmanesimo e sul fatto di come trattano le donne mentre sono fermi dai trans, dalle nigeriane o dalle mie paesane(albanesi) con la macchina della moglie o quella che li ha comprato papà. Ultimi tempi ne abbiamo visto di casi.
E in fine quelli della lega e destra radicale tipo forza nuova quelli proprio DOC che si sentono superiori comunque sia e che scrivono la frase di quelli di sinistra all’contrario “mai integrazione con questa fece di religione” . Ti basta soltanto vedere la scrittura dei tweet e ti accorgi che li si sta rizzando il pelo e li fuma il naso quando si parla di qualche notizia brutta sugli immigrati per di più se sono di colore e mai un retweet quando ci sono le notizie belle come quella del romeno che ha salvato la bambina in mezzo all’autostrada o chi annega per salvare 2 italiani al mare. Tanti che ammettono di esser fascisti conviti ed elogiano ancora Duce o Hitler. Ma voi, ma voi le pesate certe cose prima di dirle? Lo sapete che se dobbiamo ritornare a quel tempo voi se non foste morti ammazzati al massimo sareste in vita come forza lavoro e non avreste neanche la parola perche non siete cosi detti “ariani” ma siete latini e non avreste nemmeno la facoltà di parlare?
Da dove vi arriva tutta questa rabbia. Commentate la morte della dottoressa solo perche l’ha ammazzato uno straniero e pochissimi che vedono il suo spirito, che è morta per salvare uno straniero che voi tanto odiate. Ma come si fa a scordare cosi in fretta che proprio i vostri padri e nonni hanno combattuto in altre parti del mondo esattamente la stessa mentalità usata oggi da voi. O per caso e per vendetta?
Perche vi si accappona la pelle cosi tanto per la bambina sposa di 8 anni in un paese che è decenni o centinaia anni indietro? Perche non vi viene in mente che quelli sono semplicemente e schifosamente dei pedofili cresciuti nel ignoranza più totale che per nulla va tollerato e non pensate allo stesso modo con il pedofilo di casa propria che lo stupra nella culla da 400 euro che li ha comprato o tra una lezione o un vangelo che è cresciuto in uno dei paesi con l’istruzione ai massimi livelli? All’altra fa meno male?
Spesso si dice “aiutiamoli ma a casa loro” . Ma veramente pensate che la gente cambi da oggi al domani? L’indigeno che è in mezzo alla foresta che pratica il cannibalismo diventa civile solo perche l’uomo bianco li ha portato 2 t-shirt? Quale l’aiuto poi quello delle bombe o quello delle multinazionali come ENI che non fanno altro che portar via risorse pagando e fomentando altri criminali? No ,perche quando uno li aiuta veramente come Emergency o altre associazioni senza lucro già storcono il naso e dicono perche non lavorano per aiutare l’Italia.
Invece quando vengono qua dite che devono far bravi o calci in culo. Ma per quello ci sono le leggi, e gli immigrati lo sanno benissimo ve lo posso assicurare. Quando uno commette un crimine e esce prima del dovuto non prendetevela con l’immigrato ma chi l’ha fatto uscire e con lo stronzo che dopo uscito li fa fare la linea di jeans per far soldi (N.d.R. qui ci si riferisce al caso di Marco Ahmetovic per i particolari, vedi qui)
Adesso arrivo al punto che probabilmente tanti(o forse tutti) aspettano sbuffando e mormorando dalla terza riga. “NOI VOGLIAMO RISERVARE LA NOSTRA CULTURA”
Di quale cultura si parla? Per quella su fede, arte ,istruzione e civiltà in genere ci pensa la legge che in molti casi purtroppo entra in conflitto proprio con le stesse tradizioni ed è li che dovete lavorare. Per lo stile del made in Italy non date la colpa ai immigrati che non è cosi, anzi lo apprezzano quasi sempre più di voi che siete diventati sempre più avari e sedentari e avete venduto le migliori marche. Che ci crediate o meno io nel 2000 piansi per la gioia che la Ferrari fece la doppietta a Monza. Per quanto riguarda la culinaria a usanze state già cominciando voi stessi a rovinarlo ogni giorno di più basta solo a dire che ultimamente mangiate più hamburger, cous cous e involtini di primavera che polenta e osei o cassuola visto i negozi che aprono come funghi. Ma dico io, avete la cucina più buona del mondo.
Per venire al dunque non sono gli immigrati quelli che cancelleranno la vostra cultura siete voi stessi che in un modo o nel altro lo vendete o lo venderete a qualche riccone kebabaro,del dragone rosso, cawboy o russo poco importa. In Albania c’è un vecchio detto popolare che dice (tradotto) “non dire che sei ,non dire che hai”, per dire che arriva sempre quel’altro da qualche parte del mondo che ha molto di più di te e forse è meglio di te e ti fa fare figure davvero pessime e anche senza infrangere le regole. Io ho sentito molti casi di bar che costavano diciamo, tot. Sono andati a pagarlo il doppio e i vecchi padroni hanno venduto subito (anche se potevano farne a meno) e se ne sono sbattuto della cultura. La cultura nuova che arriva non dovrebbe sottrarre la vostra, semmai deve essere un valore aggiunto. Come le lingue straniere che imparate a scuola. Molti probabilmente diranno che il razzismo non ha fascia ne sociale ne politica ….è SOLO IGNORANZA. Fosse cosi ed io la penso cosi, rivolgendomi sempre a loro dico se è cosi, quelli che voi ritenete più ignoranti ,vi e mai passato il dubbio nel anticamera del cervello che allora potrebbero essere più razzisti di voi?
Per fortuna sono una piccola parte del Italia quella che ho conosciuto in tutti questi anni. Quella che più di 20 anni fa mi ha accolto con tanta solidarietà e la stessa ai giorni nostri ad aiutare gli immigrati che sbarcavano in spiaggia a Ragusa ,quella che mi ha dato la possibilità di farmi una vita nuova e realizzare i miei sogni. Tanto da aver cosi tutta quella fiducia della gente che è arrivata a fidarmi le chiavi della fabbrica o quelle della casa a mia moglie e tanto altro. Ritornando al discorso, la penso un po’ come Natalino Balasso che dice pressappoco cosi:sei fortunato te, solo perche sei nato in un punto geografico favorevole o perche hai imbroccato il dio giusto(e in un epoca giusta aggiungo io). Non so dirvi se sono razzista. Per me la prima fonte del razzismo sono le religioni soprattutto quello del dio denaro e io non credo in nulla ma talmente in nulla che cominciano a starmi sulle balle pure gli atei (qua potete pure sorridere, perche se l’avesse detto qualche vip famoso da stesso Balasso a Woody Allen……). Certo un piccolo fastidio certe persone lo danno pure a me ma sto facendo di tutto per migliorare anche proprio per il fatto che ho conosciuto e assorbito una cultura in più. Con questo non dico che sono meglio o peggio. Le conclusioni tiratele voi. E’ solo un agglomerato di risposte che in parte ho già dato e altre che avrei voluto dare a qualcuno e se volete accettarlo il punto di vista di un immigrato. Lo so mi son dilungato troppo (chissà se m’è rimasto ancora qualcosa da scrivere nei tweet). Comunque voi commentate e siate spietati come lo sono stato io. Spero di imparare ancora di più anche con i vostri commenti. Scusate per l’articolo “nature” ^____*


 

Share/Save/Bookmark
 


 

Perchè Italia-Razzismo 


SPORTELLO LEGALE PER RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO

 

 


 

SOS diritti.
Sportello legale a cura dell'Arci.

Ospiteremo qui, ogni settimana, casi, vertenze, questioni ancora aperte o che hanno trovato una soluzione. Chiunque volesse porre quesiti su singole situazioni o tematiche generali, relative alle norme e alle politiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza nonché all'accesso al sistema di welfare locale da parte di stranieri, può farlo scrivendo a: immigrazione@arci.it o telefonando al numero verde 800905570
leggi tutto>

Mappamondo
>Parole
>Numeri

Microfono,
la notizia che non c'è.

leggi tutto>

Nero lavoro nero.
leggi tutto>

Leggi razziali.
leggi tutto>

Extra-
comunicare

leggi tutto>

All'ultimo
stadio

leggi tutto>

L'ombelico-
del mondo

Contatti


Links